Il modo migliore per visitare Ibiza è atterrare in aeroporto dopo un infernale viaggio easyjet con trenta diciottenni in overdose da zuccheri raffinati, pronti a scatenarsi tutte le notti per una settimana e Teo Teocoli che parla in spagnolo ininterrottamente nel sedile dietro, con una che non ha la pallida idea di chi sia lui. È proprio il momento che seduto sul tuo sedile ti domandi: perché sono qui? Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo.
[ctt title=”A Ibiza bisogna andarci proprio quando abbiamo la testa piena di pregiudizi e tutto sembra proprio avverarsi come ce l’aspettavamo.” tweet=”A Ibiza bisogna andarci proprio quando abbiamo la testa piena di pregiudizi e tutto sembra proprio avverarsi come ce l’aspettavamo. post di @miportovia” coverup=”H99DR”]
Ho davvero voglia di tornare a Ibiza.
Per trenta e passa anni le ho resistito proprio per i preconcetti che avevo. Un postaccio infernale, pensavo, covo di ventenni anglosassoni ubriachi e italiani con occhialoni tipo mosca by Gucci a petto nudo; un’isoletta di pietra che qualcuno un giorno ha deciso di riempire di club (forse per limitare i danni). Una sorta di bagno penale per evitare contatti con l’esterno, un po’ come la Maddalena per Napoleone.
Alla fine ho vissuto a Rimini, chi me lo faceva fare di andare a Ibiza?
Eppure. Mi sono lasciata convincere (Marco ci riesce sempre) ad andare alla chiusura del Circo Loco di Ottobre due anni fa, con la promessa che non saremmo stati nel club dalle 4 del pomeriggio al mezzogiorno successivo.
Il party era esattamente quello che mi aspettavo: un circo di folli, appunto, e li ho visti i suddetti inglesi ubriachi e gli italiani sudati a petto nudo, tutti a urlare al cielo mentre gli aerei in atterraggio ci passavano sopra la testa.
C’erano molte molte molte molte persone: proviamo a fare due calcoli. L’hangar, dove si trova il club, ha una capienza di 1500 unità e rigurgitava persone da ogni entrata. Senza contare che questo limite viene ecceduto puntualmente, a queste aggiungiamo tutte le persone che ballavano all’esterno: direi altrettante. Una gran bella festa, da fare, almeno per poter capire di che cosa si tratta veramente e non affidarsi solo al sentito dire.
Eppure.
Ci sono persone bellissime da vedere. Ti sembra che una percentuale inverosimilmente alta della popolazione mondiale fornita di un corpo scultoreo sia approdata lì davanti a te: tutti su pochi kilometri quadrati di isola, ma alla fine non importa come sei fatto.
Ibiza è un bagno penale felice, dove puoi essere chi vuoi, come vuoi, proprio come ti viene. Non è vero che la media d’età è così bassa. Forse sulle spiagge a Playa d’en Bossa e nelle vicinanze di Sant Antoni, ma ti basta prendere un’auto per pochi euro e in meno di mezz’ora si trovano calette semideserte, acque cristalline, calde, con gli ibizenchi residenti da 50 anni su quel sassolino di isola che si rosolano integralmente.
[ctt title=”A Ibiza il corpo è sacro, amato allo stesso modo a venti e a settant’anni.” tweet=”A Ibiza il corpo è sacro, amato allo stesso modo a venti e a settant’anni. leggi il post di @miportovia” coverup=”9JV02″]
Eppure. Il centro storico di Eivissa (Ibiza) è patrimonio dell’Unesco dal 1999. Il centro storico è fortificato e abitato dal XVI° secolo: Ibiza non è nata con L’Amnesia, né con il Pacha. Se ti allontani da Playa d’en Bossa verso la Vila Alta o l’entroterra, il battito sincopato della musica te lo lasci alle spalle ed entri nel silenzio perfetto, nella vegetazione brulla (in ottobre), nelle calas nascoste da pareti scoscese. Non c’è rumore, non c’è confusione, non c’è solo festa a Ibiza, a meno che tu non la stia cercando.
Ibiza è uno schiaffo a tutti i pregiudizi. Se ne avete nei suoi confronti, li stessi che avevo io, andateci. Davvero. Fa bene all’elasticità mentale.
goodnightandtravelwell
Diciamo che di pregiudizi su Ibiza ne ho a zainate. Non amo il mare in generale e men che meno i luoghi di mare affollati da gioventù schiamazzante, locali e gente eccessivamente festaiola. Ibiza, nella mia mente, è un mix di tutto ciò: l’esatto opposto della meta ideale. Mah…magari un giorno supererò i miei pregiudizi e ci farò un salto.
Elisa e Luca
Anche io Elisa ho gli stessi pregiudizi ma mi sto ricredendo e non vedo l’ora di vedere coi miei occhi, magari in bassa stagione!
Elisa
Io ci sono stata a 21 anni, ed ho prenotato solo perché la mia amica voleva andare a tutti i costi! Mi sono divertita (siamo andate a ballare solo 2 sere) e ho un ricordo bellissimo delle spiagge e del mare.
Ora a distanza di ben (quasi) 8 anni 🙂 voglio tornare per affittare un auto e fare un bel giro di tutte quelle magnifiche calette…perché Ibiza é bellissima veramente in termini di natura
Elisa e Luca
Vedi Elisa anche tu ci confermi che dobbiamo assolutamente andare!
Alessandro Mazzini
Ciao, complimenti per il blog, veramente ben fatto!
Di tutti gli articoli ho scelto di leggere questo perchè Ibiza la conosco ormai discretamente bene e spesso ne sento parlare in maniera poco “rispettosa” e superficialmente, soprattutto da chi non l’ha mai visitata e vissuta.
Sono completamente d’accordo con voi quando dite che Ibiza è uno schiaffo ai pregiudizi, io per primo ne ho avuti, nei giorni precedenti la partenza verso la Isla.
Poi ho cambiato completamente idea, ne sono rimasto affascinato e ho capito che solo respirando l’aria sull’isola si può capire veramente la sua essenza.
E’ un luogo magico, che ti entra nel cuore come pochi altri.
A chi ha in programma di andarci la prossima estate consiglio un posto imperdibile: la scogliera a picco sul mare poco prima di giungere a Cala d’Hort, dove si ha un panorama mozzafiato sulla piccola isola di Es Vedrà. Andateci al tramonto e resterete a bocca aperta.
Buon 2016 a tutti e ancora complimenti, siete una fonte di ispirazione!
Elisa e Luca
Ciao Alessandro grazie mille per il tuo contributo! Appena Giorgia ci ha parlato del post che voleva scrivere ne siamo rimasti entusiasti perché anche se non abbiamo ancora avuto l’opportunità di visitarla sappiamo che è proprio come dici tu. Ibiza e Formenntera sono nei nostri travel dreams del 2016
Elisa