In un fortunatissimo weekend di luglio abbiamo visitato alcuni luoghi iconici della costa nord-ovest della Francia. La Bretagna ci ha stupiti ed entusiasmati, anche perché con un pizzico di fortuna siamo stati accolti da un sole splendente e coccolati da un (forte) vento tipico della costa atlantica. D’altronde è il vento stesso che spazzando le nuvole porta il bel tempo!
Tra megaliti, surfisti sulla costa atlantica, maree e galettes bretonnes, è stato indimenticabile.
Il nostro itinerario di viaggio in Bretagna l’abbiamo improvvisato, a dir la verità. Ci siamo divertiti a parlare con la gente del posto, a chiedere informazioni agli abitanti del piccolo villaggio in cui abbiamo soggiornato, o a persone simpatiche felici di accogliere i turisti. Qui vi trasmettiamo tante informazioni e suggerimenti per sfruttare al meglio ogni ora del vostro viaggio e pianificarlo con un po’ di anticipo.
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Come arrivare e muoversi in Bretagna
In Francia, si sa, Parigi centralizza tutto: pure i voli. Prenotando per tempo e soprattutto nei mesi estivi però ci sono buoni collegamenti con l’Italia con compagnie anche piuttosto low cost. Noi siamo atterrati con un volo diretto su Nantes, e una volta arrivati abbiamo noleggiato un’automobile.
Un consiglio: attenzione agli orari di apertura sportello delle compagnie di noleggio: spesso nel weekend hanno orari ridotti, o se il volo arriva in ritardo la sera è un po’ complicato recuperare le chiavi dell’auto. Noi vi consigliamo EuropCar, che al momento offre buoni prezzi e la migliore copertura oraria, ma a questo link potete confrontare e scegliere tutte le compagnie. Comunicate sempre alla compagnia i vostri contatti e il numero del volo con cui arrivate.
La macchina è certamente il mezzo più comodo per muoversi liberamente su questo territorio, ma vi invitiamo a considerare anche il van o il camper: i campeggi sono tantissimi, stiamo parlando di un bel luogo di “villeggiatura” per i francesi.
La stagione migliore per visitare la Bretagna
Vi sarete sicuramente chiesti quanto freddo fa lassù… ebbene: il clima di queste zone è decisamente “atlantico”, ciò significa che in un battibaleno si può passare dalla pioggia al sole splendente. Per approfittare anche della costa e della vista sul mare noi vi consigliamo l’estate, ma anche il paesaggio è suggestivo anche in altri periodi: i paesini dell’entroterra sono certamente visitabili in ogni periodo dell’anno.
Consiglio: scarpe comode, giacca a vento ed eventuale cappellino e ombrello.
Dove dormire
Il nostro alloggio è stato delizioso, uno di quelli che non scorderemo: la Maison des Dunes a Erdeven, un piccolo paese di cui è facile innamorarsi per la sua calma e la cura con cui è tenuto. Per i suoi colori, per i suoi tre locali che sono sufficienti per una cena al nostro arrivo (la nostra scelta ricade ovviamente su una vera crêperie dove gustiamo la galette bretonne, le tipiche crêpes salate con impasto di grano saraceno).
Non abbiamo parole per descrivere il nostro alloggio: abbiamo pagato veramente poco per la camera al piano terra, perfetta per due persone. La cura dell’arredamento e la cortesia dei gestori, la ricca colazione con prodotti locali hanno decisamente lasciato il segno sul nostro viaggio.
La penisola di Quiberon
Arriviamo a Quiberon al mattino, e questo è un gran posto dove fare tanti “minitrekking”: tante passeggiate al proprio ritmo, adatte a tutti e secondo la lunghezza desiderata. Le strade sono percorribili anche in bicicletta: se avete tutta la giornata a disposizione, noleggiare una bici potrebbe rivelarsi un’ottima scelta per unire anche un po’ di sport alla visita, vedere tutto e velocizzare i tempi rispetto alla camminata.
Un ultimo mezzo di trasporto da segnalare sono i traghetti che da Quiberon portano a visitare tutto il golfo e le isole.
All’inizio della penisola, dopo il primo chilometro in macchina, svoltiamo subito a destra tra le viuzze che ci portano alla Côte Sauvage, la costa selvaggia. Questa strada costeggia l’intera penisola, e la percorriamo in senso orario. Notiamo molti parcheggi dove fermarsi per ammirare il panorama, fare una breve passeggiata scorgendo nuove baie, scendere sulla spiaggia o camminare tra gli scogli.
Il vento è fortissimo, tanto che un giubbino con cappuccio e occhiali da sole fanno proprio al caso nostro.
L’entusiasmo è tale che ci fa dimenticare la fame, ma arrivati alla cittadina di Quiberon che si trova verso la fine della penisola, non resistiamo a un classico pranzo con una casseruola di 1 kg di moules, le cozze che qui si servono in diversi modi (si, anche con il formaggio, non inorridite: ci sta!)
Fatto un giro sulla spiaggia, accessibile a tutti, facciamo un giro tra le bancarelle del mercatino del sabato.
I tempi però stringono e proseguiamo il nostro tour avvicinandoci in macchina al parcheggio verso la Pointe du Conguel: la punta più a sud della penisola, raggiungibile a piedi con una camminata di 20 minuti.
Da questo punto in poi sulla costa est, più protetta, si trovano diverse spiagge di sabbia; molte sono all’interno di campeggi.
Carichi di energia dal vento e dal sole, ci dirigiamo verso l’entroterra per andare alla scoperta di una graziosa cittadina dove c’è la maison Yves Rocher, noto marchio di cosmesi vegetale.
La Gacilly
Deliziosa cittadina, La Gacilly non bisogna perderla. Ogni anno c’è un festival fotografico in giro per la città. Quest’anno è dedicato all’Australia, e visitarlo è semplicemente pazzesco: da gigantografie sui muri degli edifici a collezioni di foto nei giardini, un’esperienza così immersiva ci coinvolge talmente tanto che poi non abbiamo più tempo per visitare il museo esperienziale di Yves Rocher. Che dire, è un buon motivo per tornarci l’anno prossimo.
Gli allineamenti di Carnac
A Carnac c’è un enorme sito di megaliti che si estende su 3 chilometri. Altro che passeggiata, qui si può camminare anche tutto il giorno in un luogo che pone domande sui nostri antenati. Chi ha posto qui queste gigantesche pietre, da dove vengono? Per trovare una risposta a queste domande è possibile visitare il piccolo museo all’accoglienza di Carnac e passeggiare o prendere l’autobus turistico che porta a vedere tutta l’area.
Rimaniamo “stregati” e incuriositi da questo luogo incredibile risalente a 6000 anni fa. A tratti vorremmo contare quanti sono, ma poi scopriamo che sono oltre 3000 monoliti.. forse è meglio rinunciare e godersi lo spettacolo.
Consiglio: l’area è recintata e ci si può avvicinare solo con le guide, ma noi abbiamo un grande consiglio da darvi. Poco prima di ritornare in hotel nel paese di Erdeven, noterete dei monoliti proprio a ridosso della strada: qui è possibile avvicinarsi, sempre nel rispetto del luogo che chissà, un tempo è stato sacro per i nostri antenati.
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