
Il presepe vivente di Matera: la magia del Natale tra i Sassi
Io Matera la amo da morire.
La amo da quando, insieme ad un gruppo di care amiche, me la ritrovai sulla strada per la Puglia quasi dieci anni fa. Il primo momento in cui la vidi me lo ricordo ancora. Ero sulla spianata da cui si gode il miglior colpo d’occhio sui sassi, il cuore mi batteva forte perché tutte quelle casette bianche mi sembravano un enorme presepe.
Sono tornata a Matera la settimana scorsa ospite di Italica Incoming, tour operator che organizza “local experience” (esperienze di nicchia, suggestive e particolari) in tutti i periodi dell’anno e su tutta la penisola.
Matera me la ricordavo bella e l’ho ritrovata meravigliosa. Come una ragazza avvenente che sta per diventare donna e finalmente è consapevole di sé stessa.
Ma c’è un problema.
A Matera io ho già voglia di tornarci. E sapete perché? Perché vorrei assistere al suo presente vivente.
Il presepe vivente di Matera
Ora ditemi voi se possa esistere un luogo migliore per assistere al presepe vivente se non in una città che 365 giorni all’anno sembra un presepe?
Quest’anno il presepe vivente di Matera giunge alla sua sesta edizione e comincerà per il ponte dell’Immacolata, dal 4 all’8 dicembre, e terminerà il 3 dicembre.
Vi consiglio di consultare il sito internet dedicato al presepe vivente di Matera per avere una panoramica completa dei giorni e degli orari in cui poter assistere alla rappresentazione.
Sembra che quello dei sassi di Matera sia il più grande presepe vivente al mondo con più di trecento figuranti coinvolti. Quest’anno il tema principale sarà la famiglia intesa non solo come insieme di individui ma anche come sorgente di capitale sociale.
Il presepe vivente dei visit-attori
Nei weekend successi all’Immacolata il presepe vivente sarà allestito nel Sasso Caveoso con la possibilità, per chiunque lo voglia, di diventare visit-attori. I visitatori potranno vestire i panni dei figuranti: un soldato, un fabbro, un popolano o un pastore dando la possibilità a chiunque, grandi e piccini, di sentirsi parte integrante di questo evento favoloso e suggestivo al contempo. Per poterlo fare occorre prenotarsi sul sito internet del presepe vivente di Matera e sostenere il costo dell’affitto giornaliero del costume (attenzione sono disponibili solo 200 posti al giorno).
Il presepe vivente senza barriere
L’altra novità di quest’anno è la possibilità di assistere al presepe vivente nei sassi di Matera anche alle persone diversamente abili. L’organizzazione, infatti, garantirà l’accesso gratuito alle persone con possibilità motorie ridotte e ai loro accompagnatori grazie alla realizzazione di percorsi ad hoc con passerelle e rampe.
Cosa vedere a Matera
L’occasione del presepe vivente è ottima per visitare i sassi dichiarati nel 1993 Patrimonio dell’Umanità e più volte location di film importanti (sono venticinque in tutto i film girati a Matera) come “il Vangelo secondo Matteo” e “The Passion”.
Eccovi la mia personale “to do list” di cosa vedere a Matera è questa:
- fermarsi al belvedere prima di arrivare ai Sassi per avere un primo incontro mozzafiato con la città;
- visitare il Palombaro lungo, il duomo dell’acqua, che si trova sotto piazza Vittorio Veneto e che nell’ottocento era un profondo pozzo;
- visitare il Sasso Barisano partendo da via Fiorentini. In questo modo potrete immergervi piano piano nel suggestivo paesaggio dei sassi;
- visitare la grotta di Vico Solitario, un antica casa di cinquantacinque metri quadrati in cui abitava una famiglia di undici persone più gli animali;
- vistare il Bottegaccio Daddiego, un artista materano che lavora la cartapesta e la terracotta producendo bellissimi souvenirs come la pupa e il cucù (a cui, naturalmente, non ho saputo resistere);
- visitare i sassi in miniatura, una bellissima riproduzione di dodici metri quadrati in via Fiorentini 82.
- ammirare il panorama sui sassi da piazzetta Pascoli.
Perché amo così tanto Matera? Non solo per la sua bellezza mozzafiato ma anche perché secondo me da lei si può ottenere un grande insegnamento. Appellata negli anni ’50 “vergogna di Italia” per le condizioni di scarsa igiene in cui vivevano gli abitanti dei Sassi è stata eletta quest’anno Capitale della cultura 2019. Ne ha fatta di strada non è vero? Come fare a non esserne orgogliosi? E l’orgoglio, fidatevi, si legge negli occhi di ciascuno dei suoi abitanti.
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