Ormai anche i più piccoli, grazie a “Coco” il cartone animato della Disney, hanno sentito parlare del dia de muertos, perciò siamo sicuri che questa tradizione messicana sia arrivata anche a voi.
Noi amiamo il Messico alla follia tant’è che non contiamo ormai più i viaggi che abbiamo fatto in questa terra che è diventata quasi una seconda casa. Per questo motivo sentiamo molto vicina a noi questa festività celebrata in modo così differente rispetto all’Italia. Rispetta a noi, che pensiamo alle persone amate che non ci sono più con dolore e nostalgia, el dia de los muertos è una festa che celebra la morte senza paura, con allegria e divertimento.
Le antiche origini del dia de los muertos
El dia de los muertos, il cui significato letterale è “giorno dei morti”, ha origini molto antiche che provengono dalla Mesoamerica, prima della conquista del Messico da parte degli spagnoli. Si tratta di una festa indigena delle popolazioni precolombiane tolteche, mexica (meglio conosciuti come atzechi), maya, purépecha e totonaca che nasce per scongiurare l’incertezza che, ancora oggi, l’uomo prova di fronte all’idea della morte.
Nel calendario Mexica, che ha 18 mesi, erano previste almeno sei occasioni per celebrare i morti e – pur riducendo il numero di feste a loro dedicate – i messicani continuano a ricordare i loro defunti mantenendone vivo il ricordo. Un po’ come facciamo noi il 2 novembre di ogni anno, ma con uno spirito diverso.
Il dia de los muertos in Messico cade il 2 novembre, proprio come in Italia, e molte famiglie allestiscono un altare dedicato ai loro defunti nelle proprie abitazioni: l’altare non è solo un oggetto su cui posare voti, ricordi, doni e fotografie, ma rappresenta un portale tra la vita e la morte. Infatti ogni altare deve avere alcuni precisi elementi:
- il papel picado, una carta velina traforata e ritagliata con disegni di scheletri, per rappresentare il vento;
- i colori giallo e viola per evocare la dualità tra vita e morte;
- le candele, simbolo letterale del fuoco;
- semi di mais, di cacao o di altre coltivazioni come rappresentazione della terra.
Sull’altare, poi, vengono disposte le pietanze più amate dai defunti e si lasciano lì per tutta la notte: gli spiriti dei morti, secondo la tradizione, assaggeranno le prelibatezze preparate per loro. Oltre ai loro piatti preferiti si lascia sull’altare il pan de Muertos, un pane dolce decorato con teschi e ossa di pasta che si fa apposta per l’occasione, teschi di zucchero e cempasúchil, ossia le calendule che sono considerate il fiore di questo giorno.
Si possono trovare altari anche negli edifici pubblici come scuole e tempi, oppure nelle piazze e si portano fiori sulle tombe dei defunti. In più, si inventano e si scrivono filastrocche che affrontano il tema della morte in modo divertente e giocoso, ironico, sarcastico e senza paura: le calaveritas.
Differenze tra Halloween ed El dia de los muertos
Spesso si confonde el dia de muertos con Halloween ma, oltre al fatto che le date non coincidono, pensare siano la stessa cosa è un errore. Le due feste sono profondamente diverse – pur avendo alcune caratteristiche comuni – per tradizioni e significato.
È vero che travestirsi da scheletri è parte del divertimento per entrambe le celebrazioni, ma mentre Halloween vede gli spiriti come creature malevole, maliziose e spaventose, el dia de muertos li accoglie con gioia, perché li riconosce come membri della famiglia che visitano i vivi una volta all’anno.
Pensate che addirittura alcune comunità sono solite trascorrere la notte intera al cimitero, banchettando e festeggiando, senza alcuna paura o tristezza.
Possiamo inoltre riconoscere questa diversità dai colori: Halloween è da sempre basato sui colori scuri, è una festività cupa. Al contrario, el dia de muertos è ricco di colori vivaci come quelli dei costumi, del make-up e degli addobbi tradizionali, così unici, pittoreschi e rappresentativi della cultura e della tradizione del Messico che, dal 2008 El dia de muertos è Patrimonio UNESCO.
Vestiti e travestimenti de El dia de los muertos
Avete di certo presente le mille varianti del bellissimo teschio colorato, adorno di fiori e disegni tipico dell’occasione. Si tratta dei milioni di riproduzioni della Calavera Catrina, che fece la sua prima apparizione in epoca atzecha: è la dea Mictecacihuatl, regina degli Inferi e Signora della Morte, protettrice delle ossa dei defunti.
Venne poi riproposta con un’acquaforte di José Gauadalupe Posada che risale al 1910-1913, in un’immagine satirica che prendeva in giro quei nativi messicani che si atteggiavano ad aristocratici europei durante la pre-rivoluzione, indossando abiti francesi. Oggi è il simbolo de el dia de los muertos.
In generale i travestimenti più gettonati sono quelli, appunto, di scheletro. Nel sud del Messico si possono trovare i costumi più sgargianti e i festeggiamenti differiscono un po’ di zona in zona.
Dia de los muertos in Messico: dove andare
Trattandosi di una festa nazionale, ci sono moltissimi posti in cui potete vivere la vera essenza del dia de muertos in Messico.
Noi vi consigliamo in particolare:
- Huaquechula, Puebla, dove gli altari eretti dagli abitanti arrivano a tre metri d’altezza e toccano letteralmente il cielo.
- Pazcuaro e dintorni, nello stato Michoacan. Questa è la regione in cui l tradizione è più sentita: si assiste alla danza dei vecchietti (danza de los viejitos) di origine huehue, a rappresentazioni teatrali all’aperto e al gioco della pelota. Nelle chiese si allestiscono bellissimi altari per i defunti, tutti da vedere.
- Aguascalientes, dove dal 31 0ttobre al 9 novembre si tiene il “Festival de Calaveras”.
- Città del Messico, che per l’occasione si veste di calendule e di alter de muertos. Nella città Universitaria si allestisce ogni anno la megaofrenda, un altare gigante in onore di un famoso defunto messicano.
Dove vedere el dia de los muertos in Italia
La tradizione legata a questa giornata è molto sentita dai messicani, che celebrano la ricorrenza anche se vivono all’estero.
In Italia alcuni luoghi dove vedere le celebrazioni del dia de muertos sono le grandi città, dove si organizzano festeggiamenti per la comunità messicana.
Per esempio a Roma, Napoli, Bergamo, Bologna, Milano e Brescia è possibile vivere l’esperienza anche dentro i nostri confini.
Se avete amici messicani, poi, siete fortunati: potrete trascorrere con loro questa giornata, allestire insieme l’altare nelle loro abitazioni e imparare qualcosa in più sulle loro tradizioni e sulla loro cultura.
iFeliz día de muertos!
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