Carichi per il Vietnam: il grande viaggio di Daniel e Gabriele
Buongiorno viaggiatori! Siete già tutti in vacanza? Ovunque voi siate oggi vi vogliamo parlare di un progetto bellissimo che coinvolge due ragazzi, due moto, il Vietnam e tanti bambini.
Gabriele e Daniel sono partiti dal nord del Vietnam, hanno acquistato due motorini e ci hanno caricato sopra 100 chili di oggetti (matite, libri e quadrerni) acquistati grazie alle donazioni che hanno ricevuto online. Hanno stimato che il loro viaggio durerà 4000 chilometri e incontreranno più di 6000 bambini. Sono in viaggio proprio ora, noi li abbiamo raggiunti tramite facebook e abbiamo chiesto a Daniel di scriverci come sta andando. E’ un progetto bellissimo perché è fatto col cuore, senza mezze misure e secondi fini e porta con sé l’entusiasmo delle cose belle. Buona lettura!
Ciao ragazzi ci raccontate come sta andando la vostra avventura?
Sta andando bene, davvero! Stiamo scoprendo un Paese ed un popolo fantastico. La comunicazione è a volte una barriera dato che si parla pochissimo inglese, ma la voglia e la curiosità di confrontarsi con altre persone è sempre alta. Così ci è capitato che due bimbe ci fermassero chiedendoci se potevano esercitare il loro inglese con noi. In tanti ci chiedevano a gesti cosa trasportassimo in quei box giganti agganciati alle moto, altri ci hanno aiutato in molte cose che dovevamo organizzare ad Hanoi prima della vera e propria partenza.
Il più delle volte comunichiamo con app che traducono simultaneamente ma le soddisfazioni più grandi sono arrivate con il linguaggio universale che unisce un abbraccio ad un sorriso, proprio così come è capitato nei primi due orfanotrofi che abbiamo visitato, per donare materiale scolastico, cibo ed alimenti. Adesso ci siamo spostati ad Halong Bay e a Sapa, sulle zone di montagna e stiamo organizzando le prossime tappe e le prossime visite, che in 35 giorni ci porteranno fino ad Ho Chi Minh City, ovviamente in moto!
Qual è il ricordo più bello che avete raccolto sulla strada fino ad ora?
Il ricordo più bello in questi primi dieci giorni di viaggio è la curiosità delle persone e la genuinità dei bimbi. Al ritorno dal primo orfanotrofio, un’esperienza con una bimba mi ha fatto emozionare e non poco.
“Posso sedermi vicino a te sul bus?” mi chiede.
“Ma certo piccolina” le risposi.
Lei è Lily, una bimba vietnamita di 7 anni che parla benissimo l’inglese. Mi racconta che le piacerebbe imparare a suonare il piano e il violino. Mi chiede se sono sposato e mi dice che quando mi sposerò sicuramente avrò una moglie bellissima e farò due bimbi. Lei dice che non si vuole sposare in Vietnam, ma in India o in Thailandia (amore lei, che pensieri a 7 anni!) Mi dice se ho mai visto la neve e mi chiede com’è fatta. Mi fa mille domande ed è stupenda.
C’è qualcosa che avete capito o scoperto durante il viaggio che non vi aspettavate prima di partire o che non avevate messo in conto?
Siamo partiti con idee chiare e un piano da seguire una volta arrivati in Vietnam. Due cose ci hanno colpito: la totale anarchia stradale e l’umidità che sfiora il 100%. In strada è davvero un inferno. Veicoli che viaggiano tranquillamente in contromano ovunque, un numero sproporzionato di scooter, clacson che suonano in continuazione senza motivo, soltanto per avvisarti della loro presenza e poi un caldo asfissiante.
Non si è mai troppo preparati a tutto ciò, ma sono sicuro che queste condizioni renderanno la nostra impresa ancora più epica. È il primo viaggio a scopo benefico che faccio e visto il grande seguito che sta avendo e le emozioni che mi sta lasciando, sono sicuro che non sarà l’ultimo.
Se volete essere parte di questa impresa meravigliosa potete fare una donazione sul loro sito: www.gofundme.com/carichivietnam