Avete presente quella sensazione di quando tornate da un viaggio digital detox e vi sentite diversi? Non parliamo di foto sul telefono o di boule de neige che arricchiranno la vostra casa, ma di qualcosa di più profondo: nuove prospettive, energie rinnovate, ricordi profondi e magari nuove abitudini.
Ecco, questo è ciò che succede con il turismo esperienziale. Non vacanze mordi e fuggi, quindi, ma situazioni che vi permettono di rallentare, di connettervi con la natura, con le persone che incontrate e con voi stessi.
Viaggi del genere sono diventati un vero e proprio trend: sempre più persone, infatti, scelgono destinazioni e attività non solo “belle”, ma anche significative. Dall’eco volontariato ai retreat di yoga, passando per le vacanze digital detox nei rifugi più remoti, il nostro modo di viaggiare sta cambiando. E noi pensiamo che sia proprio questa la strada per riportare il viaggio alla sua vera essenza.
Quando parliamo di turismo esperienziale non ci riferiamo nello specifico a un viaggio “organizzato” o alternativo. Pensiamo piuttosto a qualcosa di diverso, a un modo di vivere il tempo lontano da casa che permette di imparare, crescere e lasciare un impatto positivo sui luoghi visitati.
Il turismo esperienziale è un insieme equilibrato di storie, persone e connessioni. È partecipare a un corso di cucina in un piccolo borgo italiano, camminare fianco a fianco con guide locali durante un trekking spirituale, dedicare qualche giorno a un progetto di eco volontariato. È mettersi in gioco, uscire dalla propria zona di comfort e sentirsi parte di qualcosa più grande di noi.
E se vi state chiedendo se tutto questo richieda più tempo o più budget di viaggi più tradizionali, la risposta è no: esistono esperienze di poche ore e altre che possono coprire un periodo più lungo, sia in Italia che in ogni altra parte del mondo. L’unico vero requisito? La voglia di aprirvi alla novità.
Quando è stata l’ultima volta che avete passato un’intera giornata senza controllare il telefono? Non è facile, lo sappiamo, perché siamo tutti costantemente connessi, sempre pronti a rispondere a un messaggio, scattare una foto, pubblicare una storia. Eppure le vacanze digital detox hanno un impatto molto positivo sul benessere: staccare da tutto – notifiche, e-mail, social – equivale a ritrovare tempo per voi, per la coppia e per esperienze condivise. Dopotutto, nessuno vi chiederà di rinunciare alla tecnologia per sempre, ma di scegliere consapevolmente di mettere in pausa il mondo digitale per qualche giorno.
Esistono rifugi in montagna senza Wi-Fi, retreat immersi nei boschi o piccoli agriturismi che incoraggiano gli ospiti a consegnare lo smartphone all’arrivo. Pensate a quanto può essere liberatorio dedicare un intero weekend a passeggiate nel verde in un silenzio rigenerante, o a chiacchierare senza essere interrotti da una suoneria qualsiasi. Considerato tutto, le vacanze digital detox sono sia un modo per disintossicarsi dallo schermo, sia un regalo che fate a voi stessi. Tornerete più presenti, più leggeri e – paradossalmente – più connessi con ciò che è davvero importante.
Avete mai sognato di spegnere la routine e rifugiarvi in un luogo dove l’unico obiettivo è stare bene? Questi sono i retreat, occasioni che sembrano create fuori dal tempo, disegnate apposta per prendervi cura di voi stessi, del vostro corpo, della vostra mente e anche della coppia.
Possono durare un weekend o intere settimane e non hanno un solo formato. Ci sono, per esempio, gli yoga retreat, perfetti per chi vuole unire movimento e meditazione in scenari da sogno: pensate a un’alba vista mare con il tappetino steso sulla sabbia o a una pratica serale nell’abbraccio dei boschi. Esistono anche retreat creativi, dedicati alla scrittura, alla fotografia, alla crescita personale, oppure silenziosi, per chi cerca introspezione.
Tutti i retreat hanno qualcosa in comune, ossia l’atmosfera: piccoli gruppi, luoghi immersi nella natura, ritmi lenti e un programma strutturato per scollegarvi dal rumore quotidiano. Non serve essere esperti yogi o artisti, i retreat sono esperienze che accolgono chiunque desideri rigenerarsi e tornare a casa con nuove energie.
Ci sono viaggi che vi cambiano perché vi fanno vedere il mondo con occhi nuovi e l’eco volontariato è uno di questi. Scegliendo questa tipologia di vacanza, decidete di dedicare parte del vostro tempo a progetti che tutelano l’ambiente o supportano le comunità locali. Può trattarsi di piantare alberi, pulire spiagge, occuparsi di animali in difficoltà o aiutare associazioni che si impegnano a preservare gli habitat naturali. È un’esperienza riservata agli esperti? Assolutamente no, l’eco volontariato è aperto a chiunque abbia voglia di dare una mano e tornare a casa con il cuore pieno.
Se l’idea vi intriga, sappiate che esistono opportunità in tutto il mondo e anche vicino casa. In Europa, ad esempio, esistono bellissimi programmi di eco volontariato in Francia: potreste contribuire alla cura di una riserva naturale in Bretagna, partecipare a progetti di permacultura in Provenza o sostenere iniziative per la salvaguardia delle api. In cambio di vitto e alloggio, vivrete a contatto con le persone del posto, conoscerete storie che non avreste mai scoperto e, soprattutto, avrete la sensazione di lasciare un piccolo segno positivo.
Un consiglio? Valutate bene l’associazione con cui partire: scegliete realtà trasparenti, che abbiano obiettivi chiari e progetti concreti. L’eco volontariato è un’esperienza che vi porterete dentro per sempre e che avrà un impatto sugli altri.
Se avete voglia di qualcosa di profondamente impattante senza rinunciare al comfort, vi suggeriamo lo stesso viaggio che tempo fa abbiamo fatto io ed Elisa in provincia di Terni, all’Eremito.
Su un cucuzzolo, circondato dai boschi della Riserva Naturale, esiste un luogo mistico in cui è possibile distaccarsi dal resto del mondo e fare ordine nel caos a cui siamo continuamente sottoposti: si tratta di un ex monastero che dal 2013 è uno dei primi hotel digital detox d’Italia. Qui, viaggiatori da tutto il mondo arrivano per rilassarsi davanti al camino leggendo un libro, lavorare a maglia o all’uncinetto (sì, avete letto bene) e gustare una cena vegetariana con gli altri ospiti, a lume di candela e soprattutto in assoluto silenzio. I più mattinieri possono svegliarsi all’alba per recitare i vespri, in più tutti possono godere di una lussuosa area relax incastonata nella pietra.
Certo, i prezzi non sono per tutte le tasche, ma per noi è stata un’esperienza meravigliosa, di totale riconnessione, che ci ha davvero rigenerati: non possiamo che consigliarvela.
Di fronte a tante possibilità, come capire quale sia l’esperienza giusta? La risposta è dentro di voi, direbbe il saggio: ascoltatevi e scoprite cos’è che vi fa stare bene.
A chi desidera rallentare consigliamo un weekend di digital detox o un retreat immerso nella natura. Se invece avete voglia di restituire qualcosa agli altri, dedicatevi a qualche giorno di eco volontariato: scoprirete nuovi luoghi e contribuirete a proteggerli.
Pensate anche al vostro stile di viaggio preferito. Vi piace mettervi alla prova con attività pratiche? Allora scegliete corsi di cucina o laboratori di artigianato locale. Preferite il movimento? Esistono trekking, cammini spirituali o esperienze sportive che vi faranno riconnettere con la natura e la vostra vera essenza.
Attenzione poi a non riempirvi troppo di cose da fare. Il turismo esperienziale funziona quando si lascia spazio all’imprevisto, a un incontro che non avevate programmato, alla contemplazione di un panorama inaspettato. Non cercate di fare proprio tutto: scegliete quello che vi accende di più e concedetevi il tempo di assaporare quell’esperienza.
Tutti i viaggi ci lasciano qualcosa, ma quelli vissuti con un approccio così immersivo hanno il potere speciale di trasformarci. Che scegliate di trascorrere un weekend di digital detox in un rifugio di montagna, di partecipare a uno yoga retreat in riva al mare o di tuffarvi in un progetto di eco volontariato, tornerete comunque arricchiti, con il cuore pieno.
I souvenir da riportare con voi saranno le connessioni che avrete creato, le storie che avrete ascoltato, le nuove consapevolezze che vi porterete dentro. Al vostro rientro a casa, scoprirete di riuscire a osservare le cose da un’altra prospettiva rispetto a prima, vi sarete riappropriati del diritto di rallentare, di scegliere e di vivere in modo più sano.
E allora, qualunque sia la vostra prossima meta, scegliete esperienze che vi facciano sentire vivi. Perché il turismo esperienziale è questo: un invito a viaggiare con il cuore, a tornare a casa con la mente piena di lezioni e l’anima carica di emozioni.
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