La Sicilia è una terra meravigliosa. Tanti sono i motivi per visitarla: il buon cibo, le bellezze naturali, l’arte e la cultura, l’attitudine della gente e il loro calore. Ma potrei continuare parlandovi dei pomodorini secchi, della bottarga di tonno e dei libri scritti da chi in questa terra c’è nato come Camilleri, di cui – faccio outing – prima del nostro viaggio non avevo mai letto nulla.
La Sicilia è un’isola grande e un viaggio da solo non basta per conoscerla. Io l’ho già visitata due volte e in nessuna delle due occasioni ho visto nemmeno un posto uguale all’altro. Quindi da quali zone della Sicilia iniziare?
Zone da visitare in Sicilia: il Val di Noto
Nel nostro ultimo viaggio ospiti dell’ IGV Club Marispica abbiamo avuto il piacere di visitare il Val di Noto, un’ area geografica famosa per la presenza del Barocco, quello Siciliano.
Nel 1693 tutta la zona fu coinvolta da un violento terremoto che rase al suolo i maggiori centri urbani e, con la successiva ricostruzione, vide fiorire il Barocco, nella sua forma così tipica e originale. Nel 2002 ricevette il prestigioso riconoscimento dall’Unesco che nominò il Val di Noto, e i suoi otto centri maggiori, Patrimonio dell’Umanità. Questa premessa è d’obbligo perché, se decidete di visitare la Sicilia e il Val di Noto, dovrete spesso fare i conti con questo evento di enorme portata.
5 cose da non perdere in Sicilia
Ciò che più mi ha colpito del Val di Noto, è la varietà dei luoghi che abbiamo visitato. Distese di verde, alberi da frutto, vigneti e oliveti, chilometri di serre, fortezze che si rispecchiano nel blu del mare, paesini di blu&azzurro, fiori&piante grasse, tonnare che raccontano le glorie di un tempo, edifici fastosi, chiese moderne. In una settimana, ho imparato ad amare la granita ai gelsi neri, ho visto Manina stare insieme a tanti altri bimbi e conosciuto posti in cui voglio tornare presto. Eccoli qui per voi elencati in ordine temporale, così come noi li abbiamo conosciuti.
Ragusa Ibla
Ragusa Ibla è stato un vero colpo di fulmine e il nostro primo incontro con il Barocco Siciliano. Sarà il colpo d’occhio quando si arriva dalla strada principale e la si vede lassù abbarbicata, bianca e imponente, o quell’aria signorile che si respira per le vie della città, non saprei dirvi con esattezza… ma di Ragusa Ibla, la parte antica della città, si fa presto ad innamorarsene.
Abbiamo attraversato il Giardino Ibleo, ci siamo fermati dinanzi al portale di San Giorgio e alla Chiesa di San Giuseppe per arrivare fino al Duomo. A Ragusa abbiamo assaggiato la nostra prima granita ai gelsi neri e non ne abbiamo più potuto fare a meno.
Marzamemi
Mentre organizzavamo il nostro viaggio in Sicilia, ho visto su instagram una foto di Marzamemi: pietra rosa, tavolini bianchi all’aperto e sedie blu. Non c’è immagine che eserciti più fascino di questa ai miei occhi. Potete quindi capire che non avrei rinunciato per nulla al mondo ad una visita a questo splendido borgo sul mare, durante il nostro viaggio in Sicilia. Beh posso dirlo forte, le aspettative non sono state affatto disilluse.
Siamo arrivati in questo paesino di prima mattina, quando ancora le sedie erano sui tavoli, le attività si svegliavano piano e per strada si incontrava ancora poca gente. Dicono che di sera abbia tutto un altro aspetto, ecco perché vorrei tornarci presto per vederla anche durante la notte, illuminata dalle luci fioche delle candele dei locali.
Su Marzamemi troneggia la vecchia tonnara che racconta del suo antico passato che risale fino alla dominazione araba.
Portopalo di Capo Passero
Seppur la spiaggia di Portopalo non ci sia piaciuta particolarmente un salto qui vale la pena farlo se non altro per prendere, come abbiamo fatto noi, un aperitivo nel bar che dice di essere il più a Sud d’Europa (isole escluse) ammirando l’antica fortezza e le sue acque azzurrissime.
Scicli
Dicono che Scicli sia completamente differente se la si visita di giorno o di sera. Noi abbiamo scelto quest’ultima variante ma abbiamo comunque avuto la fortuna di visitare la Chiesa Madre e di ammirare il bellissimo Presepe permanente e la Madonna Guerriera.
Noto
Il centro storico di Noto pullula di vita, venditori ambulanti e persone ferme ai tavoli di un bar intenti a gustarsi una brioche intinta nella granita (se volete farlo anche voi segnatevi questo nome: Caffè Sicilia).
Se potete, scegliete di vederla verso il tramonto, quando gli edifici cambiano aspetto, la pietra si tinge di rosa e Noto rivela tutta la sua anima.
Simbolo dell’ingresso a Noto è la porta Ferdinandea e l’edificio che non si può perdere assolutamente è la Cattedrale cittadina, dedicata San Nicolò. Nel 1996 questa Chiesa crollò a causa di un difetto strutturale, perdendo parte della cupola, della navata centrale e quella destra, nonché l’arco trionfale e il transetto laterale destro. La Commissione, che guidò il restauro, decise allora di affidare a giovani artisti italiani, non ancora famosi, la creazione di nuove opere pittoriche. Il risultato è stupendo.
Di primo acchito forse un visitatore distratto non se ne rende conto ma, grazie alla bravura della nostra guida, ci siamo soffermati qualche minuto in più ad osservare, con sguardo attento, queste opere di arte moderna di straordinaria bellezza. Se andate, ammirate i quadri che costituiscono la Via Crucis, suggestivi e diversi dal solito.
Sicilia, nemmeno questa volta, ho scoperto tutte le tue bellezze. Dicono che non ci sia due senza tre, a quando quindi il nostro prossimo incontro?