La Giordania mi accoglie con il canto della preghiera islamica e due occhi scuri che mi raccontano la storia del Paese.
Ogni viaggio inizia con un primo passo e come mi era successo a Bali già dall’aereo capisco che sto per atterrare in una nazione di forte influenza musulmana. Davanti a me sono seduti tre uomini che ad intervalli regolari cantano quella che a me appare come una nenia dolce con un retrogusto di lamento ma che in seguito mi verrà detto essere la preghiera. “Ne sentirai tante così in Giordania” mi conferma il vicino con un gran sorriso. Solo dopo il decollo mi accorgo di un aspetto assai singolare: in tutto l’aereo della Royal Jordanian la presenza femminile è composta da una quindicina di donne, hostess comprese!
E l’aereo dolcemente atterra.
Ibrahim Semrim sarà la nostra guida per questi nostri tre giorni ad Amman. Già dall’autobus ci racconta che la Giordania fino agli anni ottanta non ha conosciuto il turismo se non quello archeologico, ma che dal 1993 ad oggi il turismo si è finalmente sviluppato in maniera esponenziale. La Giordania è una nazione piccola con un sistema autostradale ben sviluppato in cui spostarsi è relativamente facile ed economico. Il Mar Morto dista meno di un’ora da Amman mentre per arrivare a Petra si impiegano quasi tre ore. Il trasporto pubblico è molto ben servito ma un modo interessante per visitare il paese potrebbe essere noleggiare un auto. La valuta locale è il dinaro giordano che attualmente equivale quasi ad un euro. La lingua ufficiale è l’arabo ma l’inglese è ampiamente diffuso nelle zone turistiche e poiché molti giordani hanno vissuto all’estero è facile trovare qualcuno che parli anche francese, italiano e spagnolo.
Amman è una città costruita in pietra calcarea e si suddivide in tre parti: quartieri residenziali, quartieri moderni e quartieri vecchi. Il ruolo che ricopre nelle rotte turistiche è quello di una città di passaggio a cui i viaggiatori concedono solo un rapido sguardo per poi dirigersi verso mete più conosciute come Petra o Wadi Rum.
Il nostro compito in questi tre giorni sarà quello di scoprire il suo fascino nascosto e forse, perché no, farà entrare la capitale giordana nella lista delle vostre prossime vacanze.
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