#vivilitalia: le Valli del Natisone
Ciao Cristina, ci parli un po’ del tuo blog?
Parliamodiviaggi è nato a marzo di quest’anno. Un bel giorno ho raccolto insieme tutti i miei quaderni di viaggio (ebbene sì, in certe cose sono ancora tradizionalista) con i mie appunti, impressioni ed emozioni vissute nei miei tanti tour e weekend trascorsi all’estero ma anche qui in Italia e mi sono detta: ma perchè non metto a disposizione degli altri le esperienze raccontate in queste righe? Così ho pensato di aprire un blog per offrire consigli, idee e suggestioni sui posti che visito in modalità “fai da te”, cercando di cogliere l’autentico di ogni luogo attraverso il contatto con la gente e le usanze del posto. Adoro parlare di viaggi, è un modo per viaggiare anche solo con la mente e con le parole e questo blog mi permette di condividere con gli altri questa passione.
Cos’è per te #vivilitalia?
Ho seguito con interesse questo progetto fin dall’inizio, perchè rappresenta un’ulteriore opportunità per parlare della nostra bella Italia. Ho viaggiato molto all’estero, anche dall’altra parte del mondo, ma mi riservo sempre dei weekend per esplorare il nostro Paese, abbiamo così tanto da offrire che nemmeno ce ne rendiamo conto! Mi piace poi molto l’idea di parlare dei luoghi “dietro casa propria”, non si finisce mai di conoscerli davvero, ed è giusto dare voce anche alle città e alle bellezze meno conosciute ma ugualmente affascinanti. Associamo spesso l’idea del viaggio alla lontananza, ma a volte non serve prendere la macchina o l’aereo, perchè ci sono luoghi incantevoli da esplorare anche dietro l’angolo. E’ proprio questo il bello dell’Italia.
Ok passiamo nel vivo della questione, quale posto insolito italiano consiglieresti ai nostri lettori?
Ho scoperto un angolo inesplorato del Friuli Venezia Giulia, la mia Regione, che mi ha affascinato molto e che ho visitato per la prima volta proprio una settimana fa.
Si tratta delle Valli del Natisone, una zona collinare attraversata dall’omonimo fiume, proprio al confine con la Slovenia. E’ chiamata la “Slavia friulana” perchè qui vive da secoli una popolazione slava che è riuscita negli anni a mantenere intatta la propria tradizione linguistica e culturale, integrandosi perfettamente con quella friulana.
Passeggiando per i caratteristici paesini come Pulfero e Topolò, incontrando gli abitanti del luogo ci si può far raccontare la leggenda delle Krivapete, le streghe dai piedi ritorti che animano da sempre l’immaginario del popolo delle Valli.
Oppure lasciarsi conquistare dalla leggenda della regina longobarda Teodolinda all’interno di una delle grotte più antiche del Friuli e d’Europa: la grotta di San Giovanni d’Antro, che ospita una suggestiva chiesa cinquecentesca scolpita letteralmente nella roccia. Per raggiungerla bisogna salire 86 scalini immersi nella tranquillità del bosco. La stessa tranquillità che si trova visitando la chiesetta votiva di S. Spirito a Spignon, situata in posizione isolata a 668 metri d’altezza, circondata da tigli secolari.
In questa zona si possono fare splendide camminate ed escursioni al Monte Matajur e Kolovrat, magari accompagnati da una guida della Pro Loco, percorrendo i “sentieri della memoria”, un vero e proprio museo all’aperto in quello che è stato uno dei fronti più importanti della Prima Guerra Mondiale, tra trincee, fortificazioni militari e tunnel scavati nella roccia. Un tuffo nella storia immersi in una natura silenziosa e incontaminata.
E per apprezzare al meglio la cultura di questo luogo il consiglio è quello di provare anche le sue specialità gastronomiche. Ogni anno, proprio in questo periodo e fino a dicembre, si svolge una bellissima iniziativa gastronomica dedicata alla scoperta dei piatti tipici delle Valli del Natisone: si chiama “Invito a pranzo” e permette di provare, nelle principali trattorie della zona, specialità come la zuppa di castagne e funghi, la selvaggina con polenta, gli Žlincnjaki fatti in casa e la ricotta delle Valli. Io consiglio di fare una tappa alla trattoria “Alla trota” un locale a conduzione familiare aperto nel 1911 proprio sulle rive del Natisone, dove il piatto forte (lo dice il nome), è la trota di fiume, magari accompagnata dal dolce tipico di queste Valli diventato simbolo del Friuli Venezia Giulia: la Gubana.
leli_pat
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Lusar_86
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