Qualche settimana fa mi sono concessa un po’ di tempo per visitare Mantova e dintorni e forse, come me, in pochi sanno che a ridosso del Po esiste un parco naturale ricco di possibilità come la provincia che lo ospita. Oggi parleremo del Parco del Mincio che offre al visitatore un mondo da scoprire, un mondo di bellezza e semplicità, ricordandoci che la felicità va ricercata a partire dalle piccole cose.
Quando ero giovane e andavo a scuola a Reggio Emilia, sentivo spesso dire che Mantova era una provincia agricola. Il tono mi sembrava poco lusinghiero e quindi mi immaginavo il territorio mantovano come un posto gretto, pieno di contadini piegati sulla terra e intenti a lavorarla per produrre meloni e zucche.
Grazie al blog tour organizzato dai gestori del Parco del Mincio e alle mie recenti scorribande nella provincia di Mantova, ho potuto aggiornare il mio immaginario e averne una conoscenza realistica.
Visitare Mantova e dintorni: il Parco del Mincio, un luogo tutto da scoprire
Sono rimasta stupita dal trovare tanti anfratti di arte, di pace, di bellezza: il gioiellino di Castellaro Lagusello, un piccolo borgo fiorito in cui si respira un’atmosfera di pace assoluta e che ospita innumerevoli locande come La Dispensa, una trattoria collocata in uno scenario romantico e incantevole che rende ancora più piacevole assaporare le delizie culinarie del territorio.
Castellaro è un paesino davvero piccolo, tuttavia vanta 400 posti a sedere e durante l’anno si anima di eventi interessanti come la venuta degli artisti di strada nel primo fine settimana di settembre e la festa dei fiori denominata Borgo in Fiore nel periodo del 25 aprile.
Il capoluogo è Monzambano, che ospita un castello risalente alla calata degli Ungari e la cui torre campanaria, totalmente conservata, è visitabile al pubblico nel periodo caldo. Monzambano è limitrofo al famoso luogo della Battaglia di Solferino, dove il 24 giugno 1859 vennero trovati i corpi di 40.000 soldati.
La curiosità è che nella spianata che fu il teatro di questo martirio, ora si trova un agriturismo a dir poco sorprendente, l’agritur Solimago . Due sorelle hanno abbandonato il loro stile di vita e hanno rilevato questo antichissimo casale in cui si dedicano alla cucina vegetariana e vegana, alla botanica, alla cura degli ospiti che passano da quelle parte. Il parco entro cui è inserita questa corte è enorme, costellato da piante secolari e tanto verde.
I ritmi di vita dentro a questo agriturismo, totalmente isolato dall’esterno, tornano a essere quelli umani e lenti di un tempo. Sì, la sensazione che ho provato entrando nell’agritur Solimago dall’anonimo portone che si affaccia sulla piazzetta del paese è stata di entrare nel mondo di Alice, in un luogo senza spazio e senza tempo dove è possibile ritrovarsi e dedicarsi ai piaceri semplici: buona cucina, passeggiate, natura, silenzio, eleganza.
Chi ama le escursioni naturali invece, nel Parco del Mincio si potrà immergere in passeggiate lungo il fiume alla ricerca di uccelli e specie vegetali sia a piedi sia in barca, oppure potrà percorrere le ciclabili che costeggiano il parco e tutti i comuni che si affacciano sulle Colline Moreniche. E grazie a questo terreno morenico la gente mantovana si è dedicata alla coltivazione di olivi e vigne. Una fervente imprenditorialità locale ha dato vita a aziende prevalentemente famigliari che hanno trasformato l’agricoltura semplice in business e passione.
Penso alla Cantina Ricchi in cui la famiglia Stefanoni si dedica con intensità alla produzioni di vini che però raggiungono prevalentemente il mercato estero. Oppure penso alla passione viscerale che ho sentito nei racconti del fondatore dell’ulivocultura Ferri, un signore che conosceva la storia di ognuno dei suoi ulivi, coltivati con metodo biologico e che dispensano il buonissimo olio del Garda. Più che un olio, un distillato degli dei, per costi e fragranze!
Tanti sapori per tanti gusti e per tutte le tasche. Questa è Mantova, con la sua bella città d’arte e le ricchezze dei suoi dintorni.