Visitare la Svizzera
La Svizzera è grossa come una forma di Emmenthaler. La tratta tra il suo Polo Nord e il suo Polo Sud si copre in quattro ore di treno con un lungo stop over di 20 minuti a metà strada.
Sarebbe da andarci soprattutto perché è un gioiello extracomunitario nel cuore dell’Europa. Attraversare la Svizzera è come attraversare una cartolina.
[ctt title=”Attraversare la Svizzera è come attraversare una cartolina.” tweet=”Attraversare la #Svizzera è come attraversare una cartolina. cit. @miportovia #viaggiaconmiportovia” coverup=”2WKa3″]
Faccio la tratta Lugano-Basilea circa ogni sei mesi e tutte le volte ne rimango affascinata. Anche in autostrada è bella, ma in treno ha qualcosa in più, per me. È un gioiello d’ingegneria civile, la dimostrazione che il progresso tecnologico e delle infrastrutture può andare d’accordo con un panorama naturale idilliaco.
La prima parte del viaggio, fino a Arth-Goldau è un continuo susseguirsi di gallerie, divise da panorami che tolgono il fiato su gole strettissime, fiumi e laghetti azzurro ghiaccio, su una natura selvaggia intervallata da case sparse come nella sigla di Heidi (“accipicchia! Qui c’è un mondo fantastico!”).
Dopo il Gottardo e i suoi quindici minuti di buio, sei nella Svizzera interna, quella che gli Svizzeri definiscono Svizzera per davvero. La durezza delle Alpi te la lasci alle spalle e t’immergi in un paesaggio più dolce, non piatto, ci mancherebbe, ma con un po’ di verde anziché sola roccia.
Fino a Lucerna costeggi il Lago dei Quattro Cantoni che è di una bellezza formidabile. Ogni volta individuo la mia casa dei sogni nuova, sulle rive del lago. Sognare non costa niente. Il viaggio fino a Lucerna è sempre strano: non c’è quasi nessuno sul treno, pare di stare in una navicella spaziale nel più assoluto silenzio. Da Lucerna il paesaggio cambia di nuovo e diventa più viva. Anche il treno lo diventa e devi raccogliere le carabattole che hai sparso per i sedili durante la prima parte del viaggio e sederti più compostamente.
Dopo Lucerna, gli annunci hanno le lingue invertite da italiano – tedesco- francese – inglese a tedesco- francese – italiano – inglese. Conoscendo tutte e quattro le lingue mi piace notare le differenze: in tedesco ti dicono tutte le coincidenze e relativi binari alla prossima stazione di arrivo, ma nelle altre lingue si limitano a dirti “Siamo in arrivo in orario a…” e basta. L’importante è sottolineare che si arriva perfettamente in orario.
Dopo Lucerna la Svizzera per me, ma è una sensazione soggettiva, diventa un po’ inquietante: prati ondulati di un verde uniforme, casette religiosamente distanziate tra loro, strade sgombre, perfettamente asfaltate e sinuose. “Che bellezza! Che pace! … non riuscirei a viverci più di una settimana…”. Questa è una presa di coscienza che mi attanaglia ogni volta.
Per fortuna poi si arriva a Basilea. A Basilea si parla una lingua strana: potrebbero iniziare in tedesco e finire in francese e se capiscono che sei italiano, ti buttano lì una frase in italiano per completare la confusione. Basel è artistica: per essere di dimensioni alla fine piuttosto ridotte, oltre ad essere un museo architettonico all’aria aperta è piena di Gallerie d’arte e teatro di performances. Basel è viva e il lungo fiume d’estate si traveste da spiaggia: puoi nuotare nel fiume, impacchetti la tua roba dentro un cuscino che ti funge anche da salvagente, ti butti in acqua e ti fai portare dalla corrente fino a dove piace a te.
…e lì sì che ci vivrei: ha l’aeroporto (in condivisione), i club, l’Università, tanta gente, anche personaggi che non vorresti incontrare in un vicolo buio, ma che non riescono a non buttare le loro lattine di birra economica da 50cl nel raccoglitore della differenziata.
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A Lucerna di luce però ce n'è poca.
Ma che bello il vostro blog! Stile fresco, frizzante, divertente!
ma grazie davvero di cuore :)
Secondo me infatti la Svizzera è molto sottovalutata. Non ne parla mai nessuno ma in realtà è splendida
caro Gianluca siamo d'accordissimo con te!
lo penso pure io! Ha solo il problema del franco forte.