Oggi voglio condividere un segreto con voi.
Vi parlo di un luogo a due ore di macchina da Torino e tre da Milano che in inverno è accessibile da una sola strada. Un posto ancora (troppo) poco conosciuto in Italia. Quattro valli e otto paesini, duemilacinquecento abitanti, duemilacinquecento camosci.
Un segreto che vorrei più persone possibili conoscessero. Come quando due amici si mettono insieme che ancora non l’hanno detto a nessuno e tu non vedi l’ora di gridarlo al mondo perché di cose belle il mondo ha bisogno.
Ed eccolo qui il mio segreto da condividere, signori e signore vi presento il Queyras.
Il bello delle montagne di Queyras
Il Queyras è composto da otto paesini ad alta quota fra cui Saint-Véran che personalmente ho amato alla follia. Saint-Véran è il comune più alto d’Europa coi suoi 2040 metri sul livello del mare, le caratteristiche “maison à fuste” (case in legno) e le meridiane disegnate sulle case che simboleggiano il passare del tempo e la ricchezza di chi ci abita. E’ un paesino pedonale dove è ben conservato l’antico forno popolare oggi utilizzato per le feste di paese e dove si può visitare il museo del Soum, imperdibile testimonianza della vita contadina. Camminavo fra queste stradine con il sole che mi scaldava il viso e stavo bene ebbra di uno strano senso di pace di cui ricordo ancora i contorni.
Le quattro valli del Queyras, raggiungibili superando splendide gole, si distinguono per i differenti stili di abitazione: la vallata d’Arvieux e le sue fastose case ad arcate; la vallata del Guil e le sue belle dimore in pietra, la vallata di Ceillac e le sue massicce fattorie costruite in pietra, la vallata di Molines/St Véran e i suoi celebri chalets “à fustes”.
Guidando per le quattro valli si sente come una presenza maestosa, è Fort-Queyras che si erge su di uno sperone roccioso.
Cosa fare in Queyras in inverno
Basta leggere i “numeri” di questo Parco Naturale per rendersi conto che è il paradiso degli amanti della neve e degli sport invernali: quattro impianti sciistici, novanta chilometri di sci alpino, centoventi chilometri di sci nordico e di fondo, dodici itinerari per ciaspole (nel post “ciaspolando sotto le stelle” vi racconto la mia avventura), due piste da pattinaggio, due cascate di ghiaccio accessibili con picozze e scarponi.
Cercate qualcosa di più insolito? Scoprite le nevi delle Alpi imparando a condurre la “pulka” con un “musher” sul colle dell’Agnello, la via più alta d’Europa con i suoi 2744 m d’altitudine.
Cosa mangiare in Queyras
Una delle cose che ho apprezzato maggiormente in questo viaggio è stata, senza dubbio, la cucina. Sono un’instancabile amante dei formaggi ed inutile dire, la Francia è il mio regno! Alla fine di ogni pasto viene offerta una table de fromage in alternativa al dolce. Ma la vera regina di questa valle è la fondue au bleu, la fonduta di formaggio blue, un simil gorgonzola ma meno cremoso da assaggiare al bar du village da Marie-Claude. Protagonisti della tavola sono anche le croquetes (ottima base per la cheese cake), les ravioles e les tourtons tipici delle Haute-Alpes.
Come raggiungere il Queyras
Da Torino si arriva alla frontiera a Monginevro, poi occorre prendere la direzione Briançon-Guillestre. In inverno è possibile accedere al Queyras solamente tramite Guillestre mentre gli accessi in estate diventano tre (con notevole risparmio di tempo rispetto all’inverno): Col d’Agnel, Col d’Izoard, Gorges du Guil. Per maggiori informazioni: www.queyras-montagne.com
I segreti del Queyras non terminano certo qui ma lascio a voi la bellezza della scoperta, vi do solo qualche indizio: Arche des Cimes, fabbrica dei giocattoli, buona ricerca del vostro segreto da condividere ragazzi!
Goodnight and travel well
Guardando quella foto mi è venuta fame. Francamente (e scioccamente) non avevo mai pensato alla Francia come meta “montana”. Mi devo ricredere.
Ezio
Più segreti come questo… 🙂 Ne vorrei sempre di nuovi, con questi posti stupendi!