Questo racconto sul Vietnam del Nord è il seguito di “Sì, ci tornerei in Vietnam – diario di viaggio“
Arrivare per la prima volta in una città che non si conosce durante la notte può generare un senso disorientamento tale da non capire dove si è finiti.
Non resta che affidarmi agli incontri che farò una volta uscita dall’aeroporto. Non avendo prenotato una stanza il primo pensiero è quello di trovare una sistemazione. Molte guest house e alberghi accolgono i turisti 24h su 24 h per cui bisogna avere solo un po’ di pazienza, un posto si troverà.
Dai finestrini del taxi Hanoi appare desolata, buia e silenziosa. La stanchezza comanda e mi fa chiedere “Perchè sono qui?”.
La capitale vietnamita è una città senza tempo, recita la mia guida turistica e mi addormento qualche ora prima di iniziare a scoprire il perchè…
Il mio alloggio si trova nel Quartiere Vecchio: con i suoi oltre mille anni di storia rimane uno dei luoghi più vivaci e singolari del paese. Il quartiere si estendo lungo il Fiume Rosso e il più piccolo To Lich. Nel XIII secolo le 36 corporazioni di Hanoi si stabilirono qui, ognuna in una strada diversa (da qui deriva il nome originario di “36 strade”). Esistono complessivamente più di 50 vie: Hang significa “merce” e solitamente il termine è seguito dal nome del prodotto che tradizionalmente si vendeva il quella strada. Oggi queste strade non indicano più l’attività principale ma sono comunque caratterizzate dalla vendita di un determinato articolo come ad esempio l’elegante Pho Hang Gai con le sue sete, ricami, le lacche, i dipinti e le marionette sull’acqua.
Passeggiando la sera in riva al fiume è possibile vedere quanto attive siano le persone che la abitano: c’è chi va in bicicletta, chi semplicemente passeggia in tenuta sportiva, chi esegue degli esercizi per tenersi semplicemente in forma, donne che danzano con i ventagli. Sono immagini che, con la luce del tramonto, appaiono quasi romantiche.
La città è invasa dai motorini, come in molte altre città asiatiche. In giro si possono incontrare i cyclo, i risciò a pedali. E’ una delle soluzioni per spostarsi da un luogo all’altro per chi vuole rimanere più immerso nella città. Per tutti gli altri spostamenti ci sono i treni locali e i bus che ti permettono di raggiungere qualsiasi meta nei tempi previsti.
Passando un’intera notte in treno è possibile raggiungere Lao Cai, al nord, cittadina dalla quale è possibile arrivare con una corsa in minibus di mezz’ora a Sapa.
Questa è una stazione montana situata in una bellissima vallata vicino al confine cinese (noto infatti che il mio cellulare si collega alla linea cinese). Tutta la zona offre splendidi paesaggi, tra cui le terrazze a cascata coltivate a riso che circondano le cime sovrastanti. Le montagne spesso sono avvolte da una leggera foschia che fanno solo intuire come sarebbe il panorama in una giornata di sole. Le valli e i villaggi intorno a Sapa sono popolati da diverse comunità tribali di montagna che vengono in città per comprare, vendere e commerciare.
Un altro posto meravigliosamente bello e immerso nella natura è la Baia di Halong o Halong Bay. Immaginatevi più di 3000 isole che emergono da acque color smeralndo, solo così potete farvi un’ idea della sua bellezza. Nel 1994 è stata dichiarata Patrimonio dell’ Umanità.
Halong significa “dove il drago si inabissa nelle acque”: la leggenda racconta che le isole della baia sono state create da un drago che veniva sulle montagne e che correndo verso la costa scavò a colpi di coda valli e crepacci; immergendosi nel mare, le zone scavate dalla coda si riempirono di acqua lasciando visibili solo le punte più alte.
Oltre che per le vedute che tolgono il fiato è possibile visitare anche alcune grotte e fare escursioni al Parco Nazionale di Cat Ba.
Il mio viaggio continua spostandomi poi verso il sud..vi aspetto il mese prossimo per raccontarvelo sempre qui su miprendoemiportovia!
Lucia - Respirare con la Pancia
I tuoi racconti del Vietnam fanno sognare. Complimenti Rossana! La Baia di Halong poi, deve essere semplicemente magica!