Lettera ad una viaggiatrice che sta per diventare mamma

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Cara viaggiatrice che per te il mondo va tutto visto, conquistato, vissuto, tu e il tuo zaino, sola o in compagnia, che un viaggio non è un viaggio se non è dall’altra parte del mondo, che le vacanze non sono vacanze ma viaggi che ti portano a vivere esperienze, tu, che appena hai un po’ di soldi da parte li investi in un volo, io lo so cosa stai provando.
Lo so perché l’ ho provato anche io.
Sono rimasta incinta per scelta ma appena mi sono accorta di esserlo sono stata assalita da una angoscia terribile.
Oddio non viaggerò più, ed adesso come faccio?” fu il mio (quasi) primo pensiero.
Nella mia testa c’erano solo immagini di famiglie (italiane) stereotipate.
Coppie che nella loro vita hanno viaggiato ma che appena arriva un figlio finisce tutto.
Che l’unica cosa che fanno a questo punto è di andare i vacanza al mare o in montagna in Italia.
Io, che per me viaggiare voleva dire per lo meno prendere un volo intercontinentale di minimo 5 ore.
Mi vedevo come alla fine di un tunnel senza via di scampo.
Per giunta ho scoperto di essere incinta due settimane prima di un viaggio per me importante, un viaggio in India che sognavo da anni.
Mi sono presentata dalla mia ginecologa tutta baldanzosa convinta che naïf come è e per giunta super amante dei viaggi mi avrebbe detto “prego vai, accomodanti, conquista l’India
Non fu così che andò.
Quasi mi proibì di andare perché a suo avviso nei primi tre mesi il rischio di contrarre una malattia deleteria per il feto era troppo alta.
Inutile dire che non la presi per nulla bene.
Mi uscirono, dalla testa e dalla bocca, alcune frasi di cui tutt’oggi mi vergogno nei confronti del bambino che portavo nella pancia.
Sì, possiamo dare la colpa agli ormoni ma mi sentivo in un tunnel, in un vicolo cieco, fine delle trasmissione nel meraviglioso mondo di Elisa, la viaggiatrice zaino in spalla.
Per fortuna che vicino a me ho un uomo fantastico che oltre a sopportare questi momenti in cui mi demoralizzo a livelli inaccettabili cerca di riportarmi al contatto con la realtà.
Cambiai meta al viaggio di dicembre, lo trasformai in un on the road in Europa, non fu la stessa cosa e non ci fu giorno in cui non pensai al fatto che sarei potuta essere in India e invece non c’ero ma sopravvissi.

Una nuova scoperta: cara viaggiatrice viaggiare con un bimbo molto piccolo si può!

Dopo quasi due anni insieme e una ventina di viaggi tra Italia, Europa e Mondo ho capito che un figlio non è un intralcio al continuare a viaggiare è semplicemente una buona scusa per chi non è abbastanza motivato.
Sì è vero, viaggiare con un bimbo anche molto piccolo comporta un briciolo di fatica in più ma è assolutamente fattibile.
Durante i nostri viaggi abbiamo incontrato un sacco di famiglie fighissime del Nord Europa che viaggiano con due o tre bambini altrettanto fighissimi al seguito senza nessun problema, patema e a vedere le loro facce felici e rilassate sembra anche senza nessuna difficoltà.
Ho scoperto che viaggiare con un bimbo è bello quanto e più di prima, che un bimbo si adatta molto più velocemente degli adulti a qualsiasi cosa.
Ho scoperto che se viaggi coi bambini la gente è più disponibile nei tuoi confronti, ci guadagni in sorrisi, consigli e aiuti nel caso ti servano.
Ho scoperto che viaggiare con un bambino ti insegna la lentezza, ti insegna a riconoscere la bellezza nelle piccole cose, l’amore per il nuovo e l’inaspettato.
Ho scoperto che viaggiare con un bambino si può tanto e più di prima perché non c’e differenza con il resto delle cose che ci stanno a cuore, basta volerle.
E io voglio continuare a viaggiare come facevo prima, solo che adesso non sono più sola, ho la sua manina nella mia e il suo meraviglioso papà al mio fianco.
Sullo stesso argomento ho scritto anche:
Luca invece ha scritto:
Riflessioni sul viaggio:
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View Comments

  • Che bel post! La penso esattamente come te/voi, la nostra piccola nascerà a Settembre e noi stiamo già pensando a dove andare e dove portarla!

    Sicuramente non sarà una passeggiata, ma anche dall'esperienza di gente come voi traiamo forza e aumenta la nostra voglia!

    • Ciao Francesco che bello avere il parere di uomo! Nel nostro caso Luca era molto meno spaventato di me e come sempre aveva ragione
      Un abbraccio Elisa

      • Sono brasiliana, incita di 6 settimani e viaggiatrice. Quando ho scorpeto di essere incita, pensavo che sarei stato come i miei amici con bambini che non viaggiano più. Grazzie per sua lettera e paroli. Ha calmato il mio cuore

  • Bellissimo!! Grazie x la positivita'! Non sono mamma, ma se penso all'eventuslita' di diventarlo vorrei che mio figlio/a impari a viaggiare fin da piccolissimo, e' cosi' importante nella vita di un essere umano che dovrebbero insegnarlo a scuola!

    • Ciao Roberta
      sei la pensi così sei già a metà strada dal farlo accadere, un abbraccio Elisa

  • Mi sono emozionata a leggere quest'articolo. Grazie per aver condiviso con noi paure, esperienze e gioie. :)

  • Elisa, come non condividere! Non mi sono mai lasciata influenzare da voci di corridoio, o da consigli di persone inadeguati. (sei matta dove lo porti? E cosa mangerà, ma se gli capita qualcosa?)
    Ho sempre viaggiato da quando il cucciolo aveva sei mesi! Da allora non mi sono più fermata, il mondo per lui è una continua scoperta!
    Ora ha quasi sette anni, continua a viaggiare e quando lo vedo emozionato e sorridente di partire non posso che essere felice!
    Un abbraccio
    Cri

  • Una bellissima riflessione. Hai presente quando partorisci e di solito l'uomo regala un anello alla neo mamma o qualcosa di importante. Noi ci siamo promessi che quando succederà, io non voglio anelli ma un camper. Non ridere, davvero eh! Ho pò paura di fermarmi si, hai ragione. Per questo l'idea sarebbe di vedere l' Europa, l' Italia, in camper appunto. Io non mi voglio fermare. Questo lo ripeterò sempre :)
    ciau Chiara

    • uau un camper che bella idea! Il mio sogno è di attraversare l'Europa con i vecchi Volkswagen :)

  • Che bello leggerti Elisa, sappi che se deciderò di diventare mamma un po' sarà anche merito tuo!

    • uhhh Federica che bella frase che mi hai scritto! Tu sappi che quando deciderai di farlo per qualsiasi difficoltà inerente i viaggi io ci sarò :)

  • Eli,
    ti sei superata.
    Bella lettura, grazie per aver scritto questo post.

    Ti abbraccio,
    Sere

    • Sere sai che mentre pubblicavo pensavo giusto anche a te?! Uno perché sei una super viaggiatrice, sei attenta ai sentimenti e viaggi col cuore e forse chissà se mai deciderai di fare questo passo questi sono pensieri che potrebbero attraversare anche la tua testa e poi perché ci tenevo così tanto a questo post (mi sono messa veramente a nudo) che avevo paura di averlo rovinato con qualche refuso :)

  • Brava, brava e ancora brava.
    Spero che la legga il maggior numero di persone possibile e che la maggior parte di loro la interiorizzi e parta e si goda la vita.
    Grazie per averla scritta.
    Un abbraccio

    • che carina grazie! Ma pensa che quando scrivo queste cose, un attimo prima di pubblicare penso sempre di non farlo, poi alla fine sono i post che mi danno più soddisfazione di tutti.
      Grazie mille per lo splendido commento, mi fa bene al cuore, Elisa

  • :) che bell'articolo!! la mia bimba è stata una sorpresa e all'inizio, devo ammetterlo, ero terrorizzata dall'idea di non poter viaggiare più; ora la pupa ha 9 mesi e abbiamo gia preso due voli insieme e siamo state benone!
    sono ancora un po' in pensiero per vaccinazioni varie per viaggi più impegnativi...
    grazie :P
    tess

    • Ciao Tess

      Hai colpito un nervo scoperto anche per noi, i vaccini. Manina non ha fatto l'esavalente, aspettiamo i tre anni per fargliela, quindi per il momento abbiamo scelto paesi polio free.
      Quest'estate vorremmo andare in Malesia ma sono molto combattuta perché sembra che là la difterite sia endemica. Questo è l'unico vincolo che abbiamo

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Elisa e Luca

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