
Buongiorno viaggiatori oggi sul blog ospitiamo Sara, 25 anni con uno spirito di Wanderlust che scorre in tutto il corpo: i suoi piedi non si fermano quasi mai. Ci fa piacere che sia la nostra special guest del mercoledì perché ci parla di un tema a cui siamo davvero affezionati: viaggiare facendo volontariato.
Io, Elisa, ho cominciato a viaggiare proprio in questo modo.
Nel 2002 sono uscita per la prima volta fuori dall’Europa per seguire un pazzo prete angolano che voleva portare un gruppo di dieci ragazzi bianchi nel suo paese, l’Angola, là dove era appena finita una guerra di trent’anni. Fu un’esperienza incredibile. Uno dei più bei viaggi di tutta la mia vita.
Ora lasciamo la parola a Sara in questo mercoledì che sa già un po’ di vacanza. A proposito avete deciso dove andare per questo lungo ponte?
Viaggiare facendo volontariato in Mozambico
Ciao a tutti mi chiamo Sara e amo viaggiare, conoscere culture diverse e se i muri parlassero…probabilmente comincerei una conversazione anche con loro!
Dopo aver visitato l’Australia, aver vissuto a Berlino e Lisbona per lavoro, aver studiato a Heidelberg (Germania), ho intrapreso un’altra bellissima avventura con HUMANA Onlus: trascorrere 3 mesi in un paese molto più lontano. Grandi baobab, terre rosse, bimbi sorridenti e colori meravigliosi. Queste erano le premesse trovate sulle foto online, ma partire e trascorrere 90 giorni in Mozambico, mi ha fatto andare oltre quelle bellissime foto, facendomi scoprire una cultura e un senso di condivisione senza eguali.
Nell’estate 2015 sono stata coordinatrice delle Vacanze Solidali di HUMANA Onlus, grazie alle quali si ha la possibilità di visitare i progetti dell’Associazione a Nacala, nel nord del Mozambico, scoprire il panorama naturale mozzafiato e aprirsi piano piano verso la conoscenza di qualcosa di nuovo. Per me questo “piano piano” è durato un mezzo pomeriggio.
Il 16 giugno, dopo un giorno di permanenza a Nacala, già tutti i bimbi conoscevano il mio nome, regalandomi sorrisi come non li ho mai visti in nessun’altra parte del mondo e cercando di scoprirci a vicenda. Una volta in una visita presso una comunità, in tantissimi volevano prendermi per mano, così poco dopo camminavo con dieci bimbi intorno, ognuno mi stringeva un dito della mano! Le emozioni che mi ha regalato questo viaggio mi hanno fatto tornare in Italia con occhi completamente rinnovati, occhi pieni di speranza.
Ho viaggiato sugli “chapa” locali, camioncini che ti portano ovunque per 2 meticais (circa € 0,03), arrivando poi con i volontari di HUMANA al mercato, un insieme di strettissimi corridoi dove poter acquistare frutta e verdura, pesce fresco e le tipiche capulane, dei tessuti usati come gonna, per portare i bambini o come fascia sui capelli. Ho avuto modo di parlare con i beneficiari dei progetti di HUMANA e le persone che più mi hanno colpito, sono state le maestre.
Moltissime hanno un forte senso di responsabilità verso gli alunni degli asili, sapendo l’importanza che la scuola ha nella loro crescita, così cercano di conoscere tutte le famiglie, andando a visitare le loro case e incontrando i partenti del bambino. Questo avvicinamento rende i genitori ancora più volenterosi di mandare il figlio a scuola e saperlo felice ad imparare in un ambiente protetto.
Chissà se il futuro mi riporterà di nuovo a viaggiare facendo volontariato, per ora sono certa di aver lasciato un pezzo del mio cuore in Mozambico e aver portato qui la gioia che mi hanno trasmesso tutti quanti!
Sara
Sabrina
Ciao! Mi piace molto questo post! Io conosco un prete che fa volontariato in un villaggio africano e mi piacerebbe molto seguirlo per un periodo quando finirò l’Università! Magari ti chiedo qualche informazione in più quando riesco a vedere la laurea 🙂
snoopandsparkle.blogspot.it
Elisa e Luca
Ok volentieri Sabrina 🙂