Una delle cose che più mi ha colpito dell’Australia è la popolazione aborigena. Bistrattata, maltrattata e invasa ne porta tutti i segni sul volto. Ad Ayers Rock li vedi ciondolare in giro per la città senza arte ne parte e senza meta. Un viso strano, a volte quasi deturpato.
Eppure la cultura aborigena è tradizione. Ed e’ un pezzo molto importante dell’Australia.
Non riesco a parlare di aborigeni senza pensare al libro “E venne chiamata due cuori” (di cui se vi va potete leggere cosa ne penso qui) in cui la cultura aborigena si manifesta in tutta la sua importanza.
Di quella cultura mi sembra ne sia rimasta ben poca. Puoi comprarla per un bel gruzzoletto in una galleria d’arte grazie ai loro splendidi disegni o puoi solo lontanamente assaggiarla in una delle rappresentazioni in giro per il paese.
Questo bimbo di cui non so il nome, l’ho incontrato proprio durante una rappresentazione. Era il festival di Darwin una bellissima manifestazione che si svolge ad Agosto e che propone teatro, danza, musica e cabaret e cerca di integrare i nativi. Una lotta dura che vede perse tante battaglie.
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