L’avevo ben detto che stavo per partire.
In tanti non ci hanno creduto fino a che non sono partita. Anche chi non mi ha voluto salutare, perchè “non te ne stai andando per davvero”. Mi sono lasciata indietro così tante persone in tredici anni, cinque città e tre nazioni che capisco il diverso atteggiamento di chi sceglie di andarsene e di chi non ha mai scelto di spostarsi. Una amica, una volta, mi scrisse una lunga mail, in un momento cruciale in doveva scegliere se trasferirsi, per la prima volta nella sua vita, in un’altra città. Mi ha definito determinata, c’era un nonsoche di ammirazione nel suo tono. Questa è stata la mia risposta e oggi, a poche settimane dal mio ennesimo trasferimento, la scrivo a tutti quelli che stanno pensando se trasferirsi.
Decidere di trasferirsi in un altro luogo
Determinata. Più che determinata direi irrequieta. Mi sono sempre chiesta perchè la gente stipula mutui prima di sapere che cosa la vita abbia da offrire. Quante persone non si spostano perchè hanno un mutuo da pagare? Io, randagia per eredità, mi sento agghiacciare. Chiaro, ci penso e mi dico che le radici sono di primaria importanza ma qualche soluzione al problema della lontananza si trova.
Amica, tu fai la pendolare per non spostarti da casa, perchè il lavoro non è una priorità: ok, non lo è. E quindi perchè fare due ore di macchina tutti i giorni per andarci? Sarebbe meglio scegliere di fare un altro lavoro, non importa quale, coltivando in privato la passione che una volta ti aveva portato a sceglierlo. Il pendolarismo toglie più vita che decidere di cambiarla del tutto, secondo me. Eppure ti sposteresti per un uomo, forse, e butteresti tutto quello che abbiamo detto sulla famiglia, sugli amici e magari ritrovarti a dire in un momento di crisi «io sono qui solo per te». Che brutta cosa da dire, che brutta sensazione ammettere di non aver saputo fare una scelta.
Scegliere di cambiare vita
Se ti vuoi trasferire, fallo solo per te. E non accampare la scusa del mutuo, sai meglio di me che un appartamento si puo affittare, rivendere e questo, quando ci penso, mi fa venire in mente che forse una casa a Rimini sarebbe stato un buon investimento, in fondo, se solo la parola “mutuo” non mi desse la sensazione di soffocamento. Forse, molto più semplicemente, non vuoi. Perchè stai bene cosi ed è giusto così e allora io posso passare ore e ore a narrarti tutte le bellezze del randagismo ad oltranza e tu non dovresti cambiare idea, anzi vorrei che mi rispondessi confutando tutto quello che sto per dirti.
Scegliere di trasferirsi: una nuova vita
L’avventura, l’idea di una vita nuova ogni volta, la gente nuova, i modi di vivere differenti, riti diversi, percezioni inusuali della medesima cosa. E di quanto sia bello scoprire una città giorno dopo giorno, un isolato al giorno in più, un posto nuovo in più. I primi giorni ti sembra sempre tutto piccolo, tutto confinato nei tre blocks che conosci tra la stazione dei treni e il nuovo appartamento, poi cominci ad allargarti, a trovare il posto per l’aperitivo, il bar per fare colazione il sabato mattina, il supermercato piu fornito e il ristorante migliore in una via smarrita.
Datti un anno di tempo: il ciclo delle stagioni in una città nuova è abbagliante.
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Ti sembra di vederle per la prima volta e come un neofita impari i nuovi riti stagionali che dov’eri prima non esistevano o erano diversi. Quando concludi il ciclo, la città è tua, sei parte di lei. Faccio parte di cinque città e lo considero un privilegio.
E la cosa piu importante: la gente. Se non avessi scelto di andarmene in giro non avrei mai conosciuto te e Rosita, Alexandra e gli Alessandro, Andrea e Andrey, Alice e Isabella, Davide e Danilo e nemmeno mio marito. I sette ottavi della mia rubrica telefonica non esisterebbero. Nomi e numeri di persone che sono state portate nella stessa città dove ero io da altre forze, da altri posti o che non hanno avuto bisogno di muoversi, ma ci sono capitata in casa. Come con te. Non riceveresti questa mail, se non ci fossero i randagi.
Fermo restando che a Carpi ci sono la mia famiglia e la Letizia che mi aspettano ogni volta che torno. Con il randagismo fai selezione e ti porti nel cuore solo chi vale la pena portare. Eviti l’abitudine di continuare a vedere una persona solo perchè è sempre stato cosi. Ho sempre avuto timore dell’abitudine, ti fa sembrare lungo un viaggio di due ore. Ma se hai qualcuno ad aspettarti, improvvisamente i viaggi di quattro ore sono poca cosa e 200chf di volo per un giorno a Londra, piu che motivati, anche se Londra non ti piace.
Devono esserci dei contro al randagismo.
Lo so che ce ne sono. Aumenteranno, nel tempo, forse, se non altro per far avere ad un mio ipotetico figlio un posto da cui partire (a calci, se necessario), ma per il momento, sono ancora troppo pochi.
Comunque, l’amica ha lasciato il partner e si è trasferita. Per sua scelta.
Mae
Grande verità, per quel che mi riguarda dolorosa da accettare all’inizio: “Con il randagismo fai selezione e ti porti nel cuore solo chi vale la pena portare.”
Grazie per il bel post, lo leggo in un momento nel quale sono un po’ stanca di non aver fissa dimora e mi ricorda perché io abbia iniziato 🙂
Buona giornata!
Mae
Giorgia
grazie a te per i complimenti e per aver condiviso il tuo stato d’animo: keep on going! ^^
Ernesto de Matteis
La via di mezzo.
Ho imparato, in questo mio passaggio sul pianeta Terra, che per molte cose non esiste una verità, ma una via di mezzo.
Nel senso che sicuramente essere ancestralmente legati ad un posto non ha senso.
Ma è vero anche, come dice giustamente Mae qui sotto, che girare come una pallina e fare il randagio non è nemmeno tutta ‘sta meraviglia…
Io sono nato in un posto (Brindisi); a 7 anni sono stato portato in un altro (Manduria) che anche se a 40 km è un altro pianeta; a 19 mi sono trasferito a Torino, la mia città; da 6 anni (ne avevo 40…) vivo in Paradiso (Giano dell’Umbria) per scelta.
Ma non l’ho fatto perchè si deve.
Si fa quel che la nostra Anima (conoscenza, Amore, Rispetto e compagnia bella) decide di fare.
L’ignavia è un’altra cosa.
Ma il randagismo nella sua accezione non è proprio da perseguire…
Sii felice, Giorgia!
Giorgia
Ciao Ernesto, grazie per aver condiviso il tuo pensiero. Non sostengo sia necessario “randagiare”, ma che non bisogna temere di farlo. Come ho detto, ci sono mille motivi per restare dove si è, l’importante è essere consapevoli delle proprie scelte e farle di modo da non doversi pentire un giorno. ^^