Taranto.
Un po’ Genova, un po’ Panama City.
Decadente.
Secca.
Affascinante.
Merita davvero di essere vista se siete, come noi, viaggiatori alla ricerca dell’anima delle cose e non vi fermate alle prime apparenze. E se ci leggete sappiamo che siete così e sicuramente molto più bravi di noi.
L’abbiamo visitata in un venerdì assolato di inizio Giugno coi lavoratori dell’Ilva che manifestavano l’ennesimo disappunto dietro ad un piccolo banchetto. Ci siamo addentrati nella città vecchia, risucchiati dentro ai vicoli intorno a Corso Duomo fra lenzuola stese al sole ad asciugare, scooter che sfrecciavano incuranti di chi era per strada e mamme in ciabatte e capelli arruffati affacciate alle finestre.
Ci siamo fermati a bocca aperta in certi angoli dipinti da street artist e divertiti innanzi ad improbabili negozi. Il centro storico di Taranto è un vortice che ti incatena alla vita. A tratti fa arrabbiare perché di alcuni palazzi signorili rimane solo un vago ricordo persi nelle morse della trascuratezza.
Ad un certo punto senti che è ora di uscire, che da tanta vibrante energia è bene anche allontanarsi un po’.
E allora arrivi sul bel lungomare pieno di gente a tutte le ore e ricominci a respirare.
Eccola qui negli scatti di Luca. Ogni viaggio è soggettivo, è la somma della nostra personalità e del qui ed ora in cui la viviamo e questa è la nostra Taranto. Buona visione.
p.s per cenare a Taranto c’è un ristorante (di pesce) assolutamente da non perdere che si affaccia sul lungomare della città vecchia: La Paranza in via Cariati, 68.Per maggiori informazioni visitate il loro sito web: laparanzataranto.it
p.p.s abbiamo conosciuto Taranto grazie al blog tour #staccolapinainpuglia organizzato da Nova Yardinia Resort se ti interessa puoi leggere il post su questa magica struttura a questo link: ho staccato la spina in Puglia al Nova Yardinia.