Street art Roma, 4 quartieri per scoprire un lato meno noto della città
Cosa si può dire di Roma che non sia stato detto? Beh, intanto la città, nonostante parecchi problemi, offre davvero di tutto, quindi c’è l’imbarazzo della scelta. E poi, se i must see di una visita sono i soliti noti che trovi un po’ ovunque, noi da bravi insider vogliamo portarti a scoprire qualcosa di meno scontato: la street art a Roma.
Il patrimonio artistico della capitale ovviamente è immenso e la street art, così contemporanea, magari non è la prima cosa che ti viene in mente da associare a Roma, e invece la scena ‘underground’ è vivacissima, frizzante e di enorme qualità. Perciò se sei un appassionato o semplicemente ti va di scoprire qualcosa di non turistico, diverso e molto stimolante… seguici!
Stret art a Roma: il Quadraro
Cominciamo dalla periferia Sud-Est di Roma. Stretto tra via Tuscolana, via Casilina e Centocelle, il Quadraro è un quartiere popolare, popolano e ben poco turistico. Eppure, quell’atmosfera da paese ben diversa dai palazzoni grigi e anonimi delle aree intorno, è diventato una delle zone vivaci della capitale.
Qui è nato il progetto di arte urbana MURo, Museo di Urban Art di Roma, che nell’ultimo decennio ha reso queste strade praticamente un museo diffuso open air legato a doppio filo con la storia del quartiere e di chi ci vive. Una storia importante e orgogliosa.
Povero, operaio, comunista, il Quadraro fu ostile al nazifascimo tanto da venir soprannominato ‘nido di vespe’ dal comandante della Gestapo a Roma, Kappler, quello dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Una storia di resistenza che culminò con una terribile punizione: nel 1944 i nazisti rastrellarono e deportarono in Germania 900 uomini. Solo la metà fece ritorno. Uno dei più bei murales del Quadraro, forse il più bello sia visivamente sia come messaggio, ricorda proprio questi fatti.
Il murale più bello (secondo noi): ‘Nido di Vespe’ di Lucamaleonte
Il titolo fa riferimento al soprannome denigratorio dato al quartiere dai tedeschi, e all’orgoglio dei cittadini. 7 enormi vespe sono disegnate sul muro in Via del Monte del Grano, per ricordare i 70 anni dal rastrellamento del Quadraro e celebrare la fedeltà alla libertà e ai valori dimostrati da questo ‘covo’: ‘You are now entering free Quadraro‘. La scritta era già presente sul muro ed è stata incorporata nel murale.
Esplorando il Quadraro
Girovagando per il quartiere vedrai altri murales meravigliosi. Per approfondirli puoi andare a leggere sul nostro blog l’articolo che abbiamo dedicato alla street art del Quadraro.
Il manifesto di tutto il progetto è in via dei Lentuli. ‘L’arte feconda il Quadraro‘ è il murale di Diavù, dove un ovulo-cartoon è assediato da spermatozoi-cartoon che non vedono l’ora di dare vita a una nuova creatività.
Sul muro del bistrot GrandMa invece puoi ammirare ‘Street art‘ di Jim Avignon, che ritrae la modella preferita da Modigliani, nello stile del grande pittore. Un magnifico nudo percorso da strade. PS il bistrot è perfetto per un pranzo, una cena o un brunch. Noi ogni tanto ci andiamo (purtroppo non abitiamo in zona) e ogni volta è una delizia.
Un murale molto sorprendente è ‘Senza titolo’ di Ron English, che ha un effetto 3D incredibile, anche se smorzato dal tempo. Le due figure sembrano sul serio uscire dal muro! Anche qui si racconta la storia del Quadraro: Baby Hulk è il bambino che cresce e diventa forte nonostante la violenza del nazismo, simboleggiato dal topo con la maschera antigas.
Dove: Metro linea A fermata Porta Furba Quadraro. Puoi iniziare da via dei Lentuli.
Stret art a Roma: Tor Marancia
Passiamo a un’altra periferia decisamente poco frequentata dai turisti: eccoci a Tor Marancia, la Shanghai di Roma. Per sapere perché si chiama così e per scoprire tutte (ma proprio tutte) le opere leggi il nostro articolo in cui parliamo della street art a Tor Marancia.
Dobbiamo dire che questo progetto rimane particolarmente impresso, perché i murales colorano intere facciate di palazzi. Sono ben 22, realizzati grazie all’iniziativa Big City Life, progetto partecipato (con le istituzioni) per la riqualificazione urbana, sociale e culturale del quartiere. Infatti le 500 famiglie dello storico comprensorio che ha fatto da ‘tela’ sono state coinvolte nella creazione di queste magnifiche opere. I 22 artisti si sono sbizzarriti alla grande e infatti stili, temi, tecniche, colori sono tutti diversi e meravigliosi. E spesso si riallacciano alle storie di chi vive nel condominio.
Esplorando Tor Marancia
Come ad esempio ‘Veni Vidi Vinci‘ dove Lek & Sowat raccontano la storia di Andrea, che vive nella palazzina e che ha perso l’uso delle gambe per un tuffo disgraziato. Grazie al progetto artistico è anche partita una raccolta fondi per dotare di ascensore l’edificio, cosa che è avvenuta qualche mese fa.
I murales sono tutti pazzeschi e concentrati in un’area ristretta quindi molto comodi da visitare, proprio come fosse un museo all’aria aperta che poi era un po’ quello che si voleva realizzare. Te ne raccontiamo qualcun’altro.
‘Human constellation o Elisabetta‘ di Philippe Baudeloque raffigura la mano dell’inquilina Elisabetta, che rappresenta quella di tutta l’umanità, in un groviglio di stelle e universo. La stupefacente ‘Nostra Signora di Shanghai‘ di Mr Kleva invece con il suo stile un po’ bizantino e pieno di colori raffigura Tor Marancia come Bambinello, perché bisognoso di protezione e cura.
Andrew Pisacane aka Gaia ha realizzato un murale dai colori saturi e dal tema classicheggiante: ‘Spettacolo, Rinnovamento, Maturità’. Anche qui sono tantissimi i riferimenti alla storia del quartiere, a cominciare ovviamente dall’arancia (che in teoria era un mandarino…)
Un altro murale incantevole, in uno stile giapponeseggiante e delicatissimo, è ‘Distanza Uomo Natura‘ di Jerico. Una specie di ‘creazione’ dove uomo e natura non si incontrano mai ma tentano continuamente di farlo.
Dove: Comprensorio condominiale Lotto 1 di Viale di Tor Marancia 63. Le metro più vicine sono le fermate della linea B Garbatella e Marconi, ma sono a un paio di km.
Stret art a Roma: Ostiense
Ostiense è il quartiere frizzante della capitale, il food district dove troverai pane per i tuoi denti… in tutti i sensi!
Tra queste strade c’è tra la più bella street art a Roma, secondo noi. Nata in maniera abbastanza libera e selvaggia, infatti c’è un po’ di tutto: dai murales agli sticker, dai tag ai disegni più delicati.
Sia su via del Porto Fluviale sia su quelle interne c’è tanto da scoprire, rigorosamente a piedi. L’area non è enorme e si gira facilmente.
Esplorando Ostiense
Una vera opera d’arte, non si può chiamarla in altro modo, è di Blu sull’ex magazzino dell’Areonatica militare, oggi occupato. Le realizzazioni di questo artista sono sempre impressionanti per i colori (qui in via di sbiadimento purtroppo: è la vita della street art a Roma e non solo) e per la bravura tecnica. Ma anche per i messaggi che ogni volta l’artista propone: in questo caso diversi volti azzurri gialli e rossi ci osservano per farci riflettere sul problema della casa e delle occupazioni abusive.
Subito a fianco tra l’altro puoi vedere l’inconfondibile tratto classicheggiante di Carlos Atoche con le sue statue e le sue profondità marine.
Di fronte a Blu poi c’e’ una vera rarità: ‘Hunting Pollution‘ di Iena Cruz, un murale gigante che riempie un palazzo e che non solo è bellissimo così colorato e marino, ma è anche un murale ecologico: grazie a delle speciali vernici, si mangia lo smog! E qui serve parecchio…
Infine ti segnaliamo il ‘Nuotatore‘ di Agostino Iacurci che è uno dei nostri artisti preferiti. Grafico, lineare e colorato, si muove pacioso e tranquillo nell’acqua sopra una storica Pescheria.
Nelle vie interne ci sono tantissime altre opere di street art a Roma da scoprire, perciò prosegui la tua esplorazione! Recentissimamente, grazie al bando Contemporaneamente Roma 2019, ne sono apparse altre 5, tra cui una coloratissima di Diamond e Solo, sui muri dell’Italgas in via del Commercio, dove tra l’altro le pareti di recinzione sono state ritinteggiate coprendo così dei bellissimi murales più vecchi. Anche questa, è la vita della street art.
Dove: Metro linea B fermata Piramide. Inizia dal sottopasso poco prima dell’incrocio tra Via Ostiense e Via del Porto Fluviale.
Stret art a Roma: Trullo
Non si dica che non ti portiamo a conoscere le chicche segrete di Roma! Terminiamo con un’altra periferia diciamo non proprio rifinitissima ma che quanto a street art a Roma ne ha da vendere, e di altissima qualità! Andiamo al Trullo, quartiere tra la Portuense e la Magliana, con quell’anima popolana che resiste testarda.
Il Trullo a Roma è sempre stato considerato un posto malfamato ed effettivamente è abbastanza evidente il disinteresse della politica. Ma proprio in questo contesto nasce la voglia di riscatto, che si è fatta colore e parole sui muri dei palazzi. La particolarità delle opere del Trullo infatti è di essere partite dagli abitanti del quartiere, e di unire street art e street poetry.
I pennelli sono quelli dei Pittori Anonimi del Trullo, animati dalla voglia di rendere tutto più bello e di connettere le persone.
I versi invece sono dei ‘metroromantici’, un collettivo di giovani per i quali la poesia è una finestra sul mondo e modo per esprimere i sentimenti più diversi: dalla malinconia alla leggerezza, dalla rabbia alla riflessione, dalla bellezza alla potenza dell’infinito colta nel quotidiano. Fermati a cercare e a leggere i loro versi evocativi, mentre passeggi a caccia di street art.
Esplorando il Trullo
Ecco qualche murales che ci ha colpito particolarmente, mentre per approfondire, rigorosamente dopo aver finito di leggere qui, puoi spulciare il nostro pezzo sui murales del Trullo.
Una delle opere più coinvolgenti è ‘Nina‘ di Solo, in via di Massa Marittima. Nina è la protagonista di una famosa canzone romanesca del 1901 ma qui piange e si asciuga le lacrime con un fazzoletto. Eppure il murale è fumettistico, colorato e vivace: un tocco di ottimismo e di speranza.
Un’altra opera sognante e coinvolgente è di Mercy nella Piazzetta all’angolo con via Campagnatico, dove ci sono anche tante altre belle robine! Il muro è diventato un infinito cielo stellato che sembra attrarti al suo interno in modo quasi ipnotico! Lo accompagnano le parole di Mister Caos, particolarmente adatte per noi wanderluster!
Infine ‘Arc Raphael‘ di Mr Klevra su via di Monte Cucco è da rimanere a bocca aperta. Anche se nel tempo ha perso colore (le ali erano rosso fuoco), ha mantenuto il suo fascino delicato e potente allo stesso tempo. Lo stesso vale per la ‘Preghiera mosso il sangue‘, i versi che accompagnano l’arcangelo, immortalati con una bravura tecnica impressionante da Sugar Kane. Le parole sono di Alfonso Pierro che le ha dedicate al padre: un meridionale emigrato lontano dalle sue radici e dai suoi affetti.
Dove: Trullo. Non ci sono metro vicine quindi è meglio se imposti via del Trullo sul navigatore.
Bene, ti abbiamo fatto venire voglia di scoprire degli angoli poco noti di Roma? Guarda anche qualche suggerimento su cosa fare il sabato sera a Roma: dopo aver tanto girato è sicuramente arrivato il momento del relax!
A presto!
Simona e Federico