Sri Lanka: Polonnaruwa. Un’unica lastra di pietra. Un unico pezzo da cui hanno preso vita i quattro Buddha che ho davanti. Abbiamo tolto le scarpe e siamo a piedi nudi circondati da monaci, turisti e tantissimi bambini. Sono studenti dello Sri Lanka venuti in gita ad ammirare le meraviglie del World Heritage Site of Polonnaruwa, antica capitale del paese.
Fino a qualche anno fa in pochi arrivavano sino a qui. C’era paura per gli attentati delle Tigri Tamil. C’era la guerra civile. Oggi c’è un clima di festa qui in Sri Lanka e tante divise bianche, quelle degli studenti. Le ragazzine hanno lunghe trecce nere e nastri bordeaux e blu cobalto.
Ci ritagliamo uno spazietto e restiamo incantati a guardare i buddha di Gal Vihara. Quello sdraiato ha una lunghezza di 14 metri. E’ stato scolpito nell’atto di entrare nel parinirvana, il nirvana raggiunto dopo la morte. I particolari scolpiti su tutta la parete si alternano alle venature naturali della pietra.
Polonnaruwa è grande.
Le sue rovine sono distribuite su un’ampia zona che in tanti scelgono di visitare in bici. Noi l’abbiamo girata in lungo e in largo a bordo del tuk tuk di Palithe, la nostra guida e nuovo amico.
Osservo l’immagine del Buddha che Palithe ha vicino il volante ed il minuscolo bouquet di fiori gialli e arancio accanto. Ha infilato una bacchetta d’incenso nel parabrezza e il profumo ci arriva mentre ci spostiamo da un sito all’altro. Mi vien da ridere pensando al Winnie the Pooh che Jagat, il fratello di Palithe ha sul suo di tuk tuk, vicino al volante.
Totalmente diverso da Palithe, silenzioso e tranquillo, Jagat è una forza della natura, allegro e chiacchierone. Non smette mai di parlare e non riesci a fermarlo. Ci ha avvicinati appena arrivati a Dambulla, dopo 5 ore di bus ed un unico desiderio, una doccia. Ci ha convinti a seguirlo e a farci accompagnare all’albergo prenotato. E’ stata una fortuna. Lui e suo fratello Palithe sono persone speciali.
Il parco archeologico di Polonnaruwa è immerso nella natura.
Ci sono scimmie che attraversano la strada e si divertono a passare di ramo in ramo e poi nascosti dalla vegetazione, antichi palazzi reali, il “Mare di Parakramabahu, un antico bacino artificiale, dagoba e stupa dove un tempo era custodito il dente di Buddha, figure mitiche con proboscite di elefante, occhio di aquila, coda di pavone e bocca di drago.
Entriamo per caso in un tempio che sembra essere messo proprio male. Ci sono parecchie impalcature all’esterno e scimmie che ci si arrampicano. All’interno il buio è quasi completo e siamo quasi tentati di uscire quando notiamo un guardiano all’interno che ci invita a seguirlo. Con una torcia inizia a illuminare le pareti in determinati punti. Restiamo senza parole. Ci sono immagini del Buddha meravigliose di cui ancora i dettagli sono nitidi e i colori – rosso, oro, giallo, ocra – accesi.
I nostri occhi si sono abituati alla penombra del luogo e riusciamo a scorgere una statua del Buddha nella parte finale del tempio. La statua è malmessa ma alla base qualcuno ha ricreato un mandala di fiori. Fiori piccoli, bianchi e rosa, sistemati a creare cerchi concentrici illuminati da mozziconi di cera e fondi di candele accesi.
Magia a Polonnaruwa.
Questo post è stato scritto da Benedetta, blogger di viaggimperfetti.com che ci ha scritto questa splendida mail:
Ciao, sono Benedetta, blogger improbabile alle prese con un sito alle prime armi su viaggi miei e di chi desidera prendere parte all’avventura.
Vi ho visto per la prima volta in onda su Alle Falde del Kilimangiaro. Mi sono inscritta alla vostra newsletter e ho iniziato a seguirvi. Mi avete appassionato e fatto riflettere sulla possibilità di provarci, di fare quello che ci fa stare bene e che a volte sembra così difficile da realizzare e poi magari lo è un po’ meno. Ho letto il post sull’ospite del mercoledì, se vi va mi piacerebbe pubblicare un post scritto apposta per voi sulla mia esperienza di viaggio in Sri Lanka
valentina
Che meraviglia 🙂
Selina
Meraviglioso ed affascinante un viaggio in Sri Lanka. Io ho un ricordo bellissimo di quei posti, ma ahimè un po lontano perché risale a 24 anni fa. Ci tornei volentieri perché sono convinta che non sia cambiato molto. Benedetta in bocca al lupo per la tua avventura.