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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

Sri Lanka

Dicono che non esista il due senza il tre e io credo molto nella vita tanto da non accettare che le cose capitino a caso, non è un caso infatti che oggi pubblichiamo per il terzo anno dietro fila e a quasi un anno esatto di distanza un articolo di una nostra lettrice affezionata: Simona che ci regala un racconto sensazionale sullo Sri Lanka. 

La prima volta che ho messo piede in Asia, non sapevo bene cosa aspettarmi. Se ne può leggere quanto se ne voglia ma essere lì per davvero è tutta un’altra storia. Avevo scelto una meta meno conosciuta credendo così di cominciare la mia scoperta dell’Asia in punta di piedi. È così che lo Sri Lanka ha significato molto più di quanto immaginassi, è così che ho capito che passerà ancora qualche tempo prima che io ritorni in Asia ed ora vi spiego il perché.

Sri Lanka

 

Sri Lanka una terra in cui religione e natura si fondono

La prima cosa che colpisce quando si arriva in Sri Lanka è la forte religiosità che si respira ad ogni passo. Natura e religione si fondono a tal punto che vi troverete completamente immersi una sorta di nuvola mistica custode di templi e reliquie in ogni dove. Pensate ad esempio ad Anuradhapura e Pollonaruwa, le antiche capitali dello Sri Lanka. Oggi sono patrimonio dell’Unesco e custodiscono un numero non quantificabile di Stupe con all’interno reliquie preziose. Il termine Stupa significa letteralmente “fondamento dell’offerta” e sono dei piccolissimi tempietti a forma di cupola, quasi sempre sopraelevati grazie a due o più gradini. Il tutto circondato dal verde e dal silenzio della natura.

 

Oppure pensate al sito di Ritigala, un antico monastero completamente immerso nella foresta. La particolarità di questo monastero sono le numerose vasche piene d’acqua in cui i monaci dovevano immergersi per purificarsi prima di accedere all’interno. La natura, in questo caso l’acqua, vista come purificatrice dello spirito prima della preghiera. Il silenzio a Ritigala è rotto solo dal fruscio del vento tra gli alberi  e la magia che si vive è davvero incredibile.

Cosa dire poi delle innumerevoli statue di Buddah che si incontrano ad ogni angolo. Buddha Aukana è la statua più alta che si trova in Sri Lanka ed è pertanto considerata una delle più famose. Non da meno però sono le numerose statue decorate che si trovano all’interno delle grotte di Dambulla. Immaginate delle vere e proprie grotte scavate nella roccia e al loro interno meravigliose statue di ogni dimensione e colore. Immaginate i dettagli, i decori ed i fiori che vengono sempre usati come decorazione e come offerta.

 

Ed infine l’Adam’s Peak. Chiamato anche Sri Pada o Picco di Adamo, dall’inizio ha attirato la mia attenzione fino a diventare per me tappa obbligatoria del mio tour. Si tratta di un monte meta di pellegrinaggio sia per i musulmani, che gli induisti che i cattolici. Secondo la leggenda infatti una volta raggiunta la sommità del monte, guardando verso il basso è possibile scorgere l’impronta di un piede.

 

I buddisti ci vedono il piede di Buddah, gli Induisti quello di Shiva e Musulamani e Cristiani quello di Adamo. Ancora una volta la religione che si fonde con la natura, ancora una volta pellegrini da tutto il mondo si purificano nel fiume ai piedi del monte prima di procedere alla scalata. Si parte solitamente in notturna per affrontare con il fresco 4500 scalini, arrivare in cima, suonare la campana (un rintocco per ogni volta che si è stati in cima) e aspettare che l’alba renda visibile l’impronta del piede. Definire quest’esperienza emozionante è davvero poco. Per me, che non sono neppure una persona troppo religiosa, è stato toccante. La fatica di quasi 10000 gradini tra salita e discesa è stata ampiamente ripagata!

Sri Lanka

Il verde dello Sri Lanka!

Nonostante il terribile Tzunami del 2004, i colori di questa terra magica restano intatti. Il blu del celo limpido e soprattutto il verde brillante di una natura rigogliosa che non si lascia abbattere da nulla! Molto del verde lo si deve anche alle numerose piantagioni di té che colorano soprattutto la zona tra Kandy e Nuwara Eliya. Non si può non andare in Sri Lanka e non provare il te originale, quello appena raccolto che regala un sapore molto più intenso e deciso.

Ma soprattutto non si può andare in Sri Lanka senza provare l’esperienza del trenino che da Nuwara Eliya porta ad Ella. Si tratta di un piccolo trenino con vecchi vagoni e finestrini senza vetri. Di quelli che vengono usati soprattutto dalla popolazione locale, di quelli in cui ci si stringe per far posto a tutti. Ma cosa avrà di speciale allora questo treno? Potrei dirvi dei paesaggi incredibili che questo treno attraversa, potrei dirvi di quanto brillante sia quel verde al di fuori dei vagoncini rossi. Potrei dirvi del vento fresco che sfiora il viso e dei sorrisi dei bambini che seppur conoscendo perfettamente il percorso, si stupiscono ogni volta come se fosse la prima. Potrei dirvi tanto ma la verità è che neppure io so cosa sia veramente successo su quel treno. So che per me è stata una delle esperienze più belle del mio viaggio in Sri Lanka. Di quelle che ti entrano dentro, di quelle che due giorni dopo mi sono ritrovata a scrivere su un foglio volante quello che a distanza di tempo sarebbe diventato il primissimo articolo di Oltre le Parole Blog. Ci sono cose che semplicemente non si riescono a spiegare e per me quel treno è una di quelle.

Sri Lanka

 

Le perplessità che mi ha lasciato lo Sri Lanka

Nonostante sia stato uno dei viaggi più emozionanti ed incredibili che abbia fatto, devo ammettere che ci sono state occasioni che mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca.

Prima fra tutte l’esperienza all’orfanotrofio degli elefanti. Nato come un’organizzazione che intendeva recuperare elefanti in difficoltà per poi lasciarli di nuovo liberi una volta pronti, è al momento più che un orfanotrofio uno zoo. Questa è l’impressione che ho avuto io quando ho visto elefanti incatenati o spinti tramite barriere e bastoni a raggiungere il fiume per fare il bagno. Non so bene cosa mi immaginassi ma quelle catene mi hanno un po’ destabilizzato. Così come mi ha destabilizzato vedere turisti che pagavano per fare un giro turistico in groppa a queste povere bestie con al collo catene spesse. Se tornassi indietro probabilmente non farei tappa all’orfanotrofio. Credo che le intenzioni fossero buone ma che con il tempo il vero spirito di questo posto si sia perso.

 

Anche a Kandy, nel famosissimo Tempio del Dente, ho provato una sensazione un po’ strana. La folla era incredibile e per tutto il tempo all’interno del Tempio non ho fatto altro che correre da una parte all’altra e seguire delle file che sembravano più maratone che attese. Purtroppo non ho un buon ricordo del Tempio perché a dire il vero un ricordo non ce l’ho proprio. Capisco che la folla sia incredibile e che le guide facciano solo il loro lavoro nel cercare di far procedere tutti velocemente, purtroppo però in questo modo la magia del luogo si perde e ne resta solo una sensazione di fretta. O forse sono stata solo sfortunata io a capitare nel giorno sbagliato chissà!

Le mie due settimane in Sri Lanka mi hanno fatto capire quanto importante sia la religiosità per tutti gli abitanti dell’Isola di Ceylon. Di quanto rispetto ci voglia verso una cultura decisamente diversa dalla nostra. Il mio piccolo assaggio di Asia mi ha fatto capire che ho bisogno ancora di un p’ di tempo per essere pronta a tornare , di essere pronta spiritualmente a vivere a pieno le meraviglie che solo l’Asia può regalare. Ed io mi sto preparando perché un aereo verso est lo voglio prendere ancora e voglio farlo al più presto, sia per visitare la parte di Sri Lanka che ancora mi manca che per visitare l’Asia intera!

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

Comments:

  • 17 Maggio 2018

    Brava Simona. Con il suo racconto è riuscita a farmi vivere le sue emozioni della prima volta.
    Non andrò mai in Sri Lanka, lo so, ( anche se si dice: mai dire mai) e questi resoconti vissuti in prima persona mi fanno immaginare i luoghi che desidererei visitare.

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  • 17 Maggio 2018

    Quante emozioni dallo Sri Lanka!

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