
All’inizio ne rimani quasi scioccato.
Anzi, non solo all’inizio, prima di abituarti c’è ne vuole. A cosa? Ok, adesso vi dipingo un quadretto, prestatemi cinque minuti.
Prendete un fiume, non grande come il Saint-Laurent di cui vi ho già parlato, ma uno medio-piccolo e immaginate che ad un certo punto prima di tuffarsi in un fiume immenso (questo sì che è il Saint-Laurent) formi una cascata di quasi cinquecentometri.





Passeggiando in un boschetto, accompagnato come sempre da neve e gelo, noto una ragazza ferma all’incrocio tra due sentieri con un pacco di bottigliette d’acqua ai piedi. Sembra stia aspettando qualcosa o qualcuno. Ballando. Poco dopo capisco che era un’addetta al percorso della gara podistica in atto. Con le ciaspole, o in inglese “snow shoes”.
Non solo abitano in una terra che praticamente ha un inverno che dura sei mesi, ma ci fanno pure sport! Oppure il pazzo sono io che mi scandalizzo così tanto? Osservare mentre corrono, pedalano o si arrampicano ti mostra come a volte ostacoli che riteniamo fisici e tangibili non sono che una nostra barriera mentale. E lo sport, da sempre, è il miglior strumento per demolirla.
Mi piace quando riesco a comprendere la cultura della nazione che visito. Anche questa volta credo di avercela fatta.
Poi una locandina nella saletta d’attesa per imbarcarsi sul traghetto del Saint-Laurent attira la mia attenzione. No, non ci posso credere.

Ma…allora…è proprio vero, sono pazzi questi del Québec!
freya
Io morire i dopo 5 minuti, anzi: 2! Però che bello!
Elisa
Mi sa tanto che o ci nasci o…ci muori!
Simona
No, scusa… CORRONO CON LE RACCHETTE DA NEVE AI PIEDI?… No beh, non so se sono dei pazzi come dici giustamente, o dei geni!
Ma approvo tantissimo quando dici: “E lo sport, da sempre, è il miglior strumento per demolirla.”
😉
Elisa
Grazie Simona. Ebbene sì corrono con le ciaspole, il tizio della foto mi ha superato mentre io cercavo disperatamente di sopravvivere al gelo! 😉