Palazzina di Caccia di Stupinigi: benvenuti a corte
Ciao viaggiatori. Oggi per il progetto VIVILITALIA, vi presentiamo Edoardo del blog SafariBoreali. Oggi ci parlerà di un posto alle porte di Torino, dove storia e romanticismo si incontrano in un luogo pieno di fascino, la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Tramite il suo racconto, cerchiamo di fare un passo indietro nel tempo, ma prima di iniziare, conosciamolo insieme.
Ciao ragazzi, mi chiamo Edoardo e sono il fondatore di SafariBoreali. Da sempre amante dei climi artici, cinque anni fa organizzai una “caccia” all’aurora boreale con un amico in Canada. Di quella notte, ricordo due cose: l’emozione per la prima visione dell’aurora della mia vita, durata esattamente 10 secondi, e poi il freddo patito per il resto del tempo.
Da lì ho cominciato un percorso per studiare l’aurora in tutti i suoi aspetti scientifici. Ho creato così dei safari per limitare il ruolo del fato il più possibile e fare in modo che nessun altro dovesse sperimentare il freddo di quella prima volta canadese.
SafariBoreali nasce proprio per condividere con le persone quello che ho imparato in questi anni. Raccontarvi dei luoghi e dei momenti artici che mi hanno lasciato qualcosa.
Cosa rappresenta per te vivilitalia?
Vivilitalia è una parola sola che ne racchiude tante altre.
Coscienza prima di tutto, perché siamo cittadini del paese più bello del momento e troppo spesso non ce ne rendiamo conto.
Rinascita, perché quello successo in questo periodo ci ha dato l’opportunità di ripartire con una marcia diversa e non dobbiamo lasciarcela scappare.
Comunità, perché celebrando questi luoghi straordinari rendiamo onore alle menti che li hanno costruiti, ai cuori che tra quelle mura hanno scritto pagine di storia ma anche alle persone che li hanno abitati.
Alla fine, i luoghi sono fatti di persone.
Quale posto insolito consiglieresti?
Oggi vi porto nel luogo dove ho svolto le scuole elementari e che da allora porto nel cuore: la Palazzina di Caccia di Stupinigi, in provincia di Torino.
Costruita su progetto di Filippo Juvarra a partire del 1729, la Palazzina di Caccia serviva come residenza secondaria dei Savoia che la usavano principalmente per battute di caccia e per ospitare feste e matrimoni.
A testimone di quei giorni andati c’è il vero simbolo della Palazzina, ovvero il gigantesco cervo bronzeo che troneggia sul tetto del Salone Centrale.
In realtà, quella statua per me rappresenta il ritorno ai miei primi giorni d’istruzione: infatti da bambini, durante il tragitto verso la scuola, facevamo a gara per vederla emergere dalle classiche nebbie torinesi di fine autunno. Un bel ricordo che custodisco gelosamente.
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Arrivando dal centro di Torino, la prima cosa che si nota entrando nel complesso della Palazzina (che comprende quindi una struttura principale, un parco e una serie di poderi/stalle attigui) è la perfetta simmetria e armonia tra i volumi, col cervo che diventa un’ideale punto focale su dove posare gli occhi.
Di tutta la palazzina, soltanto un’ala è visitabile. Questo basta e avanza per fare un salto indietro nel tempo e negli stili. Le stanze rispecchiano i gusti e gli stili dell’epoca, creando talvolta accoppiamenti bizzarri.
Per darvi un assaggio, una delle prime stanze che si incontrano è la biblioteca. Questa stanza lascia poi spazio alla Sala da Gioco, affrescata con scene di caccia raffiguranti animali esotici. Più avanti, arriveremo alla Sala delle Prospettive, affrescata in stile classico e raffigurante quadrature prospettiche di gusto ellenico.
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Il vero gioiello di questa palazzina è il maestoso Salone Centrale. Il salone, progettato dallo stesso Filippo Juvarra, funziona da raccordo tra le due ali dell’edificio ed era il vero centro delle cerimonie.
Affrescato a tema venatorio nella seconda metà del settecento, il salone accoglieva gli ospiti con il monumentale lampadario di cristallo e trentasei appliques scolpite con una testa di cervo, vero e proprio logo della dimora.
Se provate a chiudere gli occhi, potrete ancora sentire la musica che avvolgeva queste stanze e immaginare le folli danzanti.
Come avrete capito visitare la Palazzina di Caccia di Stupinigi vuol dire fare un salto indietro nel tempo e avere una vista privilegiata sulla vita di corte del diciottesimo secolo.
Camminare tra le varie stanze mi riporta sempre a immaginare la routine e le abitudini di quei giorni.
Se vi trovate a passare da queste parti e avete voglia di uscire dalla confusione della città, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è una meta perfetta per passare una giornata in un’altra epoca. Ve lo garantisco!