
La zona del lago di Costanza, in Germania ma proprio a ridosso del confine svizzero, ha una storia antichissima. Dalla preistoria al medioevo e fino ai nostri giorni, le dolci sponde del lago sono sempre state abitate e frequentate, segno inequivocabile di un luogo da sempre accogliente e invitante. Con le sue colline, i suoi vigneti e la sua campagna – che tra l’altro ricordano da vicino l’atmosfera del mio lago di Garda – sembra davvero lo sfondo ideale per piccoli paesi pittoreschi e cittadine dai tetti aguzzi.
Lago di Costanza: cosa vedere
L’itinerario disegnato dal blogtour Join German Tradition ci ha portato a percorrere le tappe ricche e varie della storia di questa regione. Punto di partenza è la cittadina di Costanza, che dà proprio il nome al lago: un centro storico raccolto, visitabile a piedi, con le tipiche case a graticcio e dominato dall’imponente duomo, che svetta sulla piazza del mercato.
Da lì, ci spostiamo verso nord-ovest, per raggiungere le imponenti rovine di Hohentwiel. Avvicinandosi in auto, si scorge da lontano lo strano cucuzzolo su cui sorge la cittadella: di origine vulcanica, sembra proprio una sorta di piedistallo, ideale per una fortezza che doveva tenere sotto controllo un vasto territorio.
Le rovine sono raggiungibili solo a piedi, con un tragitto di circa 20 minuti in salita, ma lo sforzo è ricompensato alla grande dalla vista spettacolare che si gode dal sentiero e dalle mura, una volta raggiunto l’ingresso: lo sguardo può spaziare dal lago di Costanza alle cime delle Alpi.
La cittadella, sorta su un antico insediamento dell’età del bronzo, ha prosperato per tutto il medioevo e fino alla Guerra dei Trent’Anni, quando fu assediata per ben 5 volte. Il colpo di grazia, però, avvenne per mano di Napoleone, che distrusse completamente tutto quanto. Oggi, camminando sulle mura e sulle antiche strade selciate, entrando nei diversi edifici, non è difficile immaginarsi la vita di allora e lasciarsi trasportare in un ipotetico passato: pensate alle immagini di Minas Tirith e vi farete un’idea di quello che ho provato io.
La prossima tappa ci porta geograficamente a est, ma molto più indietro nel tempo: a Meersburg, proprio sulle sponde del lago, sorge il Museo delle Palafitte. Non si tratta di un normale museo archeologico, ma di un vero e proprio villaggio palafitticolo ricostruito in ogni dettaglio.
Gli edifici fanno rivivere due diverse tipologie di palafitta, ciascuna documentata sulle rive del lago di Costanza, una risalente all’Età del Bronzo (ovvero quella su pali in acqua, 1000 a.C. circa) e una del Neolitico (circa 3500 a.C., sempre su pali ma sulla riva). I diversi gruppi di palafitte sono collegati da passarelle in legno, che regalano anche un panorama magnifico sul lago.
Ogni edificio ha una specifica funzione e ripropone un’attività dell’epoca: è possibile così sbirciare tra gli strumenti del vasaio o nell’officina dove si fondeva il bronzo oppure ancora nella capanna per gli incontri della comunità.
Queste due tappe, così diverse tra loro, hanno in realtà un elemento in comune. In entrambi i luoghi, infatti, si possono trovare i vigneti appartenenti allo Staatsweingut Meersburg, la cui tradizione risale addirittura al 13° secolo. Nella cantina di Meersburg – la nostra ultima tappa – è possibile degustare i vini della regione, soprattutto bianchi (e qui mi sento di consigliare il Müller Thurgau trocken): la conclusione ideale di questo itinerario all’insegna di storia e tradizione.
Grazie all’Ente Nazionale del Turismo Tedesco e all’ufficio del turismo del lago di Costanza per l’organizzazione di #JoinGermanTradition