
Vivo a Napoli da sempre, eppure continua a stupirmi, come se i luoghi si moltiplicassero e la scoperta mi chiedesse di viaggiare costantemente nella mia stessa città.
La parte della città che si è svelata è quella di Posillipo. Grazie al Centro Studi Interdisciplinari Gaiola ho esplorato la Grotta di Seiano, percorso il Parco Archeologico ambientale del Pausilypon per culminare con l’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola.
La grotta di Seiano è un tunnel del 37 a.C. che unisce Posillipo alla Gaiola, la particolarità è che è stato ricavato dal tufo giallo napoletano emesso 15.000 anni fa a seguito di un’unica eruzione. Con i suoi 770 metri di lunghezza e l’imponenza della costruzione fu uno dei rifuggi della popolazione durante la seconda guerra mondiale.
Superata una piccola necropoli, si entra nel Parco Archeologico del Pausilypon (la cui etimologia significa “tregua dai dolori”) dove sono visibili i resti di un insediamento romano, i vigneti su aree terrazzate, un teatro incastonato nella collina in cui ancora oggi al tramonto vengono organizzate rappresentazioni musicali.
L’intera area è soggetta al bradisismo per cui le dimore, i frangiflutti del porto, le peschiere di epoca romana sono parzialmente sommerse e visibili attraverso il battello dal fondo trasparente e lo snorkeling.
Il paesaggio lungo la costa è di falesia battuta dal vento sulle cui cime si inerpicano ginestre e fichi d’india e verso il basso si aprono grotte che nascondono fauna e flora ricchissime grazie al gioco delle correnti marine.
Per preservare le ricchezze archeologiche e ambientali è interdetta la navigazione nella riserva, solo così i cormorani possono lasciarsi cullare dalle acque della baia di Trentaremi dalle cui profondità fuoriescono le fumarole.
Con gli occhi pieni di questo spettacolo mi vengono in mente le parole di Matilde Serao “Il mare di Posillipo è l’armonia del cielo, delle stelle, della luce, dei colori, l’armonia del firmamento con la natura: mare e terra. Si sfogliano i fiori sulla sponda, canta l’acqua penetrando nelle grotte, l’orizzonte è tutto un sorriso.È il punto massimo di ogni sogno, di ogni poesia. È quello che Dio ha fatto per i poeti, per i sognatori, per gl’innamorati di quell’ideale che informa e trasforma l’esistenza.”
Informazioni sul Parco Archeologico della Gaiola
Come arrivare: Centro Visite Area Marina Protetta “Parco Sommerso di Gaiola” – Discesa Gaiola 27- 28, 80123 – Napoli
Durata del percorso integrato: 3 ore;
Contributo visita: 15 €/p
Prenotazione obbligatoria chiamando al n. 0812403235
Post scritto dalla Tata collaboratrice Cristina Civitillo
Cristina Felice Civitillo
gli amici di Csi Gaiola Onlus hanno condiviso l’articolo sui loro canali =D
Fosco Grisendi
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flapane
Per visitare il lato “alto”, cui si accede da Discesa Coroglio, come conviene muoversi?
C’è, all’interno, un luogo dove custodire in sicurezza la bici (immagino eresia, neanche fossimo a Trento o Berlino), o comunque parcheggiare la macchina nel piccolo cortile?
Grazie!
Cristina
Ciao, noi siamo andati in macchina,pero’ si puo’ arrivare fino a Capo Posillipo con l’autobus e poi fare un tratto a piedi,la strada e’ in riparazione quindi bisogna prestare molta attenzione perche’ i veicoli procedono a sensi alterni. Magari puoi chiedere ai ragazzi dell’associazione se vi fanno lasciare le bici all’ingresso,pero’ valuta che lo spazio e’ davvero poco. Spero di esserti stata utile,buona visita
Francesco
Buongiorno, scusi il disturbo, ho visto la fotografia dell’imbarcazione aquavision, io avrei bisogno di qualche fotografia dell’imbarcazione.. per caso voi possedete qualche foto a riguardo da potermi inviare?
Grazie mille
Francesco