Avevo intenzione di scrivere questo articolo per tutti coloro che hanno figli, e che vogliono dedicare i loro viaggi anche al divertimento dei più piccoli. In realtà sto mentendo, in questo posto ci andrei in ogni caso. Cosa che ho già fatto.
Di cosa sto parlando? Miniatur Wunderland, il parco dei trenini più grande al mondo. Oltre 2300 metri quadri di superficie espositiva in cui trenini, gallerie, funivie, monti e macchinine ricreano mezza Europa. E’ una maratona di paesaggi svizzeri, scandinavi, austriaci e bavaresi che si alternano e circondano il modello della città e dell’aeroporto che lo ospita, Amburgo.
La mia impressione sul motivo di tutto questo è stata chiara fin da subito. Il creatore di tutto questo deve essere un bambinone con una moglie che aveva bisogno spazio nel garage. Lui non voleva abbandonare i suoi trenini che infestavano casa, lei non li sopportava più da tempo. Quindi che fare? Traslocare tutto in un museo e farlo diventare un lavoro! Lui può continuare a giocare e lei ha finalmente lo spazio che le serve.
La storia ufficiale però non riporta questo.
Racconta la storia di due gemelli, Frederik e Gerrit Braun, e un’idea un po’ bizzarra: costruire il più grande plastico del mondo. Dietro questo museo all’avanguardia per tecnologia e fantasia, ci sono quindi un’idea geniale, un po’ di fortuna, tanta bravura e moltissimo lavoro.
Al piano inferiore la Svizzera è uno splendore. Le Alpi sono riprodotte perfettamente, le funivie corrono su e giù, mentre un festival di musica continua suonare per una platea smisurata. Salendo al piano di sopra lo spettacolo è ancora migliore, dall’alto tutto sembra più realistico e si capisce che niente è lasciato al caso. La minuzia dei particolari è impressionante.
Si passa alla Baviera, tra i castelli ed il verde. Si scovano persone nei loro abiti tradizionali, gente che lavora la terra e che si ritrova all’osteria. Sono i piccoli paesini che nascondono un rumore. Appena ci si avvicina abbastanza, attrae subito l’attenzione. E’ l’aeroporto di Amburgo, perfetto con il suo ingresso, le piste, i container e gli aerei parcheggiati. Ma questo è solo l’inizio perché a un tratto una voce risuona dall’altoparlante. E’ annunciato il volo in partenza. Tutti in fila sulla pista, l’aereo prende velocità e decolla, sparendo tra le nuvole. Qui, ho capito che non sarei più uscita.
Si gira tra le sale, sembra di viaggiare, ci si ritrova in Austria. Neanche il tempo di abituarsi al clima, si gira lo sguardo ed ecco l’America, il Grand Canyon, Las Vegas e Miami. Oltre naturalmente a Cape Canaveral con il suo shuttle in partenza…
Poi si torna ad Amburgo, riprodotta a regola d’arte. Il famoso ponte che attraversa l’Elba, la torre della televisione che domina il paesaggio, il porto con i suoi colori e la sua vita continua. E’ completa anche di filarmonica ancora in costruzione.
Si finisce il giro in Scandinavia, tra i fiordi, le crociere la neve e l’acqua gelida.
Il paesaggio cambia, le luci si abbassano e dal giorno si passa alla notte, con tutto il suo fascino. Le case brillano, le fiaccole sulle piste di sci austriache si accendono, le persone tornano a casa, ed i semafori si illuminano. Inizia il concerto in Svizzera, la gente balla e canta al ritmo di musica, i treni continuano la loro corsa finché il sole non sorge di nuovo, riempiendo la sala di nuova luce.
Forse però manca ancora il pizzico di sale e la ciliegina sulla torta. Perché dopo lo stupore iniziale ci vuole un obiettivo, per cui perché non giocare con la goliardia degli autori? E’ così che si scopre che la fiaccolata, senza alcun motivo, è in realtà fatta da uno smisurato gruppo di nudisti. Ma questo è niente rispetto alle mucche subacquee, Superman che salvava una macchina e due preti con pensieri poco pudici sul classico sogno sexy americano: donna in shorts a rovistare nel motore della sua macchina impantanata.
Questo almeno è quello che ho scovato io, perché sono sicura che un occhio attento può fare molto meglio!
Contatti: Kehrwiederspitze 2, 20457 Hamburg, Germania
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Post scritto dalla tata collaboratrice Lucia del blog respirareconlapancia