Se passati i trenta paghi 500€ di modifica volo e hotel per restare una notte in più esclusivamente per una festa notificata quando avevi già prenotato tutto i casi sono due: o hai soldi da buttare e non devi chiedere giorni di ferie (e non è il nostro caso) o sai che quei soldi non sono buttati. E per sapere che quei soldi non sono buttati ne devi avere di esperienza in feste. E questo ti ricollega ai trent’anni. Ri-enuncio la frase: se conoscete qualcuno che passati i trenta spende 500€ di modifica volo e hotel esclusivamente per una festa, in primo luogo sinceratevi di essere in tempo per organizzarvi e andare anche voi. Se non lo siete, chiedete consiglio su feste future perchè avete davanti qualcuno che probabilmente ne ha fatte tante e sa riconoscere un pagliaccio belloccio che pigia tasti a caso (tanto c’è il CD pre-registrato) da un musicista. Se siete poi come me, con un background punk-metal, prima di dire che questo post non vi interessa, vi consiglio di guardarvi “24hours party people”, poi tornate qui.
La festa in questione era il I’m a House Gangster al Clevelander di Miami Beach, ma siccome era l’ultima (extra) notte, prima è meglio spiegare in che situazione ci trovavamo.
Della settimana passata a Miami abbiamo dedicato alle feste gli ultimi tre giorni e solo accuratamente selezionate.
Tutto ciò merita una premessa. Io non avevo sentito parlare di questo avvenimento prima che Marco ci andasse nel 2011. Da allora ogni anno, Marzo era un momento di tristezza e rassegnazione del trovarsi a Lugano invece che a Miami, mentre scorreva le line ups delle varie feste in programma alle quali non sarebbe andato. Che di per sé mi pareva piuttosto masochistico. La svolta, è il caso di raccontarla, è arrivata a Ottobre 2013 nel clubbino a 500mt da casa nostra dove, il Maestro artistico di Marco, djSneak è venuto a suonare (e ancora stentiamo a crederlo). Sono andata poco convinta a mezzanotte, alle 5 a luci accese ci hanno accompagnati all’uscita. A gennaio di quest’anno, infine, orfana di destinazioni a lungo raggio da fare con lui, ho avuto l’illuminazione “Portami a questo benedetto WMC ad ascoltare dj Sneak”. Siccome lui (Marco) è un party-guy ha saputo selezionare su un’offerta ampissima che è quella del WMC quattro feste cui valeva la pena partecipare. Dopo questo viaggio ho formulato la mia teoria sopra citata: valevano tutte veramente la pena.
I party sono innazitutto poco costosi. L’offerta è enorme e a prezzi bassissimi o addirittura gratis. Noi per quattro feste abbiamo pagato comprando i biglietti in prevendita circa 50$ a testa, quando per entrare in un club il biglietto d’entrata potrebbe variare in base alla serata e all’artista, ma raramente scende sotto i 25€. Alla fine lo scopo del WMC è fare pubblicità attorno ad un paio di feste invece ultra-costose con nomi importanti che fungono da catalizzatore, per far conoscere il sottobosco di generi, di influenze, di nomi che non risuonano a livello mondiale. Poi, diciamocelo, se qualcuno ha voglia di spendere tanto, beh, a far quello si trova sempre modo. Prendi un boat party o un superdj e la tua voglia di spendere tanto è soddisfatta. Qualcuno ne approfitta, come succede in tutte le occasioni. Le dj labels europee hanno il vizio di farsi pagare una follia, ma sarebbe una follia anche andare oltreoceano per ascoltare un dj che è resident in Europa o fa spesso tour europei. Detto questo gli europei che lo fanno sono tantissimi e li vedi pagare prezzi astronomici per ascoltare un dj che sta resident ad Ibiza tutta l’estate e con un volo di Easyjet sei là. Ma a noi va bene. Tutto questo fa girare soldi e da fondi per l’organizzazione di altre feste, che sono poi quelle che ci interessano.
Infatti la cosa che più apprezziamo del WMC è la possibilità di sentire Djs che in Europa sono difficili se non impossibili da sentire. Anche per una questione di sound in sé. L’Europa coltiva un tipo di sound e si concentra su quello, i suoi artisti seguono un determinato tipo di percorso e a quello siamo abituati, ma che bello è ascoltare altre declinazioni, altre influenze, altri toni in quello che si pensava di conoscere? Io lo trovo sempre bello. Se non altro non ti ghettizza in un genere .. che poi è quello che i puristi del punk rock fanno … e questi influssi danno vita a delle performance che sono inusuali per noi europei e i nostri club, per quanto possa essere ampia la nostra conoscenza in materia. E non te le puoi nemmeno aspettare queste performance ..
Pastelito party sul roof top del Clevelander per tutto il pomeriggio: sei lì ad ascoltarti quattro ragazzi sudamericani suonare della buona house; quando stai per andare via tre personaggi da ghetto telefilmico arrivano tranquillamente in scena con le loro adidas e i loro denti d’oro, mescolano la base house ad influenze hip hop e dimostrano in maniera inconfutabile nel giro di un minuto che il primo uomo a ballare di sicuro non era bianco. Boom.
Guesthouse è un’etichetta underground house che suona dal 2004. Io profana conosco i suoi djs solo perchè Marco ha tutti i podcast salvati sul computer di casa. Perle. Se anche il 14enne che entra in discoteca la prima volta conosce David Guetta e lo considera un grande dj, una fetta decisamente molto più limitata della popolazione ballerina conosce il fondatore della Guesthouse Dj Mes. Io non lo conoscevo. Durante la sua session al Lust4Guesthouse non ho smesso di ballare un minuto.
E a questo punto, che razza di festa poteva essere quella che ci ha fatto cambiare un volo, se quelle altre erano già a livelli altissimi? Appunto. Non ho ancora citato dj Sneak. Ma lui c’era sempre in realtà. L’abbiamo salutato la prima volta davanti all’ascensore del Pastelito Party, mentre andava ad ascoltare i giovani emergenti. L’abbiamo incontrato al Lust4Guesthouse a salutare i suoi compagni della Guesthouse. È l’House Gangster originale. Si sarà fatto un’idea di sti due vecchi guerrieri sempre a lato consolle agli stessi parties dove c’era anche lui. Non credo fosse brutta, comunque. Non che ce l’abbia detto, quando Marco gli ha parlato non si sono parlati in realtà, ma è stato come vedere due amici che non si incontrano da tempo e che tutte le parole sarebbero state inutili. Per quel che mi riguarda, non avevo le braccia abbastanza lunghe per abbracciarlo … cioè, credo che molti avrebbero difficoltà a farlo, in realtà.
Ma di parole ne riporto qualcuna lo stesso, perché mi pare davvero il modo più degno di finire questo post.
“In vent’anni di vagabondaggi in club o parties in Europa, non ho mai visto situazioni come al WMC. Mi ha cambiato la vita, mi ha aperto a nuovi generi musicali. Ogni anno il richiamo del WMC si fa sempre più forte. Per gli amanti è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita”
Se Marco spende 500€ per modificare un volo e un hotel solo per un party, verificate di essere in tempo per andarci.
Post scritto dalla tata collaboratrice Giorgia Oliviero
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