Metti una sera in Via del Pratello
Serata semplicemente mitica.
Basta prendere un sabato sera qualunque, partire da Reggio (o da qualsiasi altro posto) e arrivare a Bologna.
Lottare col parcheggio per poi essere ricompensati.
Si arriva al Pratello.
Strada di miseria e di fame ma anche di grande dignità, dove i ladri e le prostitute si mescolavano alla povera gente onesta e convivevano in una alternanza di intese e rifiuti, che avevano comunque come collante la solidarietà degli “esclusi”. La vita della “comunità del Pratello” e la vita della sua strada sono sempre andate avanti di pari passo, invecchiando e cambiando insieme attraverso i piccoli fatti quotidiani e i grandi avvenimenti che hanno segnato la storia di Bologna dall’avvento del fascismo fino ai giorni nostri.
La clandestinità e la resistenza, la liberazione e il dopoguerra, l’osteria dove si pagava a tempo, l’ex-manicomio Roncati con i letti di contenzione, il Circolo Pavese, Radio Alice, Papa Ricki e le case occupate, un centro sociale en plein air, il barbiere, il calzolaio, e le anziane signore, hanno rappresentato, nel corso degli anni, le storie e i punti di vista diversi sullo stato di salute del Pratello, un luogo dove andare per prendersi il tempo della libertà.
Noi avevamo un motivo per andarci. Certo. Un’amica dalla voce sublime e la sua band.
Un circolo il Macondo, che diventa sempre più bello perchè un pò si respira l’energia che un tempo ha reso mitiche le osterie di fuori porta.
Forse cugino povero ma pur sempre cugino secondo me.
E a proposito di osterie la mitica serata l’abbiamo terminata all’Osteria del Rovescio senza angoscia ma con un pò di vino a tirar tardi fra pareti con improbabili quadri e le solite rassicuranti sedie e tavoli in legno.
Un consiglio? andateci prima che sia troppo tardi e ascoltatevi questa canzone di Guccini che riassume alla perfezione ciò che volevo dirvi F.Guccini – Osterie di Fuori Porta, buon ascolto!
scesci
E non dimenticare le “Sfogline” all’angolo tra via del Pratello e via Pietralata che da anni sfamano gli sudenti, come delle nonne, le persone di passaggio con la voglia di concedersi un piatto di pasta al volo, e le signore e i signori dle quartiere, che sono i primi alla mattina che vanno a comprare la pasta fresca e i tortellini 🙂