
Il labirinto più grande del mondo è a Fontannelato a Parma
Se dico labirinto cosa vi viene in mente? Ho sempre avuto il desiderio di perdermi in un labirinto, uno vero però, non uno di quelli dove si vede l’uscita o uno di quelli facili facili che in 5 minuti sei già fuori.
Ho scoperto che proprio in Italia abbiamo il labirinto più grande del mondo, creato con 200.000 piante di bambù di specie diverse, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri, per un percorso lungo più di 3km. E’ il Labirinto della Masone di Fontanellato, Parma.
Franco Maria Ricci, editore e grafico, da sempre attratto e incuriosito dal tema “Labirinto” ha voluto realizzare il Labirinto della Masone di Fontanellato e aprirlo al pubblico dal 2015.
Prendendo spunto dal famoso labirinto di Minosse, volle creare un labirinto che fosse anche un giardino, dove la gente potesse passeggiare, smarrendosi di tanto in tanto, ma senza pericolo.

Photo credits Carlo Vannini
L’idea del bambù è arrivata un po’ per caso, afferma lui, ma di certo le caratteristiche di questa pianta si prestano al progetto: sempreverde, vigorosa e rapida nella crescita, ma anche elegante e flessuosa.
Entrando nel labirinto della Masone di Fontanellato ci si ritrova a camminare nei sui corridoi verdi, guardando le diverse specie di bambù, leggendone le differenze su piccoli cartelli informativi. E naturalmente ci si perde. All’inizio ogni corridoio sembra diverso, poi si capisce che in quel punto si è già passati e inizia la sfida. Abbiamo girato nel labirinto per un’ora e mezza e ad un certo punto mi sono anche chiesta se saremmo riusciti ad uscire senza aiuto. Di fatto dopo un po’ abbiamo trovato la strada giusta e siamo usciti, ma sono certa che se dovessi tornarci mi perderei, con piacere, un’altra volta.

Photo credits Massimo Listri
La struttura del labirinto della Masone di Fontanellato è completamente sicura, prima di entrare nel labirinto il personale vi mostrerà la piantina per darvi un’idea generale di come è costruito e vi darà un adesivo da appiccicarvi addosso con stampato un numero telefonico per ogni emergenza. All’interno del labirinto ci sono dei punti di riferimento numerati, che vi daranno un aiutino per percorrerlo ma soprattutto servono in caso di necessità. E’ una bella esperienza da fare anche coi bambini.
Alla fine dei corridoi a cielo aperto del labirinto ci si ritrova in una grande piazza di duemila metri quadrati, tutta porticata, su cui si affacciano ampi locali utilizzati per concerti ed eventi. E ancora la grande piramide, che vuole ricordare il legame tra labirinto e fede.
Nell’edificio all’ingresso troverete invece spazi culturali dedicati alla collezione d’arte personale (circa 500 opere dal ‘500 al ‘900), a mostre temporanee, la biblioteca e il bookshop.
Tutti gli edifici del labirinto della Masone di Fontanellato sono realizzati con un’architettura molto pulita ed essenziale, in mattoni a mano, materiale da costruzione tipico del territorio padano, in modo da creare armonia tra le strutture e il paesaggio circostante.

Photo Credits Mauro Davoli
Tappa d’obbligo sono il Bistrò o la Bottega del labirinto, per assaggiare i prodotti tipici della cucina del territorio locale. Noi abbiamo pranzato presso la Bottega con un ottimo tagliere di salumi e formaggi e un buon bicchiere di vino.
Come arrivare al Labirinto della Masone
L’ideale è arrivare in macchina, il labirinto della Masone di Fontanellato è facilmente raggiungibile dall’autostrada A1 e si trova a circa 10 minuti dalle uscite Parma Ovest o Fidenza/Salsomaggiore T. a seconda della vostra provenienza. Ben segnalato, ha un grande parcheggio gratuito a disposizione dei visitatori.
Per chi invece utilizza i mezzi di trasporto pubblici, il labirinto mette a disposizione un servizio navetta compreso nel prezzo del biglietto, tutti i sabati fino al 17 dicembre. La navetta parte dal Parma City Point in Strada Garibaldi n°18, circa 10 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Parma. E’ consigliata la prenotazione del servizio.
Per maggiori info, eventi e attività didattiche consultate il sito ufficiale www.labirintodifrancomariaricci.it
Perché a volte bisogna perdersi un po’ per ritrovarsi, non trovate?