Cari amici di miprendoemiportovia come promesso, oggi Cristina, la nostra special inviata al blog tour #ischiabike ci racconterà le avventure che hanno coinvolto lei ed altri bloggers in attività di cicloturismo intorno all’isola. Buona lettura.
Sono una sportiva della domenica, di quelle che procrastinano sempre il tempo dell’esercizio fisico, specialmente se faticoso e continuativo, quindi al momento di partire per un viaggio non ho mai pensato di farlo sulle due ruote “Troppo pesante” pensavo, “E le foto come potrò mai farle mentre pedalo?” mi auto convincevo.
Però la novità mi affascina quindi quando Elisa mi ha chiesto di partire per #Ischiabike non me lo son lasciata ripetere: Ischia la conosco per il mare e le terme cosa poteva sorprendermi di più?
La prima delle sorprese è che quando parti da sola in un’attività in cui sono coinvolte persone che non conosci puoi avere la fortuna che scatti un feeling immediato e si affrontino le avventure compatti come un gruppo. I blogger di “Non solo turisti” e “Life in travel” che sono allenati a viaggiare sulle due ruote mi hanno pazientemente fatto una rinfrescata di tutto quello che bisogna fare e non fare su una mountain bike, mentre con i blogger di “Turisti di mestiere” ho condiviso il passo, il fiato, l’incredulità metro dopo metro di arrivare sopra salite impensabili senza scendere dal sellino e vedere la mia motivazione crescere.
La seconda meraviglia è che Ischia racchiude panorami e storie che sfuggono al turista che si ferma solo per il mare e le terme e che rischia di tornare a casa con una sensazione di incompletezza.
I percorsi da poter fare sull’isola si distinguono per la difficoltà, la distanza, la pendenza del tracciato, e il mezzo da adoperare se bici da strada o mountain bike.
Il bike hotel “Le canne” ha scelto di mettere a disposizione dei suoi ospiti le guide di CicliScotto con cui abbiamo negoziato le escursioni per due giorni.
Approfittando del clima mite ci siamo lanciati alla scoperta del primo dei comuni dell’isola, Forio, con i suoi vicoli stretti, le case affiancate le une alle altre, le numerose torri di avvistamento che ricordano gli attacchi subiti dai Saraceni.
Ma Forio è anche il luogo dello shopping di artigianato locale, dove è possibile acquistare gioielli, ceramiche, cestini intrecciati in paglia, prodotti agroalimentari.
La Chiesa del Soccorso che domina il mare ci fa pregustare lo splendido panorama che andremo ad esplorare gli Scogli degli innamorati e la lunga spiaggia di Citara che termina con i Giardini termali di Poseidon.
Tra una salita (sic!) e una discesa (yuhuu!) c’è bisogno di recuperare e la nostra guida Gino ci ha portati a bere una spremuta di arancia nel chiosco di Enzo che ci ha offerto un simpatico siparietto sui rapporti uomo – donna con cadeau finale.
Finalmente arriviamo a Sant’Angelo dove possiamo sostare un po’ ammirando il lavoro dei pescatori e guardare il borgo variopinto che ci accoglie.
La natura vulcanica dell’isola è apprezzabile oltre che nelle terme, nella baia di Sorgeto dove tra gli scogli ci sono con vasche naturali di acqua calda marina, anche nella spiaggia dei Maronti dove è possibile assistere alle fumarole usate dagli abitanti sia per cucinare (mettendo un tegame sotto la sabbia) che per i trattamenti lombari.
Apriamo finalmente la parentesi wellness e gastronomia: per rilassare i muscoli e svuotare la mente noi blogger ci siamo concessi una lunga pausa tra terme e sauna poi tutti a tavola per la cena, ecco il mio menù zuppa di fagioli e cozze, coniglio all’ischitana, torta al limoncello… dopo aver nutrito gli occhi con gli scenari dell’isola è giusto pensare anche allo stomaco e onorare le tradizioni locali!
Il secondo giorno il percorso è stato più leggero, dopo aver visto dall’alto la spiaggia di San Francesco e attraversato tutta la pineta superando la villa di Luchino Visconti, siamo arrivati ad ammirare la baia di San Montano dove sulle verdi acque si affaccia il parco termale del Negombo.
Poi giù nel centro urbano fino al porto dove si può osservare la scultura naturale chiamata il Fungo.
È straordinario osservare mentre si pedala lungo la strada che costeggia il mare quanto qui sia quasi estate, le famiglie sono già sulla spiaggia, molti approfittano per far sport e gli isolani salutano festosi questo strano gruppo sulle due ruote che si muove con gli occhi colmi di curiosità e stupore.
Al termine della nostra pedalata ci attende il Castello Aragonese costruito su un costone di roccia già in epoca greca e rafforzato nel 1440 quando Alfonso d’Aragona fece innalzare le mura dentro le quali quasi tutto il popolo d’Ischia trovò rifugio dalle incursioni dei pirati.
Il Monte Epomeo ci guarda minaccioso mentre ripartiamo in traghetto, sarà perché abbiamo desistito dal fare la scalata in bici? Con gli altri travel blogger ci siamo dati appuntamento per tornare e salire sulle sue cime, io mi sono informata se gli asinelli sono disponibili come un tempo…
Carlo
Il fungo non è a Casamicciola, ma a Lacco Ameno ^_^
miprendoemiportovia
corretto! grazie mille Carlo per la precisazione 🙂
Vero
Bellissima esperienza e che divertimento vedervi tutti sui pedali^_^ Ischia è davvero un bel posto e visitarla in maniera green permette di scoprire luoghi provilegiati!!! Grande Cristina, sei stata un’ottima pedalatrice^^
miprendoemiportovia
grazie vero e tu sei stata un’ottima insegnante ne siamo sicuri!grazie per l’opportunità
elisa e luca