Il mare d’inverno

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Pensiamo ad un affascinante Alain Delon nascosto da un lungo cappotto color cammello, il bavero alzato, chino cammina lungo il molo. Il vento alza le onde tutt’intorno e… si consuma così una delle scene più belle del cinema  d’essai   italiano.

Era l’inverno del 1972 quando Valerio Zurlini girava a RiminiLa prima notte di quiete,  un film carico di inquietudine, mostrando spiagge grigie e desolate, venti agitati e alte onde cariche di scuro. 
Il mare d’inverno, Delon o non Delon, ha un fascino indiscutibile. La spiaggia di Rimini è, nell’immaginario collettivo, una selva di cabine colorate, allineate una dopo l’altra. In inverno il colore si stinge, la salsedine aggredisce il legno, e il grigio scende anche su di loro.

Cala il clamore, e sale il rumore delle onde che si infrangono. I panorami si abbassano e anche il mare si fa grigio, eliminando – a tratti – la linea dell’orizzonte. Al mattino un cielo blu può spazzare via tutto, tutto tranne il senso di quiete.

Il mare ha senso d’esistere anche in inverno?

Dipende.

La prova del nove dei nostri tempi è fare una ricerca su google e vedere che cosa viene fuori. Cercando “il mare d’inverno” sul principale motore di ricerca del mondo vengono fuori – al top – le località calde dall’altra parte del pianeta.  Il senso si rovescia, i per cui l’obiettivo “mare in invero” diventa un mare caldo da raggiungere, il sogno dei tropici. Il grigio e il freddo non sono contemplati.

Di cosa stiamo parlando, allora?

Di un fascino che ha fascino solo per me? No questo fascino ha un business.

Recentemente la web agency riminese Info Alberghi  che raccoglie da sola circa 800 strutture della zona ha diffuso i dati relativi all’appeal che la Riviera ha avuto per gli utenti che navigano e che attraverso internet organizzano e scelgono la loro vacanza. Naturalmente mostrano dei picchi in corrispondenza del Capodanno (459.228  visite totali al portale), ma la gente –  non del web –quella reale si è riversata sulle spiagge anche nei giorni seguenti. Il 2 gennaio, complice il bel tempo bambini chini sull’arenile a mettere insieme palline di sabbia, come fossero di neve.

Tutto bello, ma quando tutti vanno via, quando tutti gli accenni di castelli “abortiti”, di palle lanciate si distruggono rimane il silenzio.

Quello bello, quello buono per i tipi alla Delon che camminano sul molo, cappotto lungo e bavero alzato.

Tutte le foto di questo post sono di Stefano Rossini

Published by
Elisa e Luca

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