Top
Image Alt

Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

Il nostro motto ormai lo conoscete, è quello lì in alto nella home page su sfondo verde “Posti insoliti fuori dalle solite mete“.
Posti insoliti.

Di sicuro lo è il Castello di Meleto.

Castello di Meleto
Si presenta in maniera timida. Collina dopo collina, tornante dopo tornante, non lo vedi fino a quando non ci vai a sbattere contro.
Qui siamo nel pieno del territorio del Chianti, sulla linea di confine tra Firenze e Siena. Qui Guelfi e Ghibellini se la davano di santa ragione. Qui nel XII sec. viene eretta una fortezza militare, che domina le vallate circostanti. L’importanza è tale che nei secoli a seguire vengono costruite varie torri per migliorarne l’efficienza. La proprietà passa di mano in mano fino a giungere alla famiglia Ricasoli di Firenze, che decide di trasformarla da fortezza/castello in residenza, dove trascorre le estati lontane dal caldo cittadino. Si ha così un’enorme ampliamento dell’edificio, che crea uno strano effetto: da una parte l’aspetto rimane quello della fortezza e dall’altro lato si trasforma in una vera e propria villa.
Castello di Meleto
Castello di Meleto
Castello di Meleto
Posto insolito dicevamo.
Insolito perché in questo castello è possibile dormire. Dimenticate il lusso e lo sfarzo, il più delle volte posticcio, di altre residenze d’epoca. Qui, entrati nel cortile interno della fortezza, si respira la Storia. La si respira per il silenzio e l’aria limpida e gelida (è dicembre) che albergano tra queste possenti mura. Alcune assi di legno scricchiolano sotto i nostri passi, e quasi ti aspetti che da qualche porta possa uscire da un momento o l’altro una governante o una dama di compagnia.
Castello di Meleto
Castello di Meleto
Castello di Meleto
Le decorazioni dorate, i dipinti degli artisti ospitati nel corso dei secoli, i trompe-l’oeil riportanti gli stemmi della casata del piano inferiore utilizzato per convegni e matrimoni non arrivano al primo piano, dove sono presenti gli alloggi. Qui lo stile è semplice e rustico.I letti a baldacchino sono gli unici arredi che ti fanno ricordare che non ti trovi in un monastero. Queste stanze si sposano perfettamente con il clima di pace quasi mistica del luogo. La vista della finestra della nostra camera al mattino ci lascia veramente incantati.
Castello di Meleto
La bruma del mattino a poco a poco svela le cime di decine di colline che si perdono a vista d’occhio. Nulla è cambiato nel paesaggio da quando i primi proprietari quasi mille anni fa si affacciavano alle stesse finestre.
Le “viscere” del castello nascondono due gioielli.
Castello di Meleto
Uno è la bellissima enoteca, ricavata in parte dall’antica cantina, dove si possono assaggiare gli ottimi vini di produzione del Castello di Meleto. Le uve utilizzate provengono tutte dalle zone circostanti al castello.
Castello di Meleto
Castello di Meleto
Castello di Meleto
Oltre ai vini è possibile all’interno dell’enoteca assaggiare la cucina tipica del luogo. I saporiti salumi e piatti come la Ribollita sono davvero da leccarsi i baffi!
Il secondo gioiello è a parer nostro ancora più prezioso. Aperta la piccola porta, come fosse uno scrigno, si mostra in tutto il suo splendore un piccolissimo teatro.
Castello di Meleto
Questa meraviglia del 1741 non è mai stata restaurate ed rimasta così, in ottime condizioni, con ancora in mostra tutta la sua bellezza. Le assi consumate del palco e le colorate quinte ancora perfettamente visibili sono lì a raccontare chissà quanti spettacoli messi in scena per il piacere dei padroni di casa e dei loro fortunati invitati.
Il Castello di Meleto ha un fascino discreto, da scoprire, proprio come sono i suoi gioielli che sembra quasi custodire con gelosia.
Noi abbiamo avuto la fortuna di scoprirli festeggiando un momento speciale, il compleanno di Elisa.
E voi costa aspettate?
Castello di Meleto
Soundtrack:
Vetiver – Thing Of The Past (2008)

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

Comments:

  • 7 Gennaio 2014

    Stupendo! Il teatro poi è incredibile… La Toscana non delude mai..;)

    reply...

post a comment