Ancora non ho capito se il mio cammino per Santiago sarà un viaggio o un pellegrinaggio, a chi me lo ha domandato ho risposto timidamente «Non so perché parto,ma parto», chissà se i milioni di atei, agnostici, cristiani, naturalisti che da 1200 anni percorrono i sentieri del nord della Spagna avevano in principio la mia stessa smania di partire.
Per cercare di capire quest’esperienza che sto per fare ho iniziato a documentarmi, ci sono tanti blog e libri in merito, ma ho trovato molto profondo “Santiago de Compostela. Guida al cammino” di Guido Giraudo, edito da Cigna 2003 srl, in cui ho iniziato a trovare spunti di riflessione «Se si vuole cercare la ragione che muove tanti cercatori a viaggiare, la curiosità deve cedere il posto all’attenzione. Con le parole con i gesti, con i ricordi il pellegrino di tutto parla fuorché di sé stesso. Evoca luoghi, persone, altri modi di rapportarsi; il racconto del Pellegrino incanta e suscita in chi lo ascolta un naturale desiderio di purificazione e di verità che ha come presupposto l’uscita da sé. Ed è nel desiderio di questo passo che ci si riconosce pellegrini».
Chi era Giacomo (Santiago)? Un apostolo di Gesù che andò a diffondere il cristianesimo nel nord della Spagna, terra di cultura celtica e poi subì il martirio in Palestina. I suoi discepoli ne riportarono le spoglie in Spagna ma furono a lungo dimenticate e riscoperte per caso durante l’invasione degli arabi, da qui leggenda di Santiago matamoros, ultimo baluardo cristiano.
Simboli del cammino di Santiago
– la Credenziale il documento di viaggio del Pellegrino su cui apporre i sellos di albergues, luoghi di ristoro, chiese… questo documento è indispensabile per ottenere la Compostela che certifica il percorso effettuato;
– il Bordone che richiama il bastone degli antichi viandanti; una zucca vuota che serviva come borraccia; la conchiglia capasanta che testimonia il cammino e la cui stilizzazione presente sulla segnaletica rappresenta i percorsi che conducono a Santiago;
– il botafumero usato in cattedrale per le celebrazioni solenni; un piccolo sasso raccolto nella propria terra che si lascia ai piedi della Cruz de Hierro a Leon come segno di un peso emotivo che sciogliamo lungo il percorso; i cruceiros, segnavia nonché monumenti della pietà devozionale delle genti gallieghe.
Significato del cammino di Santiago
Il cammino è “fare un sacrificio” (sacrum facere): staccare da certezze, comodità, affetti, per fare qualcosa di sacro, un’esperienza che rende veri, liberi, vivi. Il premio del cammino è l’emozione di comprendere e superare i propri limiti, di sentirsi più tenaci e fiduciosi; forse mi basta la consapevolezza che nessuno ha mai concluso il cammino spiritualmente più povero di quando è partito, quindi se doveste incontrarmi lungo il percorso, rivolgetemi un incoraggiante ¡ULTREJA! (“Animo!”) a cui risponderò con un beneaugurante ¡SUSEJA! (“Vai oltre!vai più in alto!”).
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