
Ode a via Roma e al popolo giusto (e alcune dritte sul circuito OFF di Fotografia Europea)
A Reggio Emilia c’è una via a cui siamo davvero affezionati.
La amiamo come si ama qualcosa che ti ha conquistato da subito, come si amano le cose che non sono di facile lettura e forse grazie alla loro “irregolarità” ti piacciono ancora di più. Come quando hai un fidanzato e gli perdoni anche gli strafalcioni perché è talmente tanto quello che ti da che va bene così. Personalmente, quando visito via Roma mi commuovo.
Ho pensato ad ogni tipo di motivazione per questa commozione che non so gestire. Non prendetemi per matta ma sono arrivata addirittura a pensare che in un’altra vita abitavo qui.
Se leggete questo blog da un po’ sapete quanto siamo affezionati a questa via. Possiamo di certo affermare che è la nostra via preferita tra tutte le vie della città. Ve ne abbiamo già parlato in varie occasioni (se non siete reggiani a questo link trovate una sua piccola presentazione).
Sabato scorso ho avuto il piacere di essere invitata alle giornate inaugurali del percorso OFF di Fotografia Europea 2017 dalle ragazze della Ghirba, la biosteria della Gabella. E’ stata una giornata veramente ricca, dove abbiamo visitato le mostre di fotografia allestite nei posti più impensabili, dall’androne del palazzo d’epoca al mezzanino che si affaccia sui tetti passando per l’hotel che ospita i rifugiati politici.
Sì avete letto bene, via Roma è anche questo, è l’hotel City dove i rifugiati trovano casa e dove quest’anno sono stati coinvolti in How far Now di Ilaria et Niccolo, un progetto fotografico molto interessante in cui i due fotografi hanno lasciato delle macchine fotografiche agli ospiti dell’hotel che hanno immortalato i loro sguardi su diverse parti della città.
Via Roma è un incrocio di cose, di persone, è un palcoscenico reale dell’imprevisto. Trovo che quest’ultima sia una frase bellissima ma, ahimè, non l’ho inventata io. L’ha detta Alberto Pioppi, sociologo reggiano che insieme ad Antonio Canovi dell’associazione Eutopia ci hanno accompagnato alla scoperta della storia del popolo giusto.
Era chiamato così, infatti, il popolo che abitava via Roma e che faceva fatica a campare, vivendo di mille lavoretti. Ad esempio sapete che la maggior parte delle osterie di via Roma erano gestite da donne e che qui si beveva a tempo? Straordinario, non credete?
Via Roma oggi ospita vari intellettuali e artisti della città che hanno aperto le loro porte a una piece teatrale che vi consiglio di non perdere assolutamente e a cui potrete assistere anche sabato 13 e domenica 14, affrettatevi a prenotare perché è a numero chiuso. Si chiama memorie del Suolo e trovate tutte le info nel programma del circuito OFF di via Roma sul sito della Ghirba.
Anche il prossimo weekend, infatti, si potranno visitare le mostre. Personalmente vi consiglio di non perdere, oltre all’hotel City, anche Inconoscibile di Barbara Capanni, che esplora gli aspetti della relazione di coppia e cerca di capire cosa significhi essere innamorati; e Break Rules Addiction allo spazio ReFactory, che cerca di indagare i blocchi emotivi e psicologici della vita delle persone.
Andate in via Roma e tornate a dirci come è andata. Vi aspetto qui.