Festival delle geografie: amore per il territorio e persone eccezionali
Lo scorso weekend sono tornata a Levanto, uno dei miei luoghi del cuore (il perché ve lo avevo spiegato in questo post, vi ricordate?). L’occasione era molto interessante: assistere alla prima edizione del Festival delle Geografie.
Amo le cartine, amo prenderle in mano, studiarle e trovare nuove rotte. Ed amo la geografia perché mi fa sognare nuovi viaggi. Da piccolina mi incantavo a guardare il mappamondo, vi è mai successo? Ecco perché ho accettato subito quando mi hanno proposto di prendere parte al blog tour organizzato per questa occasione speciale da Officine del Levante, una cooperativa di comunità tra Levanto, Framura e Bonassola.
Festival delle Geografie: la mia esperienza
Il programma del Festival delle Geografie era ricco di escursioni, conferenze, spettacoli suddivisi in quattro aree tematiche: geografie della mente, geografia dello spazio, geografie del mare, geografie della terra.
Le conferenze del Festival delle Geografie
Ho assistito alla conferenza di Luca Mercalli della Società italiana di climatologia, queste sono alcune sue considerazioni sulle previsioni di come il clima cambierà l’umanità:
– mai c’è stato un inverno con così poco ghiaccio in Antartide e tutto fa pensare che le cose andranno peggio;
– la geografia del mondo va cambiando e nel 2100 si attendono 10 miliardi di persone;
– in 100 anni probabilmente avremo un aumento di 5 gradi del clima mondiale con conseguenze enormi.
Come innestare gli anticorpi alla crisi climatica mondiale? La sua idea è che la cosa fondamentale sia parlarne: sui social, con gli amici, a scuola. Cambiamo la nostra testa per cambiare il destino del mondo è stato lo slogan con cui ha terminato questo suo interessantissimo intervento che mi ha fatto pensare tanto.
Sempre sabato sono intervenuti a Festival delle geografie anche Susy Blady e Patrizio Roversi di Turisti per caso, per per parlare di mappe impossibili, purtroppo non ho potuto assistere a questo incontro che mi hanno detto essere stato travolgente, ma ho una ottima scusa. Per pranzo abbiamo scoperto un luogo imperdibile dove vi consiglio di cuore di andare: Agave. Una enoteca con cucina che si affaccia sul piccolo porticciolo di Framura e dove si sorseggia vino di ottima qualità ammirando le barche colorate, cosa si può volere di più? Ah probabilmente due sorrisi che sanno presentare il vino in maniera eccelsa essendo, nonostante la giovane età, sommelier. Sì all’Agave hanno proprio tutto: panorama, cibo, vino e persone super.
All’Agave abbiamo pranzato insieme a Enrico Barbieri, referente di Framura Turismo che ci ha presentato il progetto Framura Food Trail un tour che collega il cibo alla visita degli antichi borghi, un’iniziativa di cui avevo già sentito parlare e a cui mi piacerebbe molto assistere. Enrico ci ha spiegato che le signore preparano i piatti fin dal pomeriggio e il festival è molto gettonato soprattutto dai giovani.
Gli spettacoli del Festival delle Geografie
Amo la musica tradizionale e venerdì sera ho scoperto un gruppo che celebra il pellegrinaggio sulla via di San Giacomo: i Liguriani. Hanno suonato in una cornice molto romantica, la Chiesa di Sant’Andrea di Levanto che risale al 1226. Il gruppo è composto da voce, violino, chitarra, mandolino e cornamusa. Hanno partecipato a numerosi festival internazionali e hanno all’attivo due album: Suoni dai mondi liguri e Stundai.
Le escursioni del Festival delle Geografie
Uno dei motivi per cui viaggio così spesso è per fare nuovi incontri (tanto che vi abbiamo dedicato una intera rubrica a questo tema), penso che il viaggio lo facciano le persone che incontri e questo viaggio tra Levanto, Framura e Bonassola mi ha dato la possibilità di incontrarne tante.
Sabato mattina ho partecipato ad una escursione in barca nel golfo di Levanto insieme a Marco de la Rosa dei venti, un vero e proprio personaggio che non lascia indifferenti. Ci ha spiegato le formazioni geologiche inframmezzandole con racconti locali e piccole chicche legate alla sua vita di uomo di mare. Ci ha accolti con la tipica focaccia ligure, brioche e vino bianco. Sono i dettagli che fanno la differenza e Marco ci ha mostrato esserne davvero attento.
Sabato prima di cena invece ho conosciuto Luigina de la nicchia pest..ifera che mi ha insegnato a fare il vero pesto alla genovese. Sapete che la fama di Luigina arriva fino al Brasile? Un po’ di tempo fa è stata intervistata da una importante emittente televisiva ed ora pare che i brasiliani vadano a Levanto in pellegrinaggio da lei. Il suo pesto è così buono che non avrei più smesso di mangiarlo. Il segreto? Materie prime di ottima qualità.
Le ultime persone speciali di cui voglio parlarvi sono Davide e i suoi genitori, Aida e Antonio, i creatori di Cà du Ferrà Farm & Relax. Persone con valori profondi che si battono per lo sviluppo del loro territorio, che mi hanno accolto col sorriso e che sarei stata ad ascoltare per ore. Gestiscono l’agriturismo più vicino al mare di tutta Italia e alcuni vigneti di Albarola, Bosco e Vermentino in cui abbiamo passato la domenica mattina e da cui nasce il loro vino più prestigioso, il Bonazolae.
Tornerò presto a parlarvi di loro, ve lo prometto perché Davide, Aida e Antonio si meritano un post a parte.
chiara
Caspita, deve essere stato davvero bello!! E se adesso hai imparato a fare il pesto, non ti resta che farlo e farcelo provare!!! :p
Elisa e Luca
Chiara <3