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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

Diario di viaggio in Marocco

Oggi mi va di condividere con voi il mio diario di viaggio in Marocco del 2003 insieme ad un fidanzato di quella che sembra un’altra vita. E’ passato un po’ di tempo lo so, ma stava lì ad aspettare di essere pubblicato. Ero una viaggiatrice in erba ma ero già stata punta dalla tarantola dell’amore per i viaggi. 

Partenza alle tre e mezza alla volta di Almeria da Murcia. Al lavoro tutti mi hanno sconsigliato di viaggiare a Nador dicemdomi che è la parte più pericolosa del Marocco… e per di più arriveremo alle tre di notte. Molto bene parto tesa come non mai, splendide premesse direi.

Il viaggio in traghetto passa veloce complice la sonno.

Decidiamo di passare al Duty free per vedere se è i prezzi permettono l’acquisto di un’altra bottiglia di whisky da barattare (sembra che l’alcool sia davvero una super moneta di scambio). Mentre giro per gli scaffali mi ritrovo davanti Buchara la ragazza che ho conosciuto al lavoro a Murcia. Ci salutiamo e le dico che siamo diretti a Nador per prendere l’autobus che ci porterà a Fes. Le mie paranoie se ne vanno in un minuto quando mi presenta il suo amico che è venuto a prenderla ed è proprio di Nador. Siccome l’autobus parte alle nove del mattino Josè ci propone di andare a casa del cugino per ingannare l’attesa. Siamo esterrefatti da tanta ospitalità in particolar modo quando troviamo ad accoglierci succo di frutta e pistacchi.

Alla nove puntuali siamo alla stazione peccato però che il nostro autobus sia in ritardo di mezz’ora.

Arriva un po’ sgangherato e ci accomodiamo insieme alla gente del posto. Siamo gli unici stranieri e il mio falso biondo miete alcune vittime. Partiamo e non vediamo l’ora di arrivare, all’una saremo a Fes una delle città Sante del Marocco e la più vecchia delle città imperiali.

Diario di viaggio Fez

Dopo mezz’ora di viaggio ci fermiamo improvvisamente. Esce del fumo nero dal motore. Siamo nel bel mezzo del nulla. La gente non sembra allarmata, scende con calma e cerca di ripararsi dal sole. Alcuni fermano un taxi e se ne vanno… brutto segnale, mi sa che ci sarà da aspettare un po’.

Nel frattempo sul pullman il caldo aumenta ogni momento ma le persone intorno a noi non ne sembrano più di tanto colpite…dopo quasi cinque ore di attesa finalmente ripartiamo, il nostro morale è comunque alto visto che nel frattempo ci siamo fatti degli amici.

Una donna bellissima con occhi azzurri profondi, capelli nero corvino ed età indefinita con sulle ginocchia un bimbo super paffuto divide con me il suo uovo sodo e questo mi rigenera dalla stanchezza accumulata. Un gruppo di bambini delle elementari con il suo educatore ci allieta con canti imparati chissà dove e finalmente alle nove di sera, stremati arriviamo a Fes.

Immediatamente ci assalgono bambini da tutti i lati che si offrono di accompagnarci ad ogni tipo di pensione, per fortuna ci divincoliamo in fretta visto che abbiamo una prenotazione già dalla mattina. Peccato però che la nostra camera sia già stata data via a causa del nostro enorme ritardo. Veniamo dirottati al’Hotel Bhata, poco male c’è anche la piscina e mi sa che ne avremo bisogno.

Ma l’avventura non è ancora terminata.

Affamati usciamo alla ricerca di qualcosa da mangiare e di nuovo ci imbattiamo in alcuni bambini, uno di loro ci sembra simpatico e gli chiediamo di portarci in uno dei ristornati consigliati nella guida.

Il ristornate è nella mediana, un dedalo di viuzze strettissime, un labirinto da cui è impossibile uscire per chi non la conosce. A quest’ora poi è tutta buia, completamente, ad ogni angolo sbucano persone di cui non riusciamo a vedere la faccia.  Il ragazzino cammina dritto e veloce davanti a noi e noi per non perderlo di vista ci mettiamo quasi a correre.

Sono tesa, ho il cuore in gola e paura di essere assalita.

Quando finalmente arriviamo al ristorante lo troviamo…chiuso! Il ragazzo si offre di accompagnarci in un altro ma io voglio solo uscire di lì. Altri dieci minuti sospesa e tesa e finalmente arriviamo in una piazza alla luce dei lampioni.

Per oggi credo che sia veramente abbastanza.

Il bimbo ci dà appuntamento al giorno seguente, si offre di accompagnarci per pochi dirham in giro per la medina, accettiamo senza nemmeno accorgerci che siamo incappati fra le mani di una falsa guida.

a giovedì…

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

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