Il Colosseo, Via del Corso e Piazza di Spagna li conosci già. Sono alcune delle tantissime tappe imperdibili di Roma. Ma… se volessi anche scoprire qualcosa di insolito e sorprendente, fuori dal turismo di massa? Bene, sei nel posto giusto: oggi ti portiamo con noi a scoprire 10 cose particolari da vedere a Roma. Facciamo insomma un mini viaggio dritti nell’insolito: a volte divertente, a volte pauroso e a volte storico ma sempre originale.
Cose particolari da vedere a Roma: scopriamo una Roma insolita
1. La Prospettiva del Borromini
Iniziamo il nostro viaggio tra 10 cose particolari da vedere a Roma con la Prospettiva del Borromini di Palazzo Spada, in piazza Capo di ferro. Il cinquecentesco Palazzo Spada raramente entra nel giro turistico della capitale eppure è così riccamente decorato da essere uno degli edifici più strani della città. Nelle sue sale ospita una Galleria zeppa di capolavori di Artemisia Gentileschi, Duerer, Guercino, Guido Reni, Tiziano e altri, insieme a tante curiosità come dei mappamondi antichi pazzeschi.
Ma la sorpresa più particolare è appunto la Prospettiva del Borromini. Nel piccolo cortile del Palazzo, c’è un corridoio colonnato che conduce lo sguardo verso un giardinetto e una statua di un guerriero. Ebbene se ci mettiamo di fronte al colonnato, questo ci appare molto lungo e la statua di grosse dimensioni. Ma è tutta una finzione frutto delle leggi della prospettiva e di accurati calcoli matematici: la galleria in realtà è corta, e il guerriero piccolissimo! Pensa che il colonnato sembra lungo 35 metri mentre in realtà sono 8,82 metri, e la statua è alta solo 60 cm! Insomma c’è da rimanere sbalorditi.
D’altronde siamo di fronte a uno dei più stupefacenti esempi di illusionismo barocco, creato nel 1653 e mai invecchiato: ancora oggi stupisce i visitatori esattamente allo stesso modo degli ospiti del cardinal Bernardino Spada che, appassionato di artifici ottici, lo volle. Fu l’architetto Borromini a creare questo meraviglioso inganno, e pare che vi abbia nascosto anche un ammonimento morale sull’illusione dell’apparenza e della grandezza umana che poi così grande non è. Un’altra illusione in cui caschiamo ancora oggi con tutti i piedi.
Dove: Palazzo Spada – Piazza Capo di ferro.
2. Cimitero acattolico a Piramide
Ci infiliamo ora in un cancello un po’ nascosto in una via del quartiere Testaccio, per entrare in un cimitero che di tetro e triste non ha proprio nulla. Al contrario, è una vera oasi di pace e meditazione letteralmente immersa nel caotico traffico cittadino. Il Cimitero acattolico di Roma, anche noto come Cimitero degli artisti o degli inglesi, è forse uno dei luoghi più suggestivi della capitale. Tra le sue mura riposano in un tripudio di fiori, alberi e piante personaggi più o meno famosi accomunati per l’appunto dal non essere stati cattolici. In origine non potevano avere sepoltura in terra consacrata; solo nel 1671 il Sant’Uffizio stabilì un luogo a parte per concedere sepoltura a quelli che sostanzialmente erano considerati mezzo infedeli.
Riposano qui scrittori, pittori, scultori, storici, archeologi, diplomatici, scienziati, architetti e poeti di varie nazionalità: ovviamente britannici, svedesi e tedeschi (protestanti), come pure greci e romeni (ortodossi). Ci sono poi appartenenti a religioni ‘particolari’ come lo zoroastrismo, il buddismo e il confucianesimo, e addirittura atei. Infine, qualche italiano illustre che sia stato portatore di una cultura diversa dalla dominante, quindi in qualche modo ‘straniera’. Due nomi su tutti: Andrea Camilleri e Gigi Proietti.
L’atmosfera del cimitero è serena, addirittura rilassante: a volte i romani vengono qui a leggere su una panchina. Molti sepolcri sono opere d’arte, come quella struggente e molto fotografata di William Wetmore Story (l’Angelo del dolore), o appartengono a nomi illustri come Shelley e Keats. Non dimentichiamo poi il gatto Romeo, che ha anche lui la sua piccola e tenera tomba all’ombra dei cipressi.
A cosa strana si aggiunge altra cosa stranissima, che è anche quella più visibile: il Cimitero acattolico è accanto a una vera e propria piramide. Voluta da Caio Cestio e risalente al 18-12 a.C., è un altro posto insolito di Roma che ti consigliamo di andare a vedere, specialmente se non hai in programma una visita alle Piramidi egizie…
Dove: Cimitero acattolico – Via Caio Cestio 6. Ingresso a pagamento.
3. La Cripta dei Cappuccini
Accontentiamo gli amanti del macabro scendendo in una cripta sui generis ed effettivamente molto impressionante. Se sei particolarmente sensibile salta pure al prossimo suggerimento, se invece sei curioso vieni con noi a visitare la Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini in Via Veneto, nei cui sotterranei si snodano alcune cappelle tutte interamente decorate (si fa per dire…) con le ossa di 3700 frati cappuccini!
Sì, è il trionfo del macabro ma da un certo punto di vista anche della creatività, visto che ossa e teschi sono stati utilizzati davvero come elementi decorativi nonché per realizzare sedie, lampadari e cornici oltre a simboli come orologi, clessidre e farfalle. Insomma, l’insieme è sicuramente forte, straniante e inusuale… anche se l’obiettivo in realtà non era spaventare quanto far riflettere sulla caducità della vita.
Ma passando a cose più simpatiche, le cripte fanno parte del Museo dei cappuccini, dove si possono approfondire la storia e la vita di questo ordine monastico.
Dove: Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini – Via Veneto 27. Ingresso a pagamento.
4. Porta magica di piazza Vittorio
Rimaniamo sul filone misterioso ed esoterico (ma poi cambiamo!) con la Porta Alchemica di Piazza Vittorio, detta anche Porta Magica, Porta Ermetica, Porta dei Cieli… tanti nomi per indicare una sorta di monumento fatto costruire tra il 1655 e il 1680 nella propria villa da Massimiliano Savelli Palombara, marchese di Pietraforte e allo stesso tempo alchimista e poeta.
La Porta Alchemica è l’unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara e soprattutto è l’unica testimonianza di architettura alchemico-magica del mondo occidentale giunta fino a noi.
Dietro c’è una leggenda misteriosa: pare che l’alchimista Francesco Giuseppe Borri chiese di passare la notte nella villa alla ricerca di un’erba che trasformasse il metallo in oro. Cosa avesse trovato non si sa, ma si narra che alle prime luci dell’alba fu visto smaterializzarsi attraverso la porta, lasciando dietro di sé alcuni frammenti d’oro e una carta piena di simboli magici.
Questi simboli vennero scolpiti sulle cinque porte e sui muri di villa Palombara, ma nessuno li ha mai decifrati. E nessuno potrà più farlo, visto che di porta ne è rimasta solo una… E non possiamo nemmeno più provare a passarci attraverso, perché è murata. I suoi segreti quindi rimangono intatti e affascinanti ancora oggi, ben custoditi dai due nani mostruosi, nel caos multietnico del parco di Piazza Vittorio.
Dove: Piazza Vittorio (Esquilino) – Ingresso libero in quanto dentro a un parco, ma la Porta è chiusa da una cancellata.
5. Palazzetto Zuccari
Ok avevo detto che abbandonavo il filone misterioso e invece ti suggerisco quella che a Roma chiamiamo anche Casa dei Mostri. E’ perché in realtà non c’è nulla di davvero spaventoso in questo edificio appena sopra Trinità dei Monti, voluto dall’architetto Federico Zuccari alla fine del ‘500. Guardato di fronte, il Palazzo è bellissimo, la parte bizzarra è su via Gregoriana: tre bocche spalancate incorniciano un portone di legno e due finestre. Tre mascheroni che non ti aspetteresti di trovare su un palazzo così elegante e che ricordano l’orco del Parco dei mostri di Bomarzo. Perché Zuccari si è inventato questa cosa così stravagante? Sicuramente per sbalordire e impressionare visitatori e passanti, e poi anche per rendere ancora piu bello, per il contrasto, il delizioso giardino che aveva progettato per gli sfarzosi interni.
Oggi Palazzetto Zuccari ospita la Biblioteca Hertziana, specializzata in arte, e da fuori i tre mostri ancora ci lanciano occhiate storte, pur essendo totalmente inoffensivi.
Dove: Palazzetto Zuccari tra via Sistina e via Gregoriana.
6. La Casina delle Civette
All’interno del magnifico Parco di Villa Torlonia, che tra l’altro conserva altre cose particolari da vedere a Roma come il bunker di Mussolini, c’è uno stranissimo villino. Il suo aspetto è più che bizzarro, un mix di elementi stravaganti: grandi finestre, loggette, porticati, tetti spioventi con tegole in cotto smaltato, archetti e scalette. E’ la Casina delle Civette, appartenuta ad Alessandro Torlonia jr, che da un capanno in stile svizzero tirò fuori una costruzione che unisce liberty, eclettismo e magia.
Infatti il nome del Villino deriva dal fatto che un po’ ovunque sono rappresentate le civette, che è un simbolo esoterico. Il bistrattato volatile, ritenuto un portasfiga ma anche un portatore di saggezza, ha addirittura una stanza tutta sua, dove è raffigurato in modo stilizzato sulle bellissime vetrate istoriate.
Proprio alle vetrate, un’arte poco conosciuta, è dedicato il museo allestito tra le sale della Casina, che straripa di opere una più colorata e strabiliante delle altre. Per scoprire l’interessante storia della Casina delle Civette ti suggeriamo di leggere il nostro articolo su Treeaveller.
Dove: Villa Torlonia – via Nomentana 70. Ingresso (alla Casina) a pagamento.
7. La palla di cannone nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola
Una vera curiosità, di quelle che se non lo sai non ci fai neanche caso, è la Cappella della Vergine nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola, che è poi l’Isola Tiberina a due passi da Trastevere. Ebbene la stranezza non è la bella cappella in sé, quanto il fatto che sulla parete sinistra ci troviamo incastonata e incastrata… una palla di cannone! Questa cadde nella cappella attraverso la finestra durante gli scontri della Repubblica Romana del 1849 contro i francesi, lasciando illesi i fedeli e intatto l’altare. La ricordiamo infatti come Palla del miracolo ed è una tra le più strane cose particolari da vedere a Roma.
Dove: San Bartolomeo all’Isola – Isola Tiberina.
8. Via Niccolò Piccolomini
Passiamo a un’altra delle cose particolari da vedere a Roma: un’incredibile illusione ottica, o forse una piccola vera magia romana. Via Piccolomini è un’elegante strada vicina al centro da dove si può ammirare in lontananza la cupola di San Pietro. Ed è proprio ”lontananza” la parola chiave. Infatti se percorri la via avvicinandoti, il ‘Cuppolone’ si allontana. Se la percorri allontanandoti, il Cuppolone si avvicina. Pazzesco vero? Ancora di più se pensiamo che a tutt’oggi non abbiamo una spiegazione certa del perché succeda questo fenomeno ottico unico. Per una volta, ci godiamo il divertente mistero senza farci troppe domande…
Dove: Via Niccolò Piccolomini.
9. La prima parolaccia e il primo fumetto della storia
A Roma vantiamo diversi primati ma questo è davvero curioso: abbiamo il primo fumetto della storia, che allo stesso tempo è una delle prime parole in volgare ed è… una parolaccia! Non è un gioco di parole o una battuta, si chiama volgare quello che non era il latino! Il tutto è in bella mostra dal VI sec d.C. nella Chiesa di San Clemente, non lontano dal Colosseo. Chiesa che tra l’altro merita una visita per i suoi sotterranei dove ci sono stratificati secoli e secoli di Storia.
L’ardito affresco che qui ci interessa ritrae Sisinnio, un riccone vissuto intorno al I secolo d.C., che urla a tre poveretti “Traite traite fili de le XXXX” ovvero “Tirate, tirate, figli di XXXX”. Dietro c’è una storia assurda e particolare che Federico ha raccontato sul nostro blog. La cosa importante è che per la prima volta vicino al personaggio, Sisinnio, ci sono scritte le parole che sta dicendo, proprio come in un moderno fumetto. Manca il balloon, ma per quello c’è tempo…
Dove: Basilica di San Clemente al Laterano – via Labicana 95.
10. Il Mosè di Michelangelo e la Salita dei Borgia
Mosè di Michelangelo
Il Mosè in sé non ha nulla di strano: parliamo di una delle opere più famose di Michelangelo. Quella che lasciò allibito per la sua perfezione ed il suo realismo lo stesso autore, il quale secondo la leggenda la colpì con un martello sul ginocchio al grido di: “Perché non parli?”. In effetti guardando il Mosè non ci stupiremmo più di tanto se da un momento all’altro proferisse verbo, e magari chiedesse a noi: “Che te guardi?” (sì ormai Mosè avrà anche imparato un po’ di romanesco…).
Se quindi l’opera è così conosciuta, qual è la sua stranezza? E’ che puoi trovarla così, senza nessun clamore (e gratuitamente) nella Basilica di San Pietro in Vincoli. In fondo sulla destra c’è la sobrissima tomba di Papa Giulio II, di cui la statua michelangiolesca fa parte. E ti assicuro che la sua perfezione lascia sul serio sbalorditi. Pare davvero viva, sul punto quasi di alzarsi in piedi, con le sue tavole sotto la spalla.
Salita dei Borgia
Già che sei lì poi, ti consiglio di buttare un occhio alla vicina Salita dei Borgia, un passaggio che copre una scalinata che gode di pessima fama. Tanto che è anche chiamato Vicus (vicolo) scelleratus. Il motivo è che pare che qui sia stato ucciso Servio Tullio, uno dei 7 re di Roma, sul cui corpo la figlia Tullia passò simpaticamente con un cocchio.
Oggi non c’è nulla di pauroso qui, anzi ai piedi della scala c’è una specie di piazzetta con uno dei palazzi più pittoreschi di Roma, interamente ricoperto d’edera. Quando lo vedi non puoi fare altro che esclamare: anche io vorrei vivere qui! Inoltre sopra l’arco che copre le scale c’è un delizioso balcone, detto popolarmente Balcone di Vannozza, dal nome di una delle amanti di Papa Alessandro VI, che qui viveva. La nobildonna diede 4 figli al ponefice: Cesare Borgia, quello del Principe di Machiavelli, Lucrezia, famosa per i veleni, Giovanni, morto probabilmente per mano del fratello, e Goffredo.
Insomma in pochi metri quadrati tanta storia e tanta curiosità e paradossalmente anche tanta bellezza: questa silenziosa piazzetta è deliziosa e anche uno scorcio romano poco conosciuto, magari da aggiungere ai luoghi instagrammabili della capitale non scontati e non prevedibili che già ti abbiamo suggerito.
Dove: Chiesa di San Pietro in VIncoli Piazza di San Pietro in Vincoli, 4/a.
Scalinata: Via Cavour, 256
Hai preso appunti sulle nostre 10 cose particolari da vedere a Roma? La Roma insolita ti aspetta!
Simona e Federico