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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

In questo articolo voglio raccontarvi la mia straordinaria esperienza a Trieste e darvi suggerimenti su cosa vedere in un giorno in questa incredibile città.
Trieste inizi a “respirarla” non appena varchi la soglia del casello Autostradale o della stazione Centrale. Sarà l’aria salmastra che viene dal mare, oppure quell’atmosfera particolarmente mistica che a mio avviso, solo questa città regala.
Ci si accorge subito di essere in un posto speciale. Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, dove si ha la sensazione che la vita venga scandita più lentamente.
Se dovessi definire Trieste penso che la definirei una città “slow”. Una città dai ritmi lenti, in cui è ancora possibile assaporare con calma la bellezza dei singoli angoli nascosti. È un posto in cui molto probabilmente capiti di passaggio per qualche altra destinazione, magari oltre confine, ma che dopo poche ore vorresti non lasciarla più. Trieste è così. Ti rapisce il cuore e ti commuove quando devi ripartire.

Curiosità storiche su Trieste

Sin dal 1700 è una realtà multietnica, multiculturale e multireligiosa, che ha saputo negli anni trovare un suo equilibrio tra gli abitanti. Pensate che nel 2019, un censimento ha evidenziato che la popolazione straniera abitante a Trieste è del 10,70%! E tutti gli stranieri non sono di migrazione recente, ma presenti in città da generazioni!

In molti testi la città viene descritta come “La piccola Vienna sul mare”. Il suo periodo di massima espansione avviene infatti sotto il dominio asburgico, del quale ne diventa principale sbocco sul mare, ottenendo nel 1719 il riconoscimento di “Porto Franco”e aprendo così le porte alla fiorente attività degli scambi commerciali. Forse non sapete che è proprio a Trieste che nascono le più importanti società di assicurazione italiane: Generali e Ras. Questo perché la grande offerta di scambi commerciali genera la necessità di assicurare le merci che entrano ed escono da qui.

Il Centro di Trieste è facilmente visitabile a piedi. Questo perché è stata istituita un’ampia zona pedonale che permette al visitatore di ammirare la città senza dover usare per forza i mezzi pubblici o l’automobile.

Cosa vedere a Trieste in un giorno

Il Borgo Teresiano ed il Canal Grande

Il mio primo consiglio è: non abbiate fretta. Adattatevi al ritmo della città e godetevi le sue bellezze con calma. Se per caso vi rimane qualcosa da vedere, avrete un ottimo motivo per tornarci!

Un buon punto di partenza per un Tour Triestino è senza dubbio il Borgo Teresiano così denominato perché voluto da Maria Teresa d’Austria. Si tratta di uno dei 3 borghi in cui é divisa la città, (gli altri sono il Borgo Franceschino e Borgo Giuseppino).  Viene costruito in una forma geometrica perfetta e a seguito dell’interramento delle saline, le abitazioni che vi sorgono vengono erette su palafitte. Proprio come lo stile edilizio di Venezia.
Il fulcro centrale di questo borgo è il Canal Grande (1756). Si tratta di un canale navigabile perpendicolare al lungomare che serviva per far arrivare le merci direttamente dentro la città.

È proprio lungo il Canal Grande che, se avete scelto di scoprire Trieste a piedi, incontrerete la statua di un signore piuttosto conosciuto nel campo della letteratura internazionale… dal nome James Joyce.

James Joice, Italo Svevo, Umberto Saba ed il loro legame con Trieste

Joyce arriva a Trieste dall’Irlanda nel 1904, come insegnante d’inglese, e rimane in città diversi anni.
Fra i suoi studenti qualche tempo dopo compare un’altra figura piuttosto importante per la cultura italiana: si tratta di Italo Svevo. Egli diventò uno dei più cari amici del suo professore. È proprio grazie a Joyce infatti che farà il suo ingresso nei salotti letterari dell’epoca, sino a raggiungere un successo globale.

Insieme a Joyce e Svevo c’è un altro grande scrittore che domina la scena triestina. Si tratta di Umberto Saba che nasce nel quartiere ebraico della città, nel 1883.
Ancora oggi è possibile visitare (previo appuntamento) la splendida libreria antiquaria, in via San Nicolò, che Umberto Saba acquistò nel centro della città e che tutt’ora è gestita dal figlio dello storico collaboratore di Saba (sebbene l’intenzione dell’attuale proprietario ora sia quella di donare la libreria ai beni culturali, dal momento che non è più in grado di gestirla da solo).
Il grande patrimonio culturale racchiuso in questa città ha spinto il comune di Trieste a creare specifici itinerari di approfondimento letterario, storico, musicale e architettonico. Questi permettono al turista di vivere un’esperienza più immersiva su ciò che questa terra di confine ha significato nel tempo.

Per tutte le informazioni sugli itinerari culturali della città potete visitare il sito degli Itinerari Triestini.

Una città multiculturale

Costeggiando il Canal grande si giunge all’imponente Sinagoga. È la seconda più grande d’Europa dopo quella di Budapest, dove ancora oggi si riuniscono fedeli da tutto il mondo.
Oltre alla sinagoga, il carattere multireligioso della città trova la sua conferma nella presenza di numerose altre chiese fra cui, la Greco ortodossa, la Luterana e la Serbo Ortodossa.
Una delle cose che mi ha piacevolmente colpito è il vedere come queste diverse realtà culturali siano così attive e ben integrate fra di loro. Questa è una cosa che difficilmente capita, non solo in altre parti d’Italia, ma, come ben sappiamo, in molti paesi nel mondo, in cui la diversità culturale e religiosa si identifica come prima ragione di conflitto.

Prendere un caffè a Trieste

Proseguendo su Piazza San’t Antonio nuovo (che prende il nome da un’ulteriore chiesa, posta alla fine del Canale, in stile puramente neoclassico sulla falsa riga del Pantheon di Roma) si raggiunge uno dei caffè storici di Trieste chiamato Stella Polare. Era un luogo di ritrovo delle minoranze linguistiche e di artisti triestini, ma nel secondo dopoguerra diventa anche una vera e propria sala da ballo, frequentata in particolar modo da americani! Cosa ci facevano gli americani a Trieste? E’ semplice: dopo che la città venne liberata dalle truppe di Tito nel 45’, la comunità internazionale, per evitare qualsiasi tipo di controversia, dichiara Trieste territorio libero (né italiana, né Iugoslava) sotto l’amministrazione delle truppe anglo-americane, che rimarranno in città fino al 1954.
In quegli anni, diverse ragazze triestine perdono la testa per soldati americani, seguendoli poi in America dopo il 54. Pare che uno dei luoghi che abbia fatto da Cupido fra queste coppie improvvisate fosse proprio il caffè Stella Polare.

Visto che parliamo di Caffè, penso sia opportuno informarvi che in questa città bisogna prestare molta attenzione nell’ordinare al Bar! Vediamo di riassumere.

Se siete al Bar a Trieste e volete ordinare potete chiedere :

  • un Nero per un caffé espresso. Attenzione però, perché nel resto del Friuli-Venezia Giulia, appena fuori da Trieste, il Nero è un bicchiere di vino rosso!!!
  •  un Macchiato, che equivale al cappuccino.  Nel resto del Friuli Venezia Giulia invece occorre chiamarlo Caffelatte.

Allo stesso modo, sappiate che il famoso saluto friulano “Mandi”, che viene utilizzato in Friuli specie nel momento del commiato, e che spesso viene riconosciuto anche all’estero come tratto distintivo di un’abitante di questa regione, a Trieste è tassativamente vietato usarlo!

L’antico Teatro Romano ed il Ghetto Ebraico

Dal Caffè Stella Polare, proseguendo su via Dante Alighieri fino all’incrocio con Corso Italia, in circa 5 minuti giungerete ad un’altra delle incredibili sorprese che questa città ha in serbo per i visitatori. Proprio di fronte all’attuale Questura, si trovano infatti le rovine di un antico Teatro Romano. Pensate che all’epoca della sua costruzione si affacciava direttamente sul mare!

Trieste teatro romano

Un tempo infatti, le mura della città iniziavano poco dopo il teatro. Queste racchiudevano quello che oggi è identificato come il Colle di San Giusto, dove sorge l’omonimo Castello di San Giusto. Tutto il resto era mare! Se avete una cartina in mano vi renderete presto conto di che immenso lavoro di bonifica sia stato fatto nei secoli per trasformare questo territorio in una fiorente città commerciale!

Nella zona adiacente e retrostante il teatro romano si trovava il Ghetto Ebraico. Qui nacque e visse Umberto Saba, ma del ghetto oggi purtroppo non rimane pressoché nulla.

Verso Piazza Unità d’Italia, il salotto dei triestini

Dal Teatro Romano, proseguendo a piedi in direzione del mare, si attraversa prima Piazza della Borsa. Qui venivano effettuati i più consistenti scambi commerciali. Si raggiunge così il salotto dei triestini: Piazza Unità d’Italia.
Nata solo intorno all’ 800, questa piazza ricalca alla perfezione la maestosità che Trieste viveva in quell’epoca. Le sue dimensioni importanti e l’affaccio diretto sul mare, le conferiscono una peculiarità unica che suscita un fascino innegabile. Sia di giorno, ma soprattutto la sera, quando sul pavimento vengono accese diverse luci blu, ad indicare il confine dove una volta arrivava l’acqua del mare.
La piazza come molte altre zone della città è stata costruita in più riprese. Questo a causa dei problemi di stabilità del terreno. Era stato infatti dragato un pezzo di mare per procedere alle fabbricazioni edilizie, ma le fondamenta erano deboli. Gli elementi di spicco presenti in questa piazza sono molti.  Abbiamo la Fontana dei 4 continenti, 4 perché  l’Oceania non era ancora stata scoperta. Troviamo poi la statua di Carlo VI , padre di Maria Teresa D’Austria, che dichiarò la città Porto Franco. C’è il celebre  Caffè degli Specchi, un altro dei caffè storici triestini. Infine abbiamo il Grand Hotel Duchi d’Aosta (1873), l’hotel più antico di Trieste ancora in attività.

Cosa vedere a Trieste in un giorno: ultima tappa del tour

L’ultima tappa di questo itinerario di un giorno a Trieste, è un altro caffè storico della Città: il Caffè Tommaseo.  Aprì nel 1830 ed è tuttora in attività, sebbene negli anni abbia cambiato nome diverse volte.
Vi svelo due curiosità su questo caffè. Si tratta  del primo luogo dove a Trieste viene venduto il Gelato e ne parla anche Saba in un suo scritto. Tale caffè è conosciuto anche come il “Caffè dei passaporti falsi”. Questo perché nel periodo della prima guerra mondiale, nel 1914, Trieste, essendo Asburgica, è coinvolta e i giovani triestini sono chiamati a combattere per Francesco Giuseppe. Per evitare il fronte si cerca di ottenere il passaporto italiano ( sappiamo che di lì a poco si rivelerà operazione inutile vista la dichiarazione di guerra dell’Italia all’ Austria) e questo è il luogo preposto per la richiesta di tali documenti falsi.

Se passate di qui in orario di Pranzo, cena o aperitivo,  non esitate a fermarvi perché l’esperienza vale assolutamente la pena!

Altri consigli per la visita di Trieste

Cosa vedere a Trieste in un eventuale Giorno 2

Se per caso riuscite ad allungare la vostra permanenza in questa meravigliosa città vi consiglio di non perdervi:

  • il castello di Miramare
  • un giro con il tram numero 2 fino ad Opicina per uno dei più bei panorami di Trieste dall’alto
  • una passeggiata nel Parco della Rimembranza per una pausa di relax nel verde
  • Il Centro multimediale STIK dedicato alla minoranza linguistica slovena

Cosa mangiare a Trieste

I Piatti tipici da non perdere:

Fra i primi vi segnalo la famosa Jota, minestra triestina perfetta sopratutto nelle fredde giornate d’inverno!
E’ a base di crauti acidi, quelli conservati sotto sale, che vengono mixati con una purea di fagioli Borlotti e patate.
Un piatto decisamente rustico e corposo ma molto amato dai triestini che spesso accompagnano la zuppa con Costine di Maiale e Cotenne! Pensate che persino Carlo Magno si innamorò di questo piatto!

Per secondo,  se vi piace la carne, é imperdibile il  Lesso con Cren e senape (il più gustoso lo trovate dal Buffet da Pepi).

Trieste é una Città di mare e ovviamente il pesce non può mancare fra le specialità locali. Fra le diverse specialità vi suggerisco I Sardoni in Savòr un piatto molto saporito di alici con le cipolle, marinate nell’aceto bianco.

Per chiudere il pasto non può mancare una punta di Dolce e senza dubbio il mio preferito é il Presnitz, di origine asburgica, si tratta di un rotolo di pasta sfoglia, ripieno di frutta secca tritata, spesso insaporito da cacao e/o rum.

Visitare Trieste: Il consiglio in più 

Se volete organizzare un weeekend a Trieste, ma proprio non vi riesce di decidere quando… vi suggerisco di organizzarvi per essere in città la seconda Domenica di Ottobre per prendere parte alla Regata della Barcolana. Si tratta di un evento di fama internazionale con la presenza di oltre 2000 imbarcazioni da tutto il mondo. Conosciuta anche come Coppa d’Autunno, è una vera e propria festa per Trieste,  che sia anima di vita propria. Naturalmente in questa occasione è presa d’assalto dai turisti con tutto ciò che ne consegue. Credo però che clima festoso possa ripagare la fatica!

*Articolo scritto da Sara Quadalti di A travel with Sara nell’ambito del progetto di stage in quanto studentessa della Travel Blogger School

in collaborazione con Pop Corner Lab e l’Educational Tour di PRIMIS organizzato da Informest su incarico della Direzione centrale Cultura e Sport della RA Friuli Venezia Giulia.

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

Comments:

  • 1 Dicembre 2023

    Ciao! Complimenti per il vostro post. Aggiungerei, tra le cose da vedere a Trieste, anche il Faro della Vittoria ed il Castello di San Giusto. Ne ho parlato anche nel mio sito (ve lo metto in link qui). Per chi ha più tempo un giro anche a Muggia e Porto Piccolo 🙂

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