
Cosa vedere a Bologna: 5 luoghi imperdibili tra design e architettura
Vuoi consigli su cosa vedere a Bologna? Sei a caccia di luoghi votati al design e all’architettura? Ecco quello che fa per te!
Cosa vedere a Bologna se ami il design e l’architettura
Bologna si sa: è dotta, è grassa, è piena di portici. Una gita a Bologna presuppone sempre una visita a San Petronio, una scarpinata a San Luca e una passeggiata sotto i portici.
Ma Bologna non è solo questo. E’ anche molto altro.
E oggi vi do qualche dritta su cosa vedere a Bologna per una giornata insolita tra architettura e design.
Cosa vedere a Bologna: Ex Oratorio Filippo Neri – una lezione di restauro
Pier Luigi Cervellati, 1997- Via Manzoni, 5
In una laterale della trafficata Via Indipendenza, un portale rinascimentale, a fianco della Madonna di Galliera, introduce in un ambiente (ora spazio culturale della Fondazione del Monte) che è una lezione magistrale di restauro storico.
Costruito nel 1733 da Alfonso Torreggiani come sede della Congregazione dei Filippini, l’edificio subì diverse vicissitudini e finì per essere utilizzato anche come caserma. Ma l’evento che sembrava averlo irrimediabilmente compromesso (la parziale distruzione a causa del bombardamento del 1944) ha costituito di fatto il pretesto per realizzare uno degli interventi di restauro e riconversione più riusciti degli ultimi decenni. Gli interni in stucco, tipici del tardo barocco bolognese, dialogano alla perfezione con la ricostruzione lignea dei volumi originali distrutti. Il risultato è una sinfonia di forme, dove l’architettura si racconta attraverso la materia.
Cosa vedere a Bologna: Negozio Gavina – elogio del materiale
Carlo Scarpa, 1963 – Via Altabella, 23
Il negozio di rappresentanza della storica azienda di arredamento di San Lazzaro di Savena fu voluto, pensato e progettato dallo stesso Carlo Scarpa, presidente del marchio. All’insegna di un profondo rispetto per l’esistente, il concept prende piede da un’accurata scelta dei materiali e dalla loro gestione nell’organismo architettonico. Una seconda facciata in cemento martellinato con fasce dorate è sovrapposta al fronte intonacato e costituisce il pieno su cui si aprono le tre bucature: un doppio oblò, un ingresso centrale e un ulteriore oblò. Poesia del minimalismo al servizio del bello sono il lettering ricavato per sottrazione, la cancellata in profilati di ferro con inserti in noce e il dialogo tra cemento e ottone delle cornici ricavate negli incassi. Per anni inutilizzati, i suoi spazi ospiteranno un marchio di abbigliamento che si ispira proprio agli anni ‘50 e ‘60.
Cosa vedere a Bologna: MAST – Arts & Crafts 3.0
Studio Labics, 2013 – Via Speranza, 42
Nuovo polo attrattivo e centro culturale catalizzatore nel quartiere di Santa Viola, la Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia è uno spazio polifunzionale dello Studio Labics di Roma che promuove l’unione di arti e tecnologie e comprende sale espositive, auditorium, ristorante, caffè, nonché un asilo e una palestra a servizio dei dipendenti. Una sorta di sagrato trattato a verde e specchi d’acqua introduce a due rampe monumentali, di cui una impreziosita dalla scultura “Shine” di Anish Kapoor, e ai diversi volumi dell’edificio. Questi sono trattati con diversi materiali (cemento a vista, alluminio e vetro serigrafato, gres porcellanato colorato) a seconda di destinazioni e funzioni, ma trovano omogeneità e coerenza nello studio dei percorsi che generano gli spazi interni.
Cosa vedere a Bologna: La casa di Via degli Orti – Tel Aviv in Emilia
Andrea Trebbi, 2005 – Via degli Orti, 40
Con la sua essenzialità di forme, l’edificio residenziale dell’architetto Andrea Trebbi pare uscire direttamente dal quartiere Bauhaus di Tel Aviv. Le linee pure che esaltano l’orizzontalità, l’angolo arrotondato, i balconi e il tetto terrazzato sono un omaggio a una stagione dell’architettura dove tutto era all’insegna del funzionale. I fronti bianchi intonacati esaltano i volumi regolari e conferiscono all’intera composizione continuità e omogeneità.
Cosa vedere a Bologna: Palazzo Bonaccorso – rigenerazione urbana
Mario Cucinella, 2008 – Piazza Liber Paradisus
L’edificio dello studio Mario Cucinella è nato dall’esigenza di raccogliere 21 uffici comunali, prima dispersi nel territorio cittadino, in un’ottica di semplificazione della logistica dell’apparato amministrativo. Tre volumi singoli di diversa altezza trovano unione e coerenza nel trattamento a facciata continua vetrata, nello spazio pubblico che si genera sotto il livello stradale e nella copertura che come un foglio si piega seguendo le diverse quote. Il risultato è l’espressione concreta del concetto di continuità.
Ecco qui i miei consigli. Cosa aspettate? Ora sapete cosa vedere a Bologna per un tour originale!
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