Consigli su come fotografare: i punti di interesse
Eccoci qui come ogni ultimo giovedì del mese per la nostra Scuola di Fotografia con il fotografo Emi Delli Zuani, ne approfittiamo per dirvi che Emi a Maggio organizzerà una passeggiata fotografica a Milano, un momento molto interessante per apprendere ancor meglio l’arte della fotografia direttamente con lui, qui sul suo sito trovate tutte le info. Buona lezione!
Fino a pochi istanti prima di iniziare a scrivere questo post non avevo idea di quale sarebbe stato il tema di questo mese. Ragionando per stagioni, il precedente post era sulla primavera ed è tuttora attuale, visto che non è ancora arrivata.
Affrontare l’estate è quanto meno prematuro…
Finora ti ho descritto il mio modo di approcciare la fotografia, il tempo che mi prendo prima di scattare…ma cosa succede dentro la mia testa in quel tempo? Cerco la composizione, la prospettiva, i punti di interesse.
Nei prossimi due mesi ti parlerò di quest’ultimi, ovvero i “magneti” per l’occhio umano che possono (e dovrebbero) essere inseriti in ogni buona foto.
Vuoi che le tue foto attirino l’attenzione dell’osservatore in un modo preciso? Vuoi decidere come una foto verrà “letta”? Ci sono semplici accorgimenti, che accompagnerò con foto esplicative, per raggiungere l’obiettivo.
Regola dei terzi
Innanzitutto un veloce cenno teorico: nella maggior parte dei casi (a farlo non si sbaglia quasi mai ma c’è sempre l’eccezione) è utile seguire la regola dei terzi che sprona il fotografo a collocare in punti precisi dello scatto le parti interessanti della foto.
Quali sono questi punti è facile da capire: dividi in tre parti la foto, sia orizzontalmente che verticalmente, otterrai nove rettangoli e quattro intersezioni.
Una persona verrà collocata su una delle due verticali, un orizzonte su una delle due righe orizzontali, la corona di un fiore, un occhio, un punto di interesse in una delle quattro intersezioni.
La regola dei terzi non “crea” il punto di interesse ma aiuta l’osservatore ad individuarlo più naturalmente ed a leggere meglio la foto.
Focus selettivo
L’occhio umano è attirato fortemente dalle zone nitide (da cui si aspetta di cogliere dettagli importanti) mentre snobba le parti sfocate, prive di interesse.
Il metodo più semplice per ottenere una piccola zona a fuoco mentre tutto il resto è sfocato è scattare in priorità di diaframma scegliendo i valori più piccoli disponibili (f/1.2-1.4 in caso di obiettivi fissi oppure f/2.8-f/3.5 in caso di zoom), che corrisponde al diaframma aperto al massimo.
Per chi non ha una reflex ma gira il mondo con una ottima compattina (o con lo smartphone), si può simulare quanto ho scritto scegliendo tra le varie modalità “ritratto”. La macchina aprirà al massimo il diaframma per sfocare lo sfondo, cosa utile per concentrare l’attenzione sul soggetto, che diventa il nostro punto d’attenzione.
N.B.: non tutti gli smartphone hanno le modalità, prova a guardare e non accontentarti della App di serie, ce ne sono di ottime nei vari store.
Guardando questa foto sono curioso di sapere quanti di voi si sono soffermati sui petali sfocati della margherita (magari contandoli) e quanti invece si sono fiondati a studiare le piccole parti gialle al centro.
Foto come questa sono semplici da realizzare, considerando il filo di ferro un percorso, qui il punto a fuoco più che altro simboleggia la parte importante di esso, nonostante sia lasciato intendere all’osservatore che c’è stato un prima e ci sarà un dopo.
La stessa cosa può essere realizzata con un filare di alberi, gli ombrelloni sulla spiaggia, una vigna…qualsiasi cosa sia ordinatamente in fila può essere l’ambientazione per il nostro scatto.
Ricordati però che concentrare l’attenzione in una piccola area nitida ha un prezzo: l’osservatore a quel punto vuole qualcosa da guardare altrimenti perde fiducia in te.
Fonti di luce
Le fonti di luce (finestre illuminate, lampioni, fari, fuochi d’artificio, ecc.) sono altri amplificatori di punti di interesse. Quando non lo sono direttamente, aiutano sicuramente a convogliare l’attenzione sul vero soggetto della nostra foto.
In questa immagine lo spiraglio luminoso è, per quasi tutti, il punto di partenza del percorso di lettura. Di solito quest’arma si usa al contrario: piazzando il vero punto di interesse lontano da questa fonte luminosa si costringe l’occhio ad iniziare il percorso da lontano per poi avvicinarsi successivamente e “scoprire” infine il vero soggetto.
Qui infatti manca un vero punto di attenzione, che avrebbe potuto essere una persona, un oggetto, una pianta selvatica, piazzati in basso.
Questo è un buon esempio di come i raggi del sole siano potenti veicoli d’attenzione.
In questo caso, la parte finale della strada sterrata è illuminata dai raggi ed è facile che l’occhio dell’osservatore segua questo percorso: per primi i raggi di sole, poi la strada illuminata, a seguire la strada fino in basso e per finire l’esplorazione delle parti laterali in ombra.
Per ottenere dei raggi di sole così evidenti vi serve qualcosa che schermi parzialmente il sole (alberi, palazzi, ecc.) e spesso vi servirà alzarvi presto (l’umidità e la nebbia mattutina rendono più evidenti i raggi, come le macchine del fumo con i laser in discoteca).
Colori
L’essere umano è attratto inconsciamente dai colori caldi e snobba quelli freddi, forse perché i colori caldi possono significare pericolo (ad esempio il fuoco).
Ad ogni modo, è molto difficile trovare qualcuno che rimanga impassibile di fronte ad una foto di un’alba o tramonto, proprio per le tonalità calde che riproduce.
I colori come il rosso o il giallo, per essere notati basta che siano presenti in piccolissime quantità, anche solo il 2/3% dell’intera foto. Superare un 10% dell’immagine sarebbe troppo, visto il loro forte peso visivo.
Usa i colori sapientemente, non far combattere al tuo vero soggetto una guerra che potrebbe facilmente perdere: anche un volto umano, piazzato ad esempio vicino ad una finestra colorata di giallo, avrebbe difficoltà a conquistarsi totalmente l’attenzione.
Il cielo e la piccola striscia arancione sul mare catalizzano l’attenzione e la convogliano verso il basso, dove sapientemente il fotografo ha inserito uno scoglio molto nitido.
I colori freddi, avendo un peso visivo minore possono essere inclusi in quantità maggiori, come in questo caso. La zona blu probabilmente è vicina al 20%, inizia ad essere grande per considerarla un punto di attenzione ma sicuramente aiuta a convogliare proprio li gli sguardi.
Spero che il discorso fin qui ti sia stato chiaro, se vuoi fare qualche scatto e sottopormeli sulla mia pagina facebook oppure se hai qualche domanda sarò felice di risponderti qui nei commenti.
Buon lavoro e mi raccomando porta sempre la macchina fotografica con te, alla prossima!
Emi
Valentina Gattei (@Valuita)
Sono consigli utili e semplici, mi applicherò… anche se temo che ci voglia anche un certo “tocco” che dubito fortemente (molto fortemente) di avere 🙁
miprendoemiportovia
Emi sarà felicissimo di seguirti nel tuo apprendimento, visita la sua pagina Fb ne sarà felice!