
Le Cascate di Iguazù tra Argentina e Brasile prendono il proprio nome dal fiume Iguazù, che nella lingua dei Guaranì, la popolazione autoctona, è indicato come “agua grande” per la larghezza del corso di 1500 metri, e sono il prodotto di una faglia geologica di 120 milioni di anni fa, la cui configurazione è in continuo mutamento grazie alla capacità erosiva dell’acqua.
Cascate di Iguazù in Argentina: il mio viaggio
Ho volato migliaia di chilometri per entrare uno dei posti più autenticamente misteriosi che la Terra ancora possiede, una foresta tropicale, con i suoi alberi così intrecciati che ti impediscono di vedere il cielo, l’odore di terra bagnata e quel concerto di suoni che si interrompe se fai un movimento brusco e il rumore dell’acqua che sovrasta ogni tua parola.
Le cascate si trovano al confine tra Argentina e Brasile, all’interno di due parchi nazionali riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio Naturale dell’Umanità, che provvedono alla salvaguardia della foresta atlantica con la sua varietà di flora e fauna, tra cui le 450 specie di uccelli, il puma e il giaguaro in via di estinzione.
Secondo quanto possiamo leggere nel Centro visitatori, il numero delle cascate su tutta la superficie varia tra le 150 e le 270 a seconda delle stagioni secche o piovose, e precipitano da altezze che arrivano a 2.700 metri.
Cascate di Iguazù: escursioni fra Argentina e Brasile
Se avete in previsione di dedicare due giorni alla visita delle cascate, il mio suggerimento è di dare la priorità alla visita dal lato argentino, che consente una scoperta più ravvicinata di questo tratto della selva panamense, mentre il lato brasiliano è quello consigliato per la panoramicità.
Articolate i sentieri dando la precedenza al mattino a quelli del circuito inferiore, in cui potrete aggiungere al biglietto di ingresso alcune attività extra come la visita dell’Isla San Martín, il rafting, e il battesimo dell’acqua su di una lancia.
Nel pomeriggio prendete il Tren Ecológico de la Selva in modo da trovarvi al tramonto alla Garganta del Diablo e godere dalla parte più elevata del percorso la vista più suggestiva del parco.
Una delle riflessioni che viene da fare attraversando il parco è che sembra un museo a cielo aperto: i cartelli esplicativi arricchiscono il valore della passeggiata con dettagli sulla storia, la biodiversità e le curiosità sull’area diventando motivo di intrattenimento sia per i grandi che per i bambini.
Un’ulteriore caratteristica che mi ha colpita è la facilità di accesso alla maggioranza delle aree, limitando le passerelle in metallo e l’asfalto invece molto presente sul lato brasiliano, e consentendo di vivere quest’esperienza indimenticabile anche a persone con mobilità ridotta.
Vedere che questo sistema sopravvive da centinaia di anni, con il competere e cooperare di piante ed animali per preservare il proprio fragile e lento equilibro, ci fa sentire responsabili di custodire il mistero della selva tropicale per garantirne la fruizione alle generazioni presenti e future.
Informazioni pratiche per visitare le Cascate di Iguazù
Prima di visitare le Cascate di Iguazù consultate le temperature per avere un abbigliamento adeguato, portate con voi una crema solare ad alta protezione, una borraccia per l’acqua (ci sono fontane lungo tutti i percorsi), uno spray antizanzare; tutti questi prodotti sono presenti negli shop interni al parco, ma i prezzi sono davvero molto elevati.
Attenzione agli animali, anche i coatì che sembrano così simpatici, non essendo domestici possono graffiare o mordere se si cerca di toccarli o di alimentarli.
Roberto
L’Argentina è stata sempre una delle mie mete preferite, appena posso ci vado e le vado a visitare.
Grazie per il post!
cristina
Grazie Roberto,io ci sono stata ad ottobre quando inizia la loro primavera e consiglio a te e agli altri lettori di verificare la stagione di viaggio per approfittare al massimo dell’esperienza ?
Paola
Elisa é stato per noi il viaggio più bello, ci siamo emozionati tantissimo vendendo le cascate e il perito Moreno e girando per la Penisola Waldes, abbiamo visto leoni, balene e ……….
siamo tornati cambiati. é vero quel che si dice. viaggiando si aprono gli orizzonti. guardando le tue foto, sono riaffiorati dei bellissimi ricordi e chi sa prima o poi ci ritorneremo magari andando su al nord….che non abbiamo visto per mancanza di tempo.
un abbraccio
Paola
Elisa e Luca
Cara Paola iL Nord è meraviglioso! L’articolo però è stato scritto da Cristina perché purtroppo, nemmeno io Elisa, sono mai stata a Iguazù
un abbraccio a te