BilBolBul 2013, fumetto e neve
Eccoci giunti ad uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: il Bilbolbul – Festival Internazionale del Fumetto a Bologna. L’edizione di quest’anno è stata caratterizzata dalla tormenta di neve che si è abbattuta su tutto il nord e in particolar modo sul capoluogo emiliano, ma che fortunatamente non ha inciso sull’affluenza dei visitatori e degli addetti ai lavori.
Arriviamo di corsa in centro, presso la libreria Coop Zanichelli, per assistere all’incontro con Makkox, uno dei migliori disegnatori di satira politica in Italia, per la presentazione della sua ultima fatica “The Full Monti”. Purtroppo dopo un quarto d’ora di attesa ci comunicano che l’autore è malato e che non può presenziare.
Ci rituffiamo sotto i portici, con la neve che timidamente inizia a scendere, in direzione Sala Borsa, quartier generale del festival, dove ritiriamo i nostri accrediti, facciamo spesa di fumetti e buttiamo uno sguardo su alcuni fumettisti protagonisti delle varie mostre in azione al “banco dediche”. La fila più lunga è quella costituita dai fan di Vittorio Giardino.
Vittorio Giardino, autore bolognese affermato in tutto il mondo e in attività da una trentina d’anni, è il protagonista di questa settima edizione. A lui è dedicata la mostra allestita al Museo Civico Archeologico (22Feb/1Apr), nella quale ci siamo letteralmente persi tra le tavole dei suoi personaggi, dall’antieroe noir Sam Pezzo alla spia europea Max Fridman.
Usciamo commentando la bellezza della mostra che mette perfettamente in luce l’evoluzione nel corso della sua carriera del tratto dell’artista, quando rimaniamo senza parole alla vista di Piazza Maggiore completamente imbiancata da fiocchi di neve impressionanti per dimensioni.
Per sfuggire alla tormenta e alla fame ci rifugiamo al Bolpetta, simpaticissimo ristorante in via Santo Stefano 6, in cui si servono quasi esclusivamente polpette.
E’ venuta l’ora di dirigerci verso la mostra che più ci interessava nel programma del festival: Oltremai di Lorenzo Mattotti (22Feb/7Apr). Forse è impossibile descrivere a parole le sensazioni che si provano quando si entra nella sala sotterranea della Pinacoteca Nazionale e ci si trova di fronte alle 50 tavole originali ed inedite dell’autore. Abituati ai suoi lavori che colpiscono per i colori vivi, qui a farla da padroni sono il bianco della carta e il nero della china stesa ad ampie pennellate “…stavolta ho cominciato a creare immagini narrative evocandole sul momento. […] Tutto doveva essere contenuto, svolgersi in quell’unica tavola e possedere abbastanza forza da stimolare l’immaginazione di chi l’avrebbe guardata” spiega Mattotti nelle note. Un consiglio: non lasciatevela scappare.
A pochi passi dalla Pinacoteca c’è l’Accademia di Belle Arti dove sono esposti i lavori di una trentina di giovani artisti diplomati, distinti per il loro talento e per i risultati ottenuti.
Presso la Libreria delle Moline incontriamo Silvia Rocchi autrice del suggestivo Ci sono notti che non accadono mai – Canto a fumetti per Alda Merini edito da Becco Giallo.
La neve non molla e a fatica riusciamo a raggiungere la prossima tappa e cioè il Camera a Sud. Tra studenti immersi nei loro libri, giovani coppiette con cani, turisti giapponesi intendi a disegnare sulle loro moleskine riusciamo a trovare un angolo di tavolo dove bere un tè e un bicchiere di vino bianco ed ammirare le tavole originali di Laura Scarpa e del suo libro/blog Caffè a Colazione.
L’ultimo appuntamento della giornata è al Cinema Lumière dove per la rassegna I film della mia vita presentata da Gianluca Farinelli ed Emilio Varrà, Lorenzo Mattotti racconta i film ed i registi che più hanno influenzato la sua produzione artistica.
Fuori è scesa la notte e la neve continua a scendere.
Arrivederci al prossimo anno BilBolBul.
franniegirl
ci vediamo anche prima spero, magari arrivo io da voi 🙂 Francesca
miprendoemiportovia
allora ti aspettiamo al festival della fotografia 🙂