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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

Le celebrazioni della settimana Santa in Sardegna traggono origine da quelle spagnole.

Processioni, costumi, riti. La Madonna ed il Cristo portati in giro per il Paese. Quarantatre e disseminati per tutta la Sardegna sono i Paesi che celebrano i riti della Pasqua. Nel Nord molto famosa anche turisticamente è la manifestazione ad Alghero.

A noi da Palau ci hanno consigliato di andare a quella di Aggius, paesino dell’entroterra Gallurese.

Aggius è uno dei centri più antichi della Gallura, a 500 metri sul livello del mare. Ha davanti a sé il poderoso massiccio della Limbara e, immediatamente alle spalle, un’articolata corona di monti che lo rende caratteristico e gli conferisce un panorama unico.

Luogo da non perdere è la Valle della Luna conformata da ammassi granitici e colline tondeggianti che gli conferiscono tratti veramente unici.

Per poter ammirarla in tutto il suo splendore vi consiglio di raggiungere il Belvedere Valle della Luna che domina il paesaggio e in cui si può partecipare a mini sagre da maggio a settembre al ritmo di musica tradizionale e porceddu.

Altro elemento del paesaggio sono gli stazzi, caratteristici casolari di campagna con annessi ovili che fino oltre la metà dell’ottocento ospitavano gran parte della popolazione comunale.

Aggius è un paese presepe con vie e quartieri che conservano antiche denominazioni. Molto interessanti sono il Museo etnografico che narra la storia delle tradizioni locali ed il piccolo Museo del banditismo.

Con profonde radici nel passato conserva un vasto patrimonio di tradizioni e cultura popolare: leggende, proverbi, anneddoti, fiabe. Le processioni e i riti della settimana Santa sono accompagnati dal canto salmodiante delle confraternite del Rosario e di Santa Croce e dei cori tradizionali più bravi del momento. Ad ogni tipo di rito il suo canto, arioso e solenne la Domenica di Pasqua, cupo e struggente quello delle processioni  notturne per la visita ai sepolcri.

Le celebrazioni iniziano il mercoledì Santo con la via crucis per le vie del paese e trovano il loro culmine nel venerdì Santo con la processione per le vie dei sepolcri, i canti all’antica, lo Sgraamentu (la deposizione) e l’Intarru (la sepoltura) del Cristo. La domenica la manifestazione termina con la processione e l’Intoppu (l’incontro tra la Madonna e Gesù risorto) seguito da grande festa.

Noi abbiamo partecipato a quella del Venerdì Santo ed è stato molto emozionante. L’unico sbaglio, siccome non siamo molto credenti è stato arrivare alle 18,30 come recita ogni foglietto informativo. Abbiamo perciò dovuto assistere a tutta la Messa che è durata  circa un’ora e mezza e a dir il vero ci ha un po’ affaticato. La parte, per noi, più interessante che unisce spiritualità, religione e cultura è senza dubbio la processione ed i riti che li accompa. Tutto il paese viene illuminato da candele che gli conferiscono un’atmosfera rosata ed accogliente, si percorrono le vie in classica pietra a mattone bianco e si toccano i quattro sepolcri, chiese addobbate a festa con fiori ed illuminate da candele colorate.

Accompagnano la processione i canti tipici sardi  di ispirazione gregoriana ma eseguiti con coro gotico a cappella di 5 persone. Alla fine si ritorna nella Chiesa principale e si assiste al buio completo alla deposizione del Cristo dalla Croce, manifestazione tipica sarda che esiste solo qui, momento solenne e anche commovente a cui partecipa buona parte della popolazione.

Riti che si ripetono da centinaia di anni  e forse immutati, che assumono un valore sociale a cui e’ bello parteciparvi almeno una volta. La nostra piccola Siviglia insomma.

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

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