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L'india del Tamil Nadu

L’India ha un cuore ancora segreto: il Tamil Nadu, anima pulsante dell’induismo.

Come sapete ho dovuto rimandare il mio viaggio in India per ben due volte quindi sono sempre molto contenta di poter pubblicare un articolo di un viaggiatore che l’ha visitata. Diamo quindi il benvenuto a Elisa e Michelangelo del blog 2backpack.it viaggiatori a tempo pieno e nomadi digitali che proprio in questo momento vivono in India. 

L’india del Tamil Nadu

Quando dodici anni fa abbiamo fatto il primo viaggio in India siamo tornati a casa con un’ossessione. Nella calma della nostra Forlì entrambi pensavamo spesso a quelle strade affollate in cui spezie, incenso e sudore ribollivano insieme alla luce delle candele. In India, ci dicevamo, ci saremmo tornati presto e lo avremmo fatto diverse volte, in ogni viaggio avremmo colto un lato diverso del complesso carattere di questo luogo diverso da tutti gli altri nel mondo.

Oggi siamo in India da 5 mesi e avendo iniziato il nostro viaggio dal profondo sud e essendo adesso (quasi) a nord del paese, possiamo dire di averne attraversato una buona parte. Il minimo comune denominatore di tutto questo tempo da queste parti? L’assenza di turisti italiani.

Se pensate che l’abbiamo sparata grossa continuate a leggere e vi convinceremo del contrario.

tamil nadu

L’India è certo un paese dove il turismo è davvero molto sviluppato. Nove milioni di persone ogni anno arrivano da ogni parte del mondo per visitare i suoi templi, meraviglie archeologiche e godersi le bellezze naturali. Ma quanti di questi sono italiani? Pochi, pochissimi. Ma soprattutto quanti italiani vanno oltre il tour classico del Rajasthan, a cui poi si aggiunge una puntata in Uttar Pradesh per vedere Agra e Varanasi? Ancora meno.

In Italia sembra che India faccia rima solo ed esclusivamente con le splendide città del nord, che ospitano le scintillanti residenze dei maharaja? Che ne è degli altri 26 stati, che sembra siano stati cancellati dalle guide per il paese stampate in Italia?

A dir la verità anche il Kerala a Goa sono mete gettonate, la prima per la vita di mare e la seconda per l’aura hippie che si porta dietro dagli anni sessanta. Ma davvero, l’India nell’immaginario collettivo dei nostri conterranei si ferma qui.

E ci dispiace, incredibilmente. Perché ogni regione, città o villaggio che visitiamo, giorno dopo giorno, meriterebbe di essere scoperto. Per questo, al contrario di quanto fanno tanti nostri colleghi, fieri di essere gli unici turisti in un posto, scriviamo questo che suona come un appello.

Prendete in mano la cartina dell’India, puntate il dito in un posto a caso e prenotate il primo aereo che ci arriva. Non resterete delusi, possiamo scommetterci.

Ma se non avete voglia di gettarvi in un’avventura del genere, fatevi consigliare da noi, che vorremmo parlarvi del Tamil Nadu, con il Kerala lo stato più a sud del paese, e che ci ha letteralmente stregato. In Tamil Nadu il turismo, quello di massa, non è ancora arrivato: né italiano né da tutti gli altri paesi del mondo. Ci sono un paio di mete (Mamallapuram e Pondicherry) in cui incontrerete tanti viaggiatori, più o meno organizzati, ma gran parte delle altre sue bellezze sono pressoché sconosciute ai più.

In Tamil Nadu ci si va principalmente perché l’architettura dei suoi templi non ha rivali in tutta l’India: lo stile dravidico, con i suoi maestosi gopuram (grandi torri), è impressionante quanto originale e bizzaro. Ma non solo. Ci si va anche perché qui la natura è selvaggia come non mai. Che dire invece del suo popolo, così fiero della propria cultura, radici e lingua, da rifiutare addirittura di parlare hindi, la lingua più diffusa dell’intero territorio indiano?

Però il turismo italiano da quelle parti è ancora una specie di miraggio. Eccoci qui, quindi, a fare il nostro lavoro di divulgatori e a spezzare una lancia per uno stato dell’India tra i più misteriosi e promettenti, ma che ancora subisce la forte concorrenza di Rajasthan & Co., che si accaparrano gran parte delle visite nel paese.

Cosa vedere nel Tamil Nadu

Chennai

L'india del Tamil Nadu

Il tour classico del Tamil Nadu parte dalla sua capitale, Chennai, una metropoli di oltre quattro milioni di abitanti che in molti consigliano di saltare a piedi pari. E noi, come spesso accade, andiamo controcorrente: se avete tempo concedetevi più di qualche giorno nell’ex Madras, perché solo studiandola, facendola vostra, capendola andrete oltre quella apparenza di smog, traffico e inquinamento acustico che in un primo momento ve la farà odiare. Se viaggiare in un paese è anche capire come vivono i suoi abitanti, visitare Chennai è il modo migliore per iniziare a scoprire il Tamil Nadu. Cosa non perdere a Chennai? Il tramonto su una delle sue spiagge, in compagnia di centinaia di locali.

Mamallapuram

L'india del Tamil Nadu

Mamallapuram è invece una tappa che quasi nessuno si fa scappare. Tanto che oggi è diventata un piccolissimo hub turistico, dove circondati dall’India rurale, potete bere un caffè americano e mangiare una pizza. Perché? Le sue meraviglie archeologiche, con fulgidi esempi di cave temples sono la risposta.

Pondicherry

Si prosegue con l’altra città che non manca in nessun tour del Tamil Nadu, Pondicherry. Gran parte degli itinerari nello stato però purtroppo si ferma qui, perché Pondi e Mamallapuram sono semplicemente utilizzate come tappe culturali in un viaggio nel sud dell’India che prevede di fermarsi per gran parte del tempo sulle spiagge del Kerala. A Pondicherry si va per vedere come le influenze francesi (la città è stata una colonia della Francia per lungo tempo) abbiano plasmato l’architettura, ma soprattutto perché a pochi chilometri dal suo centro sorge Auroville, città sperimentale e spirituale fondata alla fine degli anni ’60 da uno dei più importanti mistici indiani (Sri Aurobindo) e dalla sua compagna spirituale (La Madre).

Tiruvannamallai

L'india del Tamil Nadu

In pochi si avventurano nella tappa successiva, ovvero Tiruvannamallai, una città nell’entroterra che ha uno dei templi più spettacolari dell’intero sud del paese. Che dire poi della montagna che lo sovrasta, protagonista quotidianamente di parikrama (circumdeambulazioni sacre) da parte di sadhu e fedeli che arrivano da tutto il paese.

Hogenakkal

L'india del Tamil Nadu

A questo punto noi consigliamo una bella variazione sul tema: a circa quattro ore di bus da Tiruvannamallai, al confine con il Karnataka, si trovano le Hogenakkal Falls, scenografiche cascate che sono diventate un’importante meta turistica per i locali. E cosa fanno gli indiani qui? Scendono il fiume, che in questa zona è circondato da altee barriere rocciose, a bordo di barchette improvvisate, dalla strana forma di gusci rovesciati.

Chettinad

Successivamente in molti consiglierebbero di andare a Trichi, che noi invece riteniamo si possa saltare a piè pari. Proseguite piuttosto verso sud alla ricerca delle bellezze del Chettinad, una regione un tempo abitata dai chettiars, ricchi commercianti e banchieri dell’India di un paio di secoli fa. Qui, in mezzo a capanne, mucche e scimmie, hanno costruito enormi residenze di lusso, che ancora oggi fanno capolino in polverosi e deserti villaggi rurali. Una perla riservata ancora a pochissimi turisti.

Rameswaram

L'india del Tamil Nadu

È adesso il momento della nostra tappa preferita, del posto in cui sogniamo di trasferirci da tanto tempo. Rameswaram è un’isola nel profondo sud del sud del Tamil Nadu, collegata alla terra ferma con un lungo ponte. Qui Rama, di ritorno dallo Sri Lanka dopo aver salvato sua moglie Sita, si è fermato a pregare Shiva: oggi è quindi un luogo molto sacro per gli indù, che ospita un tempo davvero scenografico grazie ai 12 theertham che lo popolano.

L'india del Tamil Nadu

Solitamente Madurai è l’ultima città che si visita in Tamil Nadu, in quanto per posizione è comoda dal punto di vista logistico. Se proprio ne sentite il bisogno passateci un paio di ore per visitare il suo gigantesco tempio centrale e proseguite alla volta delle montagne: in India le chiamano hill stations e sono mete in cui i locali vanno a prendere il fresco. Noi siamo stati a Kodaikanal e ce ne siamo innamorati.

Tutto questo potreste farlo in 15-20 giorni, ma sarebbe un peccato andarsene dal Tamil Nadu senza aver visto i mille templi di Kanchipuram, unica città sacra del sud del paese e senza aver fatto tappa a Pulicat Lake, per vedere le migliaia di fenicotteri rosa che popolano il suo bird sanctuary.

Vi abbiamo convinto?

 

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Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

Comments:

  • 3 Gennaio 2018

    Sono stata in Tamil Nadu durante il mio primo viaggio in India e ricordo di essere stata in luoghi in cui, insieme al mio compagno di viaggio, eravamo gli unici occidentali. In particolare Tiru mi è rimasta nel cuore con Arunachala, la montagna sacra che richiama cercatori di verità da tutto il mondo. Eppure mi sento di dire che anche Goa ha un cuore segreto e così il Rajasthan dove ho vissuto avventure incredibili con la gente del luogo. Esistono tante Indie, dipende da quello che uno cerca. Post interessante ed è sempre un piacere leggere di Mamma India.

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