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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

Senegal

Buon mercoledì viaggiatori, oggi torniamo con i nostri special guest (ricordate che anche voi potreste essere protagonisti inviandoci il vostro pezzo, cosa state ancora aspettando?). Paola, mamma e viaggiatrice del blog www.mondobaobab.com che vi porta in Senegal durante il ramadam, buona lettura!

Siamo una famiglia mixta, incrociata tra l’Italia e il Senegal: Adulta Madre, Adulto Padre, Bimbo Grande e Bimba Piccola, al completo.

Ci piace viaggiare, lo facevamo prima di aver figli e anche adesso, sicuramente in modo diverso.

Per ovvie ragioni andiamo spesso in Senegal.

Senegal

Durante il Ramadan, approdiamo a Touba,  a circa 200 km da Dakar, la capitale. Touba è la città santa dei Murid, la confraternita islamica di Adulto Padre.

I Murid sono detti anche i Sufi dell’Africa Occidentale, i mistici, per il loro credo puro e incontaminato e per le loro danze sacre ritmate e circolari che possono indurre gli adepti a uno stato di trance.

Touba ha 4 milioni di abitanti all’inizio del deserto del Sahel, una temperatura tra i 35 e i 40 gradi all’ombra, non ha quasi mai acqua corrente e vanta una popolazione di mosche rapporto per abitante 10 a 1, ovvero 10 mosche per un essere umano.

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Senza dimenticare le zanzare, che sono però molto meno delle mosche.

Ospiti della Grande Nonna, Madre di Adulto Padre, la Famiglia va in visita alla casa del Marabut, uno dei molti che vivono a Touba.

La casa è un vero e proprio piccolo villaggio, composto da alcune palazzine di 2 piani dove vivono le diverse mogli e i membri della famiglia.

Nel mezzo, diversi cortili di terra battuta dove durante il Ramadam i pellegrini e i seguaci si radunano a passare le giornate tra canti e gran mangiate. Chez Le Marabout si mangia bene, non c’è che dire.

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Verso il tramonto si organizzano ogni giorno due pullmini stipati di persone fin sul tetto che organizzano una special delivery per la cena del Grande Marabut, il più importante, in digiuno per il Mese Santo, seguendo la consegna a bordo di un grande fuoristrada strombazzante al calar della sera, in un cielo decorato con nuvole di acquarello, su è giù per le strade polverose e con luci che sarà difficile dimenticare…

6 motivi per andare in Senegal

1. È uno dei paesi più tranquilli politicamente dell’ Africa, con un basso tasso di criminalità rispetto agli stancar africani.

2. Ha una popolazione sorridente e accogliente, pronta ad aprire le sue case agli stranieri (basta parlare della terranga = ospitalità senegalese, quasi la loro “parola d’ordine” verso gli ospiti. Passi a salutarli e rimani lì a mangiare, il passo è breve!

3. L’arte è  interessantissima. A Dakar ogni due anni vi è la Biennale, famosa in tutta l’Africa Occidentale, che raccoglie artisti di tutto il continente. Per non parlare delle percussioni, ogni anni si radunano artisti per apprendere o perfezionarsi con gli strumenti a percussione.

4. Il clima è mite tutto l’anno. L’estate coincide con la stagione delle piogge, che però sono piuttosto sopportabili e cadono soprattutto lungo le coste. In inverno la temperatura di giorno è di circa 25 gradi.

5. La cucina è varia e appetitosa (e neanche troppo piccante!). Piatti tipico sono il Cheboudiene, riso con pesce e verdure, oppure riso con carne tipo spezzatino e salsa d’arachidi. La frutta è tropicale, ovunque si possono trovare manghi, ananas se di stagione e angurie. Coltivazione principale l’arachide e il miglio.

6. Il viaggio aereo è piuttosto economico, un biglietto in bassa stagione costa dai 400 ai 550 euro a testa.

Senegal

Viaggiare in Senegal durante il Ramadan

Spesso è difficile procurarsi cibo perché anche i ristoranti sono chiusi fino al tramonto, soprattutto al di fuori dei grossi centri abitati. E’ sconsigliato bere in pubblico bevande davanti agli osservanti.

E’ buona abitudine quando si va come ospiti nelle case delle persone che osservano il Ramadam portare dello zucchero da dare come dono. Al tramonto, prima della cena, si usa bere del caffè Touba (caffè speziato con cardamomo) con moooolto zucchero e datteri e portare zucchero è un gesto ben apprezzato.

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

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