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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

mama in viaggio da sola

Scegliere di partecipare al #tahitiblogtour essendo mamma di un bimbo di nove mesi non è stato facile.

Ho avuto a che fare con sentimenti contrastanti, dal senso di colpa al desiderio di andare, passando per una grande paura di ferirlo.

Mentre la mia testa era un coacervo di decisioni e smentite è arrivata la domanda (azzeccatissima per me in quel momento) della dolcissima Silvia di the girl with the suitcase per i liebster awards (una sorta di catena di Sant’Antonio che gira per i blog da un po’ di tempo a questa parte): “La brava mamma che c’è in voi, ogni tanto scapperebbe per mollare tutto e andarsene dall’altra parte del mondo in solitaria? Dove?”

Una domanda che andava dritto al cuore e che non mi lasciava andare.

Brava mamma. Queste due parole mi ruotavano nella testa come una pallina impazzita.

Il grillo parlante che c’è in me da qualche parte urlava forte nelle mie orecchie che una brava mamma non lascia il proprio bimbo a casa per prendere e partire. Una brava mamma sta a casa e si sacrifica.

Ne ho parlato con Luca, ho deciso, ci ho ripensato. Ne ho parlato con le mie amiche mamme. Ho deciso, ci ho ripensato, ho deciso di nuovo. Poi ho parlato con le amiche non mamme. E i pensieri si sono moltiplicati e le decisioni si sono ripartite in giuste e sbagliate.

Per me, lavorativamente parlando, l’occasione era importante. Ma nove giorni erano comunque tantissimi. Avevo paura che Manina stesse troppo male lontano da me.

Poi alla fine ho deciso. E sono partita.

mama in viaggio da sola

photo credits Elena Nebiolo

Gli ho detto che la mamma andava lontano per lavoro e che lui sarebbe stato a casa col suo papà e i nonni. Gli ho detto che gli volevo bene, che sarei tornata, che in frigo c’era tanto del mio latte per lui.

E lui mi ha sorriso. Pensiamo spesso che bimbi così piccoli non siano ancora in grado di capirci, io sono convinta del contrario, credo che pur non potendo parlare possano comunque capire ciò che noi diciamo loro.

In macchina mentre andavo alla Malpensa non sono riuscita a trattenere le lacrime. Mentre ero in Polinesia in alcuni momenti è stata dura. Mi mancava come manca un pezzo di cuore. A volte guardavo le foto delle sue manine paffute, a volte le foto non potevo guardarle perchè era troppo faticoso.

Come è andata

Manina ha uno splendido papà che si è fatto in quattro per lui. La loro relazione è uscita ancora più rafforzata da questa esperinza. Se prima si adoravano, ora si stra mega amano. E bellissimo vederli ancora più uniti di prima. E’ stato impegnativo ma ne è valsa la pena.

Io invece ho staccato la spina dalla modalità mamma per quasi dieci giorni. E’ stato strano rivedersi nei panni di quella che ero prima. E’ stato strano dormire da sola la sera, non avere nessuno che mi svegliasse in piena notte. Ho riassaporato una libertà che non mi appartiene più. Se penso a quanto fossi preoccupata durante la gravidanza per paura di non viaggiare più mi viene da sorridere. Continuo a viaggiare ma adesso tornare è ancora più bello, perché ci sono due manine paffute ad aspettarmi.

(p.s la parte che state per leggere è dedicata alle mamme, per dirvi che non è necessario smettere di allattare se ci si deve allontanare dal proprio bimbo per un po’). Allatto ancora Manina e quindi mentre ero là mi sono tirata il latte ogni giorno per non perderlo. E a casa ho lasciato tanti biberon del mio latte in modo che Manina non perdesse il gusto. E se li è letteralemte divorati. Appena rientrata l’ho attaccato al seno ed è stato come se non ci fossimo mai lasciati.

Ho scelto di andare, ho deciso per Manina. Sono stata dall’altra parte del mondo in solitaria, voi l’avreste fatto? Il gioco che mi proponeva Silvia prevede di nominare altre blogger ma io esco un po’ dagli schemi e non nomino nessuno, pongo però la domanda a tutte voi, mamme come me.

Come coniugate le passioni, il lavoro, gli interessi con un figlio piccolo?

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

Comments:

  • 22 Maggio 2014

    Ehhh, brava brava brava!
    Ti ricordi, ne parlammo per daybreak, tanti genitori si sentono in colpa nel lasciare i loro cuccioli. A volte per questo insisto proprio col capo per proporre alternative per i genitori che non se la sentono di allontanarsi.
    Dal canto mio ho deciso che se io sto bene ed ho organizzato per loro una squadra a prova di crisi di stato, sicuramente ne trarremo giovamento tutti.
    Le foto che hai postato erano incredibili e mi hanno fatto venire una voglia matta di partire!
    grazie ancora!
    p.s. manina la tua mamma è una forza.

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  • 22 Maggio 2014

    Ora si, lo farei. Ma è stato un lungo percorso personale. Penso davvero che genitori felici facciano bimbi felici. L’equilibrio è la chiave di tutto, secondo me. Avevo ragione, alla fine no?
    è stato come se non vi foste mai lasciati…
    Un abbraccio. E la prossima volta … tutti a Thaiti! <3

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  • 22 Maggio 2014

    Un bellissimo, bellissimo post. *-*
    Forse il più bello di tutti.

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  • 22 Maggio 2014

    Devo essere sincero, sono un po’ lontano da quelle che sono le dinamiche delle mamme blogger, però mi ha fatto piacere vedere un altro punto di vista per un viaggiatore non proprio libero per piacevoli motivi che aspettano a casa.. 😀
    #Spezio

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  • Lali

    22 Maggio 2014

    Eli, io ho lasciato il Rospetto che aveva quattro mesi e mezzo a casa con il suo papà Rospo per un weekend intero… anche io allattavo esclusivamente e anche io per una mezza questione di lavoro/amicizia… Ricordo le lacrime mentre guidavo per Verona (ok, ero a qualche ora di strada da casa, ma il concetto è lo stesso), le tette doloranti e straboccanti di latte… e la bellissima sensazione del ritorno a casa. Carica, piena di energia e gioiosa nel vedere che i miei ometti se l’erano cavata alla grande!! Proprio come dici tu, con un rapporto tra uomini che si rafforza…

    A casa Rospi non ci sono compiti “standard” da mamma o da papà come – purtroppo – nella stra grande maggioranza delle famiglie italiane, dove la gestione dei figli è delegata in toto alla mamma che, come dici tu, si deve sacrificare! Entrambi facciamo quello di cui c’è bisogno: si stira, si pulisce e ci si alza di notte (questo devo ammetterlo è molto più lui di me)… E questo non fa sentire meno donna me, o meno uomo lui… ma spesso – sempre purtroppo – mi rendo conto che nonostante siamo nel 2014 (ahimè) è ancora un forte tabù per tantissime famiglie…

    Moltissime volte, quando si ammala, è Rospo che si assenta dal lavoro per accudirlo o stabiliamo come gestire “l’emergenza” in base agli impegni e alle priorità della giornata, contando ognuno, sull’altro. Abbiamo scelto di NON avere una babysitter, ma piuttosto di usufruire dei permessi non retributi, proprio perché preferiamo non avere la giornata pagata, ma accudirlo noi, al posto di pagare altri per farlo.

    Ti sentirai dire dietro un’infinità di parole… magari anche solo per invidia di chi vorrebbe e in realtà il coraggio di farlo non ce l’ha, o non se lo può permettere… Tu hai lasciato Manina al suo PAPA’… che ha gli stessi tuoi identici diritti e doveri, oneri e onori… Quindi sii felice per la famiglia che hai costruito e goditi l’abbronzatura…

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  • Cristina

    22 Maggio 2014

    Eli sei stupenda! Questo post mi ha toccato il cuore. Ogni volta che vi leggo penso che siate uno splendido esempio di come essere genitori non impedisca di coltivare i propri sogni, ma li rafforzi.

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  • 23 Maggio 2014

    Io credo Elisa che non ci sia ” La” risposta giusta nè “La” mamma perfetta.
    Ognuno deve solo sforzarsi di fare il meglio che può in base a quello che si sente dentro proprio come hai fatto tu.
    Da qualche parte ho letto che il compito dei genitori è di “non far troppi danni” nella vita dei figli… Mi ha fatta sorridere ma credo che ci sia della verità in questo: come genitori sbaglieremo sempre qualcosa ma l’importante è metterci cuore e amore.

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  • 23 Maggio 2014

    Molto felice di aver fatto parte di questa tua esperienza. Non è stato facile, ti ho vista, ma sei stata una brava mamma 🙂 In questo viaggio poi ho capito una cosa anche io, che le mamme non si giudicano 🙂 a presto.

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  • federica

    23 Maggio 2014

    Io? Non l’avrei fatto! ma penso anche che questo non faccia di me una mamma migliore, anzi!

    Ogni rapporto mamma-bimbo ha il suo equilibrio unico e speciale.

    E poi ci sono i papà… e donare loro degli spazi in più arricchisce tutto il triangolo.

    Elisa… secondo me la tua forza e il tuo coraggio è quello che tuo figlio ha avuto sempre con sé in questi giorni di sola lontananza “fisica”. Le mamme che trasmettono forza possono allontanarsi perchè ai loro figli quella forza resta dentro… sempre!

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  • 23 Maggio 2014

    Brava Elisa, la tua scelta è stata molto coraggiosa. Da mamma ti dico che avrei faticato ma alla fine sarei partita anch’io. Staccare la spina dalla “modalità mamma” è fondamentale. Essere mamme felici che realizzano i propri sogni e le proprie passioni è il regalo più bello che facciamo ai nostri figli.

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  • 23 Maggio 2014

    Hai tutta la mia ammirazione! non sono mamma, ma con il carattere che ho non so se l’avrei fatto! Complimenti x il coraggio! 😀

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  • 24 Maggio 2014

    E’ difficilissimo risponderti!
    Anch’io viaggiatrice per pura passione prima di diventare mamma. Sia in coppia che in solitaria. Non ti nego che una delle cose che mi è pesato di più dopo è stato rinunciare ai viaggi. Ci ho provato, ma mio figlio non era il tipo adatto, troppo sensibile ai cambiamenti, troppo eccitabile, troppo problematico a dormire fuori dal suo ambiente. E d’altra parte non mi sono mai sentita di lasciarlo più di 2/3 giorni. E l’ho sempre lasciato con la consapevolezza che a lui pesava. Era più grandicello quindi me lo dimostrava in tutti i modi. Con il secondo figlio sono dovuta andare via per assoluta necessità per 10 giorni per organizzare il nostro trasferimento in Thailandia ed ho riscontrato che mentre non c’ero è stato benissimo, allegro e spensierato. Poi però mi ha fatto morire al ritorno, piangendo come un matto ogni volta che cambiavo stanza. Secondo me dipende un po’ dai bimbi e se sono abituati ad avere più di una figura di riferimento. Per i miei io sono sempre stata l’unica certezza, viaggiando molto mio marito per lavoro e vivendo sempre lontani da nonni e zii. Per questo sono molto legati a me.
    Poi sul fatto che faccia bene a tutti sono d’accordissimo. Per noi mamme staccare un po’ è una cosa bellissima che ci ricarica di energia. Soprattutto viaggiando dove puoi tornare ad una visione “egoistica” senza preoccuparti di riposini e pappe. E tornare è bellissimo!
    Ed ho sperimentato anche che quando la mamma non c’è ed il bimbo rimane con il papà, il loro rapporto cresce tantissimo. Il mio secondogenito si è legato al padre durante un mio ricovero ospedaliero e, da allora, il loro rapporto è diventato molto più complice. Spesso noi mamme siamo ingombranti!
    Per fortuna il secondogenito è molto più adattabile del primo che nel frattempo un po’ è migliorato quindi ora che hanno 6 e 2 anni abbiamo riiniziato con i viaggi itineranti come piacciono a noi!
    Scusa il lungo commento, ma l’argomento era complesso!

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  • 27 Maggio 2014

    Io l’avrei fatto? Non lo so proprio.
    Di certo mi sarei posta mille dubbi come hai fatto tu!
    Non esiste una risposta a questa domanda perchè ciascuno ha il sacrosanto diritto di scegliere la propria strada senza farsi influenzare dai giudizi degli altri.
    Una cosa è certa, lasciavi Manina in ottime mani..e questo è fondamentale, sempre!
    Detto ciò, la domanda te la faccio io: sei felice di quello che hai fatto? Se la risposta è sì (e io credo che DEBBA essere sì) allora hai fatto la cosa giusta! 😀
    (e che tu sia un’ottima mamma lo racconta manina coi suoi sorrisi! 😉

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  • 28 Maggio 2014

    Dal nostro punto di vista psicopedagogico non c’è una risposta giusta o sbagliata. Il giusto o lo sbagliato dipendono sempre dalle nostre rappresentazioni e quindi da ciò’ che vediamo e sentiamo noi. Sicuramente e’ stata una scelta consapevole in cui hai valutato pro e contro infinite volte. Ma e’ stata anche una piacevole riscoperta di quella tua dimensione che per tanti motivi bisogna sacrificare all’ inizio…e’ stata una scelta coraggiosa non tanto da criticare ma quanto da prendere come spunto…
    La dimensione del viaggio arricchisce sempre e sicuramente avrà’ influito anche sul vostro legame ora..
    Brave le mamme che partono…e che sanno delegare e che al rientro sanno apprezzare nuovi punti di vista..
    Con affetto
    Mammechefatica.it

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  • 2 Giugno 2014

    Ho seguito il #thaitiblogtour e da mamma ero lì ad aspettare i commenti, le sensazioni, i pensieri di chi, come te e la Chiara Maci, era partito avendo un bimbo piccolo a casa… Anche io avrei parlato con chiunque avesse avuto orecchie x ascoltarmi e avrei ascoltato i consigli di qualsiasi essere animato (persino di una pianta se fosse stato possibile) e forse anche io, con le lacrime agli occhi, sarei partita. Ahhh questo “senso di colpa” che accomuna tutte le mamme d’Italia! Non vedo l’ora di tornare a viaggiare con Lei, ma anche senza di Lei. Per poterle raccontare, per arricchirla, per farle avere nuovi occhi… come tu farai con Manina.
    Nel frattempo vedo di acquistare questa fascia porta bebè x i nostri viaggi d’estate e ti ringrazio x tutti i preziosi consigli…
    TheLittleLuggage

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  • 9 Giugno 2014

    ciao, ottimo articolo stimola le corde giuste e sopratutto ottima scelta! Anche noi (Gianlu e Francy) ci siamo sempre sacrificati affinché la nostra Lara viaggiasse con noi sempre e sin da piccola, senza alcuna limitazione, combattendo il pregiudizio molto italianeggiante dei viaggi con i bimbi piccoli. A riguardo, abbiamo scritto qualcosa nel nostro sito/blog (https://skyray.altervista.org/feeltheworld/come-viaggio-io/) e ci piacerebbe condividerlo con voi.
    Grazie per ciò che scrivete.
    Gianluca

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      • 9 Giugno 2014

        A breve ci aspetta il tour Cipro (sia “lato” greco che “lato” turco), il Laos è work in progress.
        In realtà in mezzo teniamo fede ad una promessa molto vacanziera fatta a Lara…. Disneyland Paris!

        Voi quando in Argentina?

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  • Sere

    8 Febbraio 2016

    Grazie!!! A breve dovrò fare due viaggi di lavoro e starò via per 2e 3 notti … La piccola avrà 9 mesi e mezzo e sospenderò temporaneamente l allattamento… La tua storia mi ha rincuorato, è difficile trovare mamme viaggiatrici che allattano! Mi hai ancora dato più fiducia!!

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  • Chiara

    10 Febbraio 2016

    Ciao Elisa, sempre illuminante leggerti…non nego che i tuoi articoli sono stati l’input a fare di più, a dare alla mia Pulce quello che sentivo avesse bisogno assoluto di avere.
    Viaggiando da una vita mi crollò la terra sotto ai piedi quando lessi quel test di gravidanza, ma riordinate le idee ho dovuto solo capire quanto quella nuova vita mi stesse DANDO, piuttosto che togliermi. Ora ha 17 mesi, qualche bel viaggio sulle piccole gambe, Lisbona a marzo, e bisogno assoluto di un nuovo viaggio da sola, senza nulla da recriminard. Tante parole per dirti solo Grazie, ecco. Perchè servono parole a volte, e basta. Buona vita a voi 🙂

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  • Ale

    12 Settembre 2019

    Grande…io ora ho proprio questo senso di colpa…vorrei concedermi due settimane in viaggio da sola, ne ho bisogno per i tanti cambiamenti della vita, ma ho i sensi di colpa x mio figlio, 9 anni. Ho paura che se succede qualcosa io sarei dall’altra parte del mondo…

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      • Alessia

        9 Febbraio 2020

        Ciao, ti leggo ora e non so se dopo sei anni dal post riceverò una risposta ma ci provo.
        Ho letto il tuo bellissimo post e Tutti i commenti.
        Io ad agosto dovrò partire per10 giorni e Mio figlio avrà 14 mesi. Sarà più grande del tuo ma io ora sono già in crisi perché non so come fare per abituarlo a non attaccarsi la notte o a richiesta. Forse è presto per pensarci ma ho già il magone.
        Devo abituarlo gradualmente a non ricevere più il seno oppure glielo do fino all’ultimo e poi si ritroverà senza ma con il bibe di latte tirato dato dal papà? Magari da qui ad agosto non si attaccherà più ma in caso contrario la vivo male.
        Grazie mille
        Alessia

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  • Federica

    31 Ottobre 2023

    Ciao Elisa,
    anche io mamma di un bimbo di 8 mesi che dovrò lasciare per 5 giorni per un viaggio di lavoro e che quando partirò avrà 9 mesi come il tuo.
    Tu sei andata in Polinesia, io andrò in Cina, la coronazione di percorso lavorativo durato anni e che inaspettatamente è arrivata prima del previsto.
    Anche io come te ho vissuto giorni di montagne russe in cui prima volevo partire, poi no, poi sì e poi no di nuovo. Alla fine ho deciso che partirò. Voglio concedermi questa soddisfazione e voglio scoprire chi sono diventata. Non so come andrà, probabilmente smetterò di respirare alla partenza e riprenderò al ritorno ma voglio buttarmi e capire, capirmi.
    La nostra fortuna è aver scelto dei compagni di viaggio, i nostri mariti/compagni, in grado di farci superare le nostre paure e appoggiarci nelle avventure anche quando sembra di avere tutti contro.
    Spero vada tutto per il meglio e che il mio piccolino non soffra troppo la mia assenza.
    Incrocia le dita per me…
    intanto grazie per il tuo contributo (ammetto che mi ha aiutata molto nella decisione)

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