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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

malesiaswap

Ciao Barbara, il tuo progetto malesiaswap ha catalizzato l’attenzione per il carattere semplice e nuovo con cui è stato presentato. In un Paese dalla cultura fortemente diversa da quella occidentale, un altro modo di viaggiare e di intendere la relazione tra le persone.

Com’è nata l’idea del baratto di malesiaswap?

L’idea del baratto e’ nata dopo le felici esperienze dell’estate 2012 in Toscana presso l’agriturismo La Ripolina a Buonconvento e Sant’Egle a Pitigliano. Nell’inverno di quello stesso anno avevo letto un articolo su questo modo possibile di viaggiare. Così dopo aver barattato allora dei miei workshop di furoshiki per gli ospiti delle strutture in cambio del soggiorno di una notte, eccoci qui con un progetto molto più grande e molto più difficile. Nello specifico questo e’ nato un po’ per gioco, perchè non mi sarei mai aspettata che una cultura così lontana dalla nostra cogliesse la potenzialità  delle nuove forme di circolarità comunicativa, esperienziale ed emozionale.

Il baratto esiste in altre forme (couchsurfing, scambio di case), cosa ha di differente il metodo di malesiaswap? 

Questo metodo e’ un modo per raccontare i luoghi che si visitano attraverso la propria esperienza. E’ un progetto nato come un gioco, una sfida, ma che e’ stato strutturato in modo meticoloso, tanto da avere dei compagni di viaggio importanti che supportano condividendo le nostre esperienze dall’Italia – Marville, Samsung Italia, Rough Guides- Feltrinelli , Spuma di Sciampagna, Biscottificio Belli. L’obiettivo era quello di coinvolgere, condividere, creare sinergie tra l’Italia e la Malesia. Volevamo  vivere questo progetto in modo fresco, dinamico , con un occhio sempre attento rispetto la nostra filosofia di lifestyle “coccole di stile”

malesiaswapLa cosa interessante del progetto malesiaswap è l’esperienza diretta sul posto ed il contatto con la gente che avviene anche prima dell’inizio del viaggio. Quali sono i vantaggi di questi scambi?

Rispondo a questa domanda a tre giorni dalla fine di questo viaggio, quindi avendo vissuto pienamente molte esperienze e avendo maturato moltissime riflessioni. La bellezza di questo progetto e’ che inizia in rete, attraverso la ricerca e selezione delle strutture presso le quali ci sarebbe piaciuto essere ospiti, perché già dal web avevano catturato il nostro interesse. Tutto nella propria confort zone. Poi arriva il momento dell’incontro, dell’incognito, un po’ come un appuntamento al buio. Bisogna sempre ricordare che oltre la lingua c’è una differente cultura, abitudini, aspettative e un metro di giudizio che e’ frutto del proprio vissuto. Di certo il vantaggio di un viaggio come questo, e’ che entri a far parte della vita vera di un luogo, la scopri da dentro. Si toccano tutti i temi dagli aspetti politici, culturali, religiosi, portandoti a vedere i luoghi oltre il monumento da visitare. Le ore che abbiamo trascorso a parlare con chi ha aderito a questa iniziativa, per noi sono momenti di viaggio impagabili, non solo per quanto abbiamo appreso, ma per l’apertura mentale che abbiamo trovato nel management di strutture come il Macallister, il Noordin Mnwes o addirittura l’ E&O Hotel.

malesiaswapL’idea del baratto di malesiaswap può essere facilmente fraintendibile. Non c’è rischio che chiunque si possa improvvisare travel blogger pur di barattare un soggiorno, rischiando così di distruggere l’idea?

L’idea del baratto e’ una formula interessante da un lato per viaggiare e scoprire posti particolari e dall’altro per farsi conoscere. Di fatto la parte difficile di progetti come questi è lo sviluppo di un’idea credibile, seria e realizzabile. Il contatto con le strutture è avvenuto dietro un contatto di presentazione del progetto, della filosofia, degli obiettivi e non da ultimo delle nostre referenze. Non è semplice, arrivare a questi risultati. Alle spalle ci sono stati mesi di preparazione, pianificazione, ma mai come oggi ti posso dire che è stata l’esperienza di viaggio più bella che abbiamo mai potuto vivere.

La Malesia è un Paese ricco di storia e di cultura, perchè l’avete scelto per iniziare questa avventura?

Inizialmente abbiamo scelto questo posto perchè eravamo attirati dalla parte più selvaggia del Borneo nella regione del Sarawak: Macachi, Scimmie Nasute, foresta…. da qui ottimizzando spostamenti e luoghi abbiamo costruito il nostro viaggio., passando per enormi metropoli come Kuala Lumpur e Singapore, dove abbiamo incontrato e intervistato Alex titolare italiano, di un ristorante unico nel suo genere specializzato in piatti a base di tartufo. Ottimi i suoi tajarin piemontesi al tartufo d’Alba.

malesiaswapCome hanno reagito le strutture e potrebbe essere un modello da applicare culturalmente anche in Europa?

Per alcune strutture è stata una novità assoluta, quindi ancora più apprezzabile. Per altre invece hanno già avviato poche e selezionate travel blogger dall’Australia, dalla Corea, dal Giappone. Abbiamo avuto il vantaggio di essere dei pionieri di un’idea,  all’interno di un territorio che è interessato a farsi conoscere in Europa e in Italia. Interessante la loro riflessione che in alcune strutture in diversi anni di attività non avevano mai incontrato viaggiatori dal nostro paese. Credo che il modello si possa applicare in ogni luogo, è un’idea universale. La differenza la fa la parte di pianificazione e condivisione comunicativa prima, durante e dopo il viaggio.

Con malesiaswap in cambio restituisci pubblicità, come ti comporteresti se il posto non ti sentissi di consigliarlo?

Ad oggi ti posso confermare che non abbiamo incontrato strutture che non consiglierei, questo perchè la scelta era stata fatta già a partire dalle immagini sul web, e dal loro modo di rispondere. Ti posso assicurare che già da questo si comprende il livello di accoglienza che ti puoi aspettare. Direi piuttosto che ci sono strutture che si potrebbero consigliare a seconda della tipologia di viaggiatore!

malesiaswapCome avete presentato malesiaswap alle strutture ed in che modo l’avete fatto “accettare”? che differenza c’è con un singolo turista? Le persone che si possono raggiungere tramite il sito?

Come ti dicevo in qualche precedente risposta, praticamente ho preparato una mail, mettendomi nei panni di chi l’avrebbe ricevuta. Dovevo comunicare il progetto non solo in inglese, ma anche in modo semplice, chiaro, efficace ed entusiasmante, senza molti giri di parole, ai quali forse noi italiani siamo abituati…almeno io che sono una gran chiacchierona.

Ovviamente non poteva mancare una chiara evidenza dei canali social sui quali le foto e gli status sarebbero stati condivisi e ovviamente una nostra presentazione con una sorta di chi siamo! E’ importante dedicare del tempo ed attenzione, se si vuole provare ad ottenere qualcosa di unico e speciale.

Il singolo turista chiaramente non avendo un progetto da condividere, segue i propri desideri di conoscenza e scoperta. In questo caso il plus è la condivisione dal basso, da dentro e con persone normali come noi. Molte delle esperienze che abbiamo fatto sarebbero state possibili solo con viaggi super organizzati. Noi abbiamo voluto dimostrare che è possibile viaggiare con stile low cost, anzi generando per tutti valore aggiunto e grandi sorrisi.

Cosa vi aspettate e cosa avete apprezzato maggiormente in questo inizio di viaggio?

Possiamo dire serenamente che è stata superata ogni più rosea aspettativa. Abbiamo apprezzato il modello “coccoloso” verso gli ospiti, non perchè eravamo noi, ma perchè era nella filosofia di questi posti; lo storytelling di tutti questi posti che si fondono con la storia delle città nelle quali esistono; lo staff cortese, cordiale e curioso di questo nostro progetto.

Su tutti, abbiamo apprezzato l’apertura e la disponibilià di strutture che hanno già pubblicazioni su prestigiosissime riviste di settore, ad accoglierci condividendo con noi questo progetto.

Progetti futuri in questo ambito?

Ritornare a casa, mangiare una pizza, fare un cambio valigia\guardaroba e ripartire!

Post scritto dalla tata collaboratrice Lucia Lenzi

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

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