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Miprendoemiportovia - Blog di viaggi

Pochi dei turisti che vengono a Bali poi decidono di proseguire per Lombok. Da molti considerata meta poco attraente e da alcuni anche un pò pericolosa su di lei ne abbiamo sentite di tutti i “colori” preparando il nostro viaggio.
A noi Lombok sta piacendo tanto.
Oggi ci siamo dedicati ad esplorare i dintorni di Kuta dove alloggiamo.
Andando verso ovest si arriva alla spiaggia più spettacolare di tutte (anche se la gara è davvero dura!): Mawun.

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Una baia a forma di mezzaluna incorniciata da alti promontori con una distesa di sabbia bianchissima e acque turchesi. La strada per arrivare è un’avventura di per sè fra ampie buche, galline, mucche al pascolo, bambini nudi che giocano nei campi e piantagioni di tabacco. Come per tutte le altre spiagge è indispensabile avere un mezzo proprio da riservare con anticipo (abbiamo visto vari turisti rimanere a bocca asciutta quindi meglio prenotare lo scooter insieme alla camera).
Sulla strada per Mawun a tre km da Kuta ci si imbatte in un ristorante con una vista pazzesca sulle baie: Astari, un posto in cui mangiare samoa sdraiati su cuscini a contemplare l’infinito, non male vero?

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Andando invece verso ovest si costeggia il mare tra palme da cocco e piccoli villaggi su una strada che solo apparentemente sembra essere in miglior stato. La prima spiaggia che incontriamo è Pantal Segar, una distesa di sabbia a granelli su acque cristalline popolata per lo più da qualche pescatore. Si perchè non possiamo omettere che queste spiagge sono per lo più deserte, aspetto che le rende ancor più interessanti.

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Proseguendo la strada si arriva alla spiaggia più estesa in cui siamo mai stati non solo qui ma in vita nostra, una baia a forma di ferro di cavallo dalla spiaggia lunga ed estesa in due ampi archi di sabbia finissima: Tanjung Aan.

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Giudicate coi vostri occhi, non è da pazzi venire fino a Bali, magari alle Gili e perdersi questi paradisi?

Ciao siamo Elisa e Luca, due viaggiatori incalliti che hanno fatto della loro vita un viaggio senza fine. Ci siamo entrambi licenziati da un lavoro che ci piaceva ma che non ci permetteva di vivere la vita che volevamo. Abbiamo un cuore rock’n’roll che batte all’unisono e un’anima gipsy. Il nostro motto? I sogni nel cassetto fanno la muffa, quindi tiriamoli fuori che la vita è lì che ci aspetta!

Comments:

  • una donna con la valigia

    19 Agosto 2012

    Direi di sì, ma sai come sono i turisti: vanno solo fin dove li porta il tour operator! Buona continuazione 🙂

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